Di Vasta passa l’esame anti Mitrano e diventa “fratello”

Gaeta ha il suo portavoce di FdI. È Marco Di Vasta. Con la 'benedizione' di Procaccini, Calandrini ed Antoniozzi e dopo un test di non allineamento alla ricetta Mitrano.

È considerato il consigliere comunale di Gaeta meno mitraniano di tutti: sia dalla maggioranza (di cui a fatica fa parte) che dalle nebulose minoranze. Marco Di Vasta sa per primo quanto sia pesante il testimone che gli hanno passato nel fine settimana i vertici del suo Partito. Spetterà a lui far radicare i Fratelli d’Italia, sinora assenti dal panorama politico di Gaeta. Deve costituire un alter ego all’infinito universo elettorale di Forza Italia. E il tempo a disposizione non è neppure tanto. Mancano 18 mesi al momento in cui Gaeta dovrà scegliere, dopo dieci anni esatti, il successore del sindaco Cosimino Mitrano.

Il futuro è Di Vasta

Marco Di Vasta

Mancava il solo vice coordinatore regionale Enrico Tiero. I vertici di Fratelli d’Italia erano al gran completo per incoronare Marco Di Vasta quale primo portavoce cittadino del Partito di Giorgia Meloni a Gaeta.

La simbolica cerimonia di investitura si è svolta presso un albergo del quartiere di Serapo, il Rock Garden Hotel di Gaeta. Parafrasando Sandro Ciotti, l’affluenza sugli spalti, nonostante le limitazioni anti Covid, era “al limite della capienza”. E l’hanno capito coloro che sono giunti a Gaeta, in una giornata semifestiva. Giunti per dare il mandato “pieno” ad un giovane consigliere comunale. Per tentare di creare un contrappeso politico ed elettorale al monolite guidato dal sindaco Mitrano.

Quella ottenuta da Marco Di vasta è un’investitura piena e totale. Come dimostra la presenza del senatore e coordinatore provinciale di FdI Nicola Calandrini. Poi il deputato europeo ed ex sindaco di Terracina Nicola Procaccini ed il deputato Alfredo Antoniozzi.

Rosato “appiattita su Mitrano”

Marco Di Vasta è l’uomo giusto per quel ruolo in virtù di un motivo chiaro. Nella tetragona amministrazione Mitrano lui è stato l’unico ad avere dato l’impressione di voler essere un bastian contrario. Infatti, a gennaio 2020 ha cominciato a prendere le distanze, anche sul piano amministrativo, dal monocolore di “Cosimino”. Ha lasciato il ruolo di capogruppo in “Gaeta Democratica”: la lista in cui era stato eletto Consigliere alle amministrative del 2017 insieme ad un altro pezzo da 90 dell’amministrazione Mitrano. Con Marco Di Vasta era stata eletta Pina Rosato, esponente Dem e principale ambasciatore del segretario Provinciale Pd Claudio Moscardelli sul territorio del Golfo.

Ora Pina Rosato viene definita da Marco Di Vasta «troppo appiattita» sulle posizioni della maggioranza di centrodestra. Nonché «Mitrano dipendente». Anche nella conduzione dei lavori del Consiglio comunale. Di Vasta probabilmente sperava che nel corso della consiliatura ci fosse un po’ di spazio anche per lui nella stanza dei bottoni dalle parti di piazza XIX Maggio. Magari in occasione di un rimpasto della Giunta che Mitrano sta effettuando “a pezzettini”, quasi alla moviola. (Leggi qui Via al tagliando nella giunta Mitrano).

L’esponente di FdI ha dovuto accontentarsi di un ruolo quasi marginale: in Commissione Urbanistica di cui è vice-presidente. Ma il 16 settembre scorso è stato sul punto di chiamare i Carabinieri della tenenza di Gaeta. Questo perché la dirigente del suo settore, l’architetto Stefania Della Notte, gli avrebbe impedito di esercitare il duplice ruolo. Cioè di consigliere comunale e di vice presidente della commissione urbanistica.

Scintille con Della Notte

Alfredo Antoniozzi, Marco Di Vasta e Nicola Calandrini

«L’ufficio tecnico era aperto anche al pubblico. E ho chiesto di espletare alcuni accertamenti. Nello specifico, di approfondire la problematica relativa al procedimento di trasformazione del diritto di superficie in quello di proprietà. Questo per i soci delle cooperative Gaeta Medioevale I, Gaeta medioevale II e Domus Acli Mea».

Di Vasta conferma, a distanza di un mese, di aver indossato la mascherina di protezione quando è sopraggiunto l’architetto Della Notte. Architetto «che mi impediva materialmente di accedere. Rappresentandomi al riguardo la necessità di concordare preventivamente un appuntamento a mezzo richiesta formale da inviarsi per via mail». A questa scena, avrebbero presenziato «più soggetti, tra i quali pubblici funzionari e privati cittadini».

Di Vasta i carabinieri non li ha più chiamati . Tantomeno ha chiesto l’intervento della Prefettura. Tuttavia i rapporti con il sindaco di Gaeta sono diventati glaciali.

Lo sono diventati quando Mitrano, ha replicato: «Mi dispiace per quanto è accaduto. Anche perché la dottoressa Della Notte è ritenuta da tutti una dirigente sempre disponibile nei confronti di tutti. La nostra amministrazione – il consigliere Di Vasta dovrebbe saperlo – è per il perseguimento di interessi collettivi e non personali». Ed ha considerato quella di Marco Di Vasta una provocazione a tutti gli effetti. Messa in atto per accelerare la manovra di allontanamento del centro mitraniano di gravità permanente.

Fratelli a viso aperto

Alfredo Antoniozzi Foto: © Imagoeconomica, Paolo Gargini

Un mese è bastato al neo portavoce di FdI di Gaeta per avviare il tesseramento e raccogliere iscritti intorno a lui. I risultati non sono tardati ad arrivare al trio Calandrini-Procaccini e Antoniozzi.

Da qui la scelta del giovanissimo consigliere per guidare anche il circolo cittadino. Con il supporto, in termini di esperienza e di capacità di qualità di vice portavoce per Antonio Strozza. Cioè di un ex socialista che aveva fatto bene come assessore nella prima ed unica Giunta del forzista Massimo Magliozzi.

Le elezioni amministrative a Gaeta si svolgeranno nella primavera 2022 ma con una grande incognita. Mitrano non sarà più della partita perché avrà ultimato i due bonus a disposizione. Di Vasta lo sa. E ha ricevuto già una garanzia dal senatore Calandrini: FdI non si nasconderà più in qualche lista civica. Sarà in campo con il suo simbolo. Senza tentennamenti o motivo di vergogna.

Tutt’altro. Ma con una condizione inderogabile, naturalmente. «La nostra proposta di governo per Gaeta dovrà essere una sintesi nel centrodestra della città». Questo ha puntualizzato Di Vasta.

La benedizione dei due Nicola

Nicola Procaccini, Marco Di Vasta e Nicola Calandrini

«Con Marco abbiamo iniziato un cammino da gennaio. Ora parte un percorso politico in vista del rinnovo dell’amministrazione comunale» ha aggiunto Nicola Calandrini. «Fratelli d’Italia sarà presente a Gaeta e lo sarà sempre, con il suo simbolo. Ho dato mandato a Marco di collaborare con Lega e Forza Italia. Per collaborare e capire quali saranno le prospettive su questo comune in vista delle prossime elezioni».

«Oggi a Gaeta nasce anche un Partito che andrà a testa alta a difendere i cittadini di Gaeta. Questo progetto l’abbiamo elaborato in una zona dove oggettivamente abbiamo avuto difficoltà a radicarci. Noi abbiamo ribaltato questa situazione. Oggi cresciamo anche nel sud della provincia di Latina».

Nicola Procaccini

Ha aggiunto l’eurodeputato Nicola Procaccini: «A Gaeta Fratelli d’Italia si sta strutturando attraverso persone di qualità. Quando c’è qualità e si sposa con la quantità, con il prendere voti, si può fare qualcosa di positivo e di rivoluzionario. A Gaeta si sta avendo qualcosa di valido sia in termini di qualità che di quantità».

La chiosa è stata di Antoniozzi. «Se Fratelli d’Italia cresce nei consensi non è per ragioni estemporanee. Ma per scelte fatte negli anni. A partire da quella di aprirsi a sensibilità diverse ma che hanno obiettivi comuni, come avvenuto qui a Gaeta. Abbiamo imboccato la strada giusta e Marco nella sua sensibilità ed intelligenza saprà cucire intorno a sé tutte le espressioni sincere che hanno per vocazione il bene comune, riconoscendosi in una matrice politica».