Covid, la Regione si prepara alla battaglia per Roma

Curva dei contagi in salita, D'Amato lancia il preallarme. Il picco è dietro l'angolo. Si prepara la battaglia per difendere Roma ed il Lazio. Perché è vero quanto detto nelle ore scorse da Macron: "Il virus circola più di ogni peggiore previsione”

I numeri del mattino confermano che la curva continua a salire: gli effetti dei ristoranti e delle palestre chiuse, se ci saranno, potranno essere pesati solo entro un paio di settimane. L’aggiornamento mattutino dello Spallanzani dice che ad oggi i pazienti positivi al Covid-19 ricoverati sono in totale 250 (+4 rispetto a ieri). Di questi, 40 pazienti (-2 rispetto a ieri) sono in Terapia Intensiva a causa delle loro condizioni.

Il picco non è ancora arrivato. È dietro l’angolo. L’assessore regionale alla Sanità Alessio D’Amato lo ha detto l’altro giorno: a questi ritmi abbiamo al massimo un mese di autonomia, poi non ci saranno più letti. E non è tanto questione di attivare nuove Terapie Intensive o Sub Intensive: non ci sono abbastanza medici per curare tutti e tutti insieme, nel Lazio ed in Italia. (Leggi qui Covid, «Se non cala, reggeremo solo un mese»).

Alessio D’Amato. Foto © Livio Anticoli / Imagoeconomica

Non è un fenomeno isolato al Lazio o al Paese. Nel suo messaggio alla Francia, nelle ore scorse Emmanuel Macron ha detto con chiarezza che “Il virus circola a una velocità che anche le previsioni più pessimiste non avevano previsto“.

La battaglia su Roma

Durante la prima ondata, il lockdown impedì al virus di arrivare in maniera massiccia al Centro ed al Sud del Paese. Questa volta è diverso.

Ancora una volta è Alessio D’Amato a dire come stanno le cose. «Ci stiamo preparando alla battaglia su RomaDobbiamo essere pronti ad affrontare lo scenario peggiore, sempre con la speranza che non si verifichi». Lo ha detto in un’intervista sul Corriere della Sera

Molti vorrebbero essere tranquillizzati. Alessio D’Amato non è né catastrofista né ottimista. È realista.

«Non voglio essere ansiogeno, ma non posso neanche essere confortante. Devo essere realistico e dire le cose come stanno – ha aggiunto D’Amato- È vero che stiamo tenendo rispetto ad altre realtà come la Lombardia, il Veneto e la Campania, anche se la nostra rete ospedaliera è sottoposta a un grande stress. Ma tutto dipenderà dal raffreddamento della curva epidemiologica»

Terapia Intensiva © Vince Paolo Gerace / Imagoeconomica

D’Amato ha poi spiegato che il Lazio «si sta attrezzando per affrontare un ulteriore aumento importante della curva epidemiologica, completando la riorganizzazione della rete ospedaliera e creando 120 posti letto al giorno. Il Policlinico Umberto I, insieme a Spallanzani e Columbus, sarà il cuore della battaglia»

Lockdown regionale? Dipende

Alla domanda se la Regione Lazio stia prendendo in considerazione l’ipotesi lockdown, D’Amato ha replicato: «Per il momento no». (Leggi qui Covid: sindaci nel caos, pazienti nella cappella).

Per il momento. Ma se la curva non rallenta, se il virus non lascia liberi i posti letto, fermare tutto sarà inevitabile.