Commissioni nel mirino: la grana grossa di Buschini

FdI accende il cerino sulla composizione delle Commissioni. Chiede di procedere al riallineamento degli organici, tenendo conto degli spostamenti avvenuti tra i Partiti

Le hanno messe nel mirino. Perché è da lì che Nicola Zingaretti sta governando da tre anni la Regione Lazio, guidando una maggioranza ad assetto variabile. Le Commissioni del Consiglio Regionale del Lazio sono il bersaglio di Fratelli d’Italia. Dice che «devono bloccare i loro lavori perché sono illegittime. Non devono operare fino a quando non saranno rinnovate».

Fabrizio Ghera – Foto: Imagoeconomica, Silvia Lore’

Il gruppo di Fratelli d’Italia alla Pisana ha comunicato ufficialmente la sua posizione attraverso le parole del suo presidente, Fabrizio Ghera. Lo ha fatto nel corso di una seduta della commissione Lavoro, Formazione, Politiche giovanili, Pari Opportunità, Istruzione e diritto allo studio. Commissione, presieduta dalla dem Eleonora Mattia.

Lì è in discussione la proposta di legge “Norme per promuovere l’uguaglianza e per prevenire e contrastare le discriminazioni determinate dell’orientamento sessuale o dell’identità di genere”.

Termini scaduti da due mesi

Il partito di Giorgia Meloni contesta il fatto che siano scaduti da almeno due mesi i termini (due anni e mezzo) entro i quali gli organici delle Commissioni andrebbero rinnovati. Lo Statuto lo prevede in maniera chiara: perché le maggioranze variano, gli equilibri si assestano. E allora a metà percorso si fa un tagliando. Che in questo caso – ricordano i Fratelli d’Italia – non è stato fatto.

FdI intende mantenere questa posizione in tutte le sedute delle Commissioni.

Ma il centrodestra non è unito su questa richiesta. Perché Forza Italia oggi guida la strategica Commissione Sanità. La Lega si trova tra le mani la presidenza di una commissione importantissima come la Cultura che Pasquale Ciacciarelli si è portato appresso quando ha lasciato Forza Italia per salire sul Carroccio 15 mesi fa. E su Roma ci sta facendo tanto consenso.

Una seduta di Commissione

Il centrodestra ieri ha tenuto la riunione dei suoi capigruppo: FdI, Lega, FI ed Energie per l’Italia. Hanno inviato una nota al presidente del Consiglio regionale Mauro Buschini. Chiedono il rinvio del termine della presentazione degli emendamenti delle proposte di legge calendarizzate.

Nuovi scenari e numeri ‘sfasati’

Del rinnovo delle commissioni si parla da tempo nei corridoi della Pisana e certamente l’attuale assetto è basato su equilibri politici non più attuali. Infatti, la composizione e le presidenze risalgono alla primavera del 2018, quando Nicola Zingaretti non poteva contare su una solida maggioranza in Aula. Le urne avevano consegnato un vincitore (Nicola Zingaretti) senza una maggioranza (il centrosinistra aveva preso due seggi in meno del necessario). Si è andati avanti a lungo con la cosiddettaanatra zoppa. (sostanzialmente un governo di minoranza).

I passaggi più importanti: Enrico Cavallari (dalla Lega ad Italia Viva) di Marco Cacciatore (dal M5S ad Europa Verde), di Pasquale Ciacciarelli e Laura Cartaginese (da Forza Italia alla Lega). Movimenti che hanno cambiato lo scacchiere. Assegnando al centrosinistra una maggioranza numerica di 27 consiglieri. (Leggi qui Buschini porta a Zingaretti la nuova maggioranza in Regione).

Maggioranza che, ancorché risicata, ha comunque invertito l’inferiorità di tre anni fa. A questo poi bisogna aggiungere un rapporto con i 5 Stelle nettamente più dialogante da parte del centrosinistra rispetto al post elezioni regionali 2018.

Tre stanze da cui uscire

Marco Cacciatore

In questo contesto il centrodestra, anche per marcare una netta distanza con l’opposizione grillina, ha comunicato al presidente Buschini l’intenzione di rinunciare alle presidenze di tutte le commissioni. Eccetto quelle che spettano di diritto alle opposizioni, vale a dire la commissione Pluralismo e Vigilanza sull’Informazione (attualmente presieduta dall’ex 5S, Davide Barillari) e il Comitato regionale di controllo contabile. (per ora appannaggio dell’esponente di FdI, Giancarlo Righini).

Poi c’è la strana situazione legata al Comitato di Monitoraggio sulle Leggi. Sulla presidenza di quest’ultimo organo, il regolamento prevede un’alternanza ogni due anni e mezzo tra maggioranza e opposizione. Al momento a guidarlo è Enrico Cavallari, che venne eletto quando era ancora consigliere della Lega. Ma da circa un anno è entrato in maggioranza.

Attualmente sono tre le Commissioni da cui il centrodestra dovrebbe uscire: la Sanità (presieduta dal forzista Pino Simeone). Poi la Cultura (guidata dal leghista Pasquale Ciacciarelli) e quella sulla Tutela del Territorio, Emergenze e Grandi rischi (la presidenza è in capo all’FdI con Sergio Pirozzi).

Pasquale Ciacciarelli

La ‘liberazione’ di queste presidenze ha aperto la partita che il presidente Buschini dovrà risolvere. E farlo tenendo conto anche delle inevitabili richieste che arriveranno da alcuni consiglieri di maggioranza e anche dal M5S. Movimento che non intenderebbe mantenere le 4 presidenze totali accumulate dal 2018 a oggi. Cioè prima che Barillari e Cacciatore uscissero dal Movimento. (le altre sono quella di Valerio Novelli ad Agricoltura e Ambiente e di Roberta Lombardi nella commissione speciale sui piani di zona).

Mercoledì prossimo, al termine del Consiglio, dovrebbe svolgersi una conferenza dei capigruppo all’interno della quale ciascun presidente dovrebbe avanzare le proprie proposte.