«Chi corre? Magari io, Emanuela o Mariangela»

In tanti lo danno già per futuro candidato sindaco di Ceccano. Querqui, però, non spintona le alleate Piroli e De Santis e apre alla collegialità nel Centrosinistra. «Si decida a Ceccano, considerando per primi noi tre - auspica -. Senza Primarie e condizionamenti, che lasciamo al Centrodestra»

Marco Barzelli

Veni, vidi, scripsi

Nel 2020 è stato il secondo più votato tra tutti i candidati al Consiglio comunale di Ceccano. Davanti a lui solo Federica Aceto: il vicesindaco di Fratelli d’Italia. È stato anche il primo per preferenze in città alle elezioni Regionali 2023, battendo Daniele Maura, nonostante questi sia poi stato eletto consigliere di FdI alla Pisana.

Su di lui, il consigliere d’opposizione Andrea Querqui, ha voluto puntare Pensare Democratico, la componente maggioritaria del Pd provinciale creata da Francesco De Angelis e guidata da Sara Battisti: il nuovo presidente del Pd Lazio e potenziale candidato alle Europee 2024, e la riconfermata consigliera regionale, già vicesegretaria del Pd regionale. Tanti danno ormai per certo che sarà Andrea Querqui il candidato sindaco unitario del Centrosinistra alle elezioni Comunali del 2025.

Una sorta di investitura, del resto, era arrivata ancor prima del primato centrato in città alle Regionali di sei mesi fa con la casacca da indipendente. Lo lasciò intendere chiaramente Francesco De Angelis dal palco elettorale del Fornaci Village quando vennero presentate le candidature per la Pisana. (Leggi qui De Angelis: «Apri tutte le porte»).

Ma ora è Querqui medesimo che recita il nuovo mantra del Centrosinistra locale. «Stavolta il candidato sindaco sarà scelto a Ceccano».

La ruota gira

Un incontro pubblico del Centrosinistra di Ceccano

L’opposizione di Centrosinistra aveva tracciato due mesi fa un bilancio negativo della prima metà della seconda Amministrazione Caligiore: il Centrodestra a guida FdI, successore del primo Civismo d’area. Mancano ancora un paio d’anni, ma c’è già forte fermento nella composizione degli schieramenti. Pare quasi che le Comunali siano dietro l’angolo.

La novità è che si sono ribaltate le parti. Il Centrodestra, vittorioso al primo turno quasi tre anni fa, si sta perdendo in tanti rivoli. Almeno nelle dichiarazioni. Che spesso servono solo a fare tattica. Mentre il Centrosinistra, composto anche oggi da tante sensibilità, continua a professarsi coeso. 

Il candidato in pectore per il post Caligiore? «Inutile girarci intorno, per noi è l’assessore all’Ambiente Riccardo Del Brocco – così il consigliere regionale Daniele Maura -.  E mi sembra ovvio e naturale che chi lavora nella mia segreteria dovrà seguire questa linea». Ovvero la vicesindaco di FdI Federica Aceto e l’arrembante assessore di Identità Civica Marco Mizzoni: suoi stretti collaboratori in Regione. Maura lo ha praticamente messo in chiaro dopo alcune dichiarazioni del civico Mizzoni: «Non siamo condizionabili». (Leggi qui Un Centrodestra in crisi di Identità Civica e poi qui La linea Maura alle grandi elezioni).

«Si decide a Ceccano»

Andrea Querqui con i vertici dei Pensare Democratico

Tornando al Centrosinistra, Querqui rivendica un ruolo attivo della Politica locale nella scelta del prossimo candidato a sindaco. Non è affatto scontato in città: il ruolo che da anni viene riconosciuto ai Circoli non permette più di parlare di decisioni calate dall’alto. Ma ispirate e sollecitate dai vertici sì. L’ultima volta Pensare Democratico aveva abbracciato il destrorso Marco Corsi: nella scorsa amministrazione di Centrodestra era il presidente del Consiglio che fece cadere il Caligiore 1 alleandosi con la minoranza, oggi è consigliere d’opposizione tornato nel Centrodestra. Prima come candidato consigliere regionale e poi come commissario della Lega locale.

I Democratici per Ceccano, il Pd in veste civica rimasto fuori dal Consiglio, lo avevano preferito ad Emanuela Piroli: espressione della sinistra, leader del coordinamento Il Coraggio di Cambiare, rappresentato ora in Consiglio da lei assieme all’alleato Querqui. Quasi cinque anni fa fu sfiduciata dal ruolo di Segretaria cittadina Pd: messa alla porta dai “Grandi vecchi” che la reputavano «troppo autoritaria» e che lei definì a sua volta «capibastone». Oggi userebbe “cacicchi“.

È stata fortemente sostenuta da Querqui quando si è candidata a Sindaca. Lei, malgrado le controversie del passato, ha ricambiato quando lui è sceso in campo per le Regionali con la corrente che l’aveva fatta fuori dal Partito. Grazie all’ascesa della “sua” Elly Schlein, però, è ora membro dell’Assemblea nazionale del Partito Democratico. L’altra faccia civica del Pd Ceccano è la consigliera Mariangela De Santis: visto il sostegno del suo gruppo Nuova Vita a Pensare Democratico e la simpatia per un Pd senza rappresentanza consiliare. È stata eletta nella coalizione di Corsi, ma è parte del quartetto di Centrosinistra composto anche dal socialista Emiliano Di Pofi. (Leggi qui Emanuela Piroli, la Elly Schlein di Ceccano).     

Voglia di stare insieme 

Andrea Querqui con le consigliere Emanuela Piroli e Mariangela de Santis
Consigliere Querqui, pensa che il Centrosinistra riuscirà a non spaccarsi?

«Percepisco la voglia di stare tutti insieme, ma l’unità va costruita. Va costruita su programmi e progetti, non soltanto a livello politico. Per ora c’è la volontà da parte di tutte le forze politiche e civiche, anche alcune schierate in passato con l’attuale amministrazione ma oggi in cerca di un’alternativa. Negli ultimi otto anni i risultati sono stati deludenti, basti pensare al tanto decantato ma irrealizzato potenziamento del polo sportivo di Passo del Cardinale, mentre si fa qualcosa che non stava scritto da nessuna parte». (Leggi qui Un Caligiore 2 un po’ più sportivo)

C’è già tanto fermento per le Comunali. Alcuni lo trovano sospetto. Lei che dice?

«Mancano due anni alle elezioni Comunali e mi sembra prematuro parlare di alleanze nonché del candidato sindaco. Sicuramente dovrà uscire fuori da Ceccano per forza di cose, per evitare eventuali spaccature, come quella alle scorse Comunali. Di certo sono contrarissimo alle Primarie. Preferisco le scelte collegiali tra alleati. Il candidato a sindaco, oltre ad avere requisiti morali ed etici, deve essere quello che riesce a trovare la sintesi tra tutte le forze politiche di Centrosinistra».

Quell’identikit, secondo l’opinione comune, sarebbe il suo. Se non fosse così, sosterebbe il candidato sindaco prescelto?

«Sì, lo farei senz’altro. Anche e soprattutto perché, secondo me, anche le consigliere Emanuela Piroli e Mariangela De Santis hanno tutte le carte in regola per la candidatura a Sindaco. Se ne discuterà con tutti e si troverà una quadra. Penso fermamente, però, che bisognerà prendere in considerazione per prime le candidature degli odierni consiglieri di Centrosinistra».  

Pd, alleanze e avversari

Un intervento del consigliere Emiliano Di Pofi (Psi)
C’è anche il consigliere del Psi Emiliano Di Pofi. Pensa che il Psi Ceccano concorderebbe sul diritto di prelazione da parte di voi tre?

«Personalmente, sono in ottimi rapporti sia con il segretario Antonio Ciotoli che con il consigliere comunale Emiliano Di Pofi. A settembre saranno ovviamente coinvolti anche loro per capire le loro intenzioni e se hanno legittimamente un nome da proporre».

Il candidato del Centrosinistra, se unitario, sfiderà quantomeno Riccardo Del Brocco. O potrebbe esserci un distinto candidato del Pd?

«Il consigliere regionale Maura ha detto che il candidato sindaco di FdI sarà Del Brocco, ma ancora non ci credo poi tanto. Mancano ancora due anni alle elezioni e ritengo che il Pd sia indispensabile per vincere le prossime elezioni amministrative. Abbiamo dimostrato alle scorse Regionali che il Partito Democratico primeggia su Fratelli d’Italia se sceglie il candidato giusto. Non è vero che la gente non lo vuole votare il Pd. Vuole votare le persone giuste».

Il Pd locale, guidato dal segretario Giulio Conti da due anni, sarà rinnovato?

«È ovvio che io sia a favore del rinnovamento, ma ritengo che debba essere graduale. Gli atti di forza spaccano, disuniscono il Centrosinistra. Bisogna tener conto di tutti gli equilibri e attori in gioco. Per ora il segretario Conti si dà da fare e non mi sembra proprio questo il momento giusto per un benché minimo atto di forza».

Aria condizionata

Seduta estiva del Consiglio comunale di Ceccano
Nel Centrodestra si discute di condizionamenti politici. Da voi?

«Un amministratore deve fare un lavoro che permetta di vivere indipendentemente dalla Politica. Quello, inoltre, ti permette di essere libero. Ci può stare che decida di collaborare con un consigliere regionale. Penso, però, che l’aspetto più grave sia un altro. Ora che sono stati assunti nello staff, paiono condizionabili. Si può ovviamente condizionare anche la Politica locale e credo proprio che non sia il meglio per la città. Gli assessori non dovrebbero essere costretti ad allinearsi alle scelte di Partito».

Non accadrebbe lo stesso con le logiche del Partito Democratico?

«A livello locale non le vedo come un ostacolo. Anzi, penso che questa pluralità nel Partito Democratico possa essere d’aiuto, rappresentando le diverse anime. Ognuna dovrà essere rappresentata in base al suo peso politico locale. Credo proprio che possa essere un valore aggiunto alle prossime Comunali».

Cimici e magagne

Roberto Caligiore, due volte Sindaco di Ceccano
Quali sarebbero le tre più grandi magagne del Caligiore 2?

«La scelta di realizzare oltre settecento parcheggi a pagamento, la privatizzazione delle strisce blu contro cui abbiamo presentato un esposto all’Anticorruzione. Poi c’è la questione della bonifica dell’area sottostante al Belvedere di Ceccano, dove sono state investite risorse del Decreto Crescita non solo sul patrimonio pubblico ma anche su terreni privati non espropriati. Tra i proprietari c’è già chi ha ottenuto un indennizzo e non è escluso che si faranno avanti anche gli altri a questo punto. Non da ultimo mi preoccupa il ritrovamento di una cimice nell’auto del sindaco Caligiore». (Leggi qui Quelle vecchie questioni tornate d’attualità)

Si è fatta una sua idea?

«Innanzitutto voglio esprimergli ancora una volta tutta la mia solidarietà, ma non credo sia scontato il nesso con la lettera minatoria. E, come lo ha reso noto pubblicamente, sarebbe proprio il caso che il sindaco fornisse aggiornamenti. Di certo, al netto delle indagini in corso, presenterò un’interrogazione per cercare di comprendere quali possano essere le motivazioni. Altrimenti la comunità continua a vivere in uno stato di inquietudine. Spero in ogni caso che, non appena ci sarà qualche sviluppo, Caligiore riferisca in Consiglio comunale». (Leggi qui Strisce blu, «minacce di morte» dopo «l’attacco quasi terroristico»).