Come la giri, il risultato non cambia: vince il centrodestra

I numeri del sondaggio Ipsos testimoniano come Salvini, Meloni e Berlusconi possono prescindere dal sistema elettorale. Ma hanno un problema di leadership interna. Nel centrosinistra c’è il tema delle alleanze. Se i Cinque Stelle restano da soli non hanno futuro.

La sostanza della rilevazione è semplice. Il centrodestra primo alle Camere con qualunque legge elettorale. È quanto emerge dall’ultimo sondaggio Ipsos illustrato da Nando Pagnoncelli sul Corriere della Sera nell’edizione di ieri.

Ha spiegato Pagnoncelli: «Indipendentemente dalla soglia di sbarramento, il Germanicum, così come il Rosatellum, assegnerebbe la maggioranza al centrodestra. Con la soglia al 5%, Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia otterrebbero 219 seggi alla Camera e 112 al Senato. Laddove un’eventuale alleanza giallorossa (Pd, M5S e Italia dei Valori) si attesterebbe a 179 e 86 seggi. Maggioranza più risicata per il cdx con la soglia del 3%. 206 seggi alla Camera e 108 al Senato. In questo caso, una ipotetica coalizione giallorossa otterrebbe 179 e 90 parlamentari».

Luca Zaia

Il centrodestra rimane maggioranza nel Paese. Semmai il problema è quello della leadership. Perché indubbiamente le ultime tornate Regionali (Emilia Romagna, Puglia, Toscana) hanno sfatato la leggenda del Capitano invincibile.

Matteo Salvini perde, al proprio interno il trionfo di Luca Zaia non lo agevola. E alla sua destra Giorgia Meloni non si ferma. Mentre Forza Italia di Silvio Berlusconi rimane determinante e Cambiamo di Giovanni Toti ha detto la sua in Liguria.

Centrodestra e centrosinistra

Nel centrosinistra il tema è quello delle alleanze. Inevitabile. Intanto nel centrosinistra classico. E questo porta ai rapporti tra Pd e Italia Viva, tra Nicola Zingaretti e Matteo Renzi. Poi naturalmente ci sono pure Pierluigi Bersani, Massimo D’Alema, i Socialisti. E le Sardine di Mattia Santori. Più tutto quel mondo di estrema sinistra che comunque intercetta fette di elettorato.

Foto © Imagoeconomica, Stefano Carofei

Infine, il tema dei temi, quello dell’alleanza con il Movimento Cinque Stelle. Non è certo che possa rappresentare davvero un valore aggiunto. Perché prima in Umbria e poi in Liguria l’alleanza ha prodotto un flop incredibile. (Leggi qui Movimento senza capi né truppe. Tutto ora è virtuale).

Però la questione riguarda più i Cinque Stelle. Questo dal momento che quel tipo di elettorato già vota per i Democrat laddove viene percepita una possibile vittoria della Destra sovranista.

Ecco perché senza l’alleanza i Cinque Stelle sono già definitivamente eclissati.