La Lega a Cassino: 148 voti. I voti di Forza Italia travasati a FdI. Il M5S resiste

La lettura delle preferenze riserva molte sorprese. La conta interna alla Lega. Il travaso di Forza Italia ed il regolamento dei conti con Tajani. Ceccano seconda in Italia. M5S davanti al Pd

Si sono contati. Eccome se si sono contati. I rapporti di forza all’interno dei Partiti sono stati misurati al millimetro con il voto delle Europee di domenica. Lo hanno fatto attraverso lo strumento antico delle preferenze, i nomi dei candidati che possono essere scritti sulla scheda. Un modo abolito in Italia da alcuni anni e invece ancora valido in Ue.

La Lega solo 148 voti

È così che si scopre quanto a Cassino la nuova Lega vanga solo 148 voti. In città c’è stata la spaccatura tra il nucleo storico di Noi con Salvini (contrario ad appoggiare Mario Abbruzzese candidato sindaco) ed il nuovo gruppo dirigente rappresentato dagli onorevoli Francesco Zicchieri e Francesca Gerardi (che non è riuscito ad esprimere un candidato sindaco leghista ed alla fine ha appoggiato Abbruzzese).

Il gruppo storico capitanato dall’ex vicesindaco Carmelo Palombo, dall’ex capogruppo Robertino Marsella, dal coordinatore cittadino Ernesto Di Muccio, dal dirigente Lello Valente, si è contato portando la terna Salvini – Baldassarre – Rossi, alternata con Rinaldi. Invece il nuovo gruppo dirigente ha portato l’accoppiata Salvini – Bonfrisco, ambata che è stata data a tutti i candidati della lista della Lega proprio per ‘misurare’ i voti.

Le urne dicono che a Cassino la Lega ha preso 1.300 voti senza preferenza: gli elettori hanno barrato solo il simbolo. Sono voti ‘non controllati’ dall’apparato, espressi da gente che ha voluto dare in modo spontaneo la sua fiducia a Matteo Salvini.

Salvini ha preso 2.549 preferenze: la somma del consenso ‘di apparato’ sia dei dissidenti e sia dei nuovi dirigenti.

Maria Veronica Rossi ha preso 496 preferenze. C’è la prova che a votarla sia stato lo stesso gruppo: è data dalla somma dei voti espressi per la terza preferenze, infatti se si fa l’addizione tra le preferenze di Simona Renata Baldassarre (340) e quelle di Antonio Maria Rindaldi (158) si ottiene 498; uno solo non ha portato la terna.

A quante preferenze sta Cinzia Bonfrisco, la candidata fatta votare da tutta la Lega? I numeri sono chiari: 148 voti.

La stessa conta è stata fatta a Pontecorvo, la città dell’onorevole Francesca Gerardi: la sua candidata Cinzia Bonfrisco ha preso 171 voti, mentre la Baldassarre ne ha presi 167.

A Frosinone su Cinzia Bonfrisco sia sono contati i voti del Polo Civico di Gianfranco Pizzutelli e della Lista per Frosinone di Antonio Scaccia: hanno puntato su di lei negli ultimi dieci giorni. Hanno riportato 910 preferenze su Frosinone: corrispondo al 25% dei voti ottenuti dalla Bonfrisco in tutta la provincia ed al 13% a Frosinone città.

I Fratelli di Nicola

Fratelli d’Italia si è contata su Nicola Procaccini e su Fabrizio Ghera. L’area che fa riferimento al capogruppo alla Camera Francesco Lollobrigida ha puntato sul sindaco di Terracina Nicola Procaccini. Lo ha sostenuto il senatore Massimo Ruspandini, l’ex europarlamentare Alfredo Pallone. L’ala dell’onorevole Fabio Rampelli invece si è contata sul consigliere regionale Fabrizio Ghera, portato dalla componente che fa riferimento all’ex euro-deputato Alessandro Foglietta, all’ex presidente della Provincia Antonello Iannarilli, all’ex sindaco di Torrice Alessia Savo.

I numeri di queste Europee dicono che Massimo Ruspandini ha la leadership nel Partito anche ora che ci sono stati gli innesti di ex rami provenienti da Forza Italia (Iannarilli e Savo). Nella sua città, Ceccano dove è stato vice sindaco fino all’elezione a Palazzo Madama, Ruspandini ha portati a Procaccini il 24,25% con un numero di preferenze secondo solo a Terracina.

Non solo: Ceccano ha la seconda percentuale in Italia per FdI nei Comuni al di sopra dei 15mila abitanti, preceduta solo – anche in questo caso – da Terracina.

Antonello Iannarilli poi si è pesato sull’ex deputato Ue Alfredo Antoniozzi. In provincia di Frosinone ha ottenuto 1.673 preferenze e di queste appena 317 vengono da Alatri nella quale in altri tempi spostava oltre 3mila voti.

Il travaso

Molti di quei voti vengono dalle riserve di Forza Italia. Gli ex forzisti si sono contati sulle preferenze fatte mancare ad Antonio Tajani e portate a Nicola Procaccini. Il risultato è che il sindaco di Terracina ha superato di circa 500 voti Tajani in quello che era il suo bacino storico. La foto emblematica del travaso è quella che ritrae, nella notte all’interno del comitato FdI, Riccardo Del Brocco impegnato nella conta: fino a gennaio era il candidato coordinatore provinciale di Forza Italia.

Antonio Tajani è andato meglio nel Nord che nel Sud della provincia di Frosinone. Tra Frosinone città, Anagni, Ferentino, Fiuggi, Veroli, Pofi ed Alatri ha preso quasi la metà delle preferenze ottenute in tutto il resto della provincia.

C’è stata soprattutto la crescita interna di Claudio Fazzone: il coordinatore regionale del Lazio si è contato sulle preferenze ottenute per Salvatore De Meo, sindaco di Fondi. In provincia di Frosinone ne ha ottenute circa 2mila (contro le 6mila di Tajani), grazie alla mobilitazione del neo vice coordinatore regionale Gianluca Quadrini.

A Frosinone città Tajani è rimasto praticamente da solo: l’unico a difendere le macerie del fortino è stato il capogruppo comunale Danilo Magliocchetti: in poche settimane sono andati via il sindaco Nicola Ottaviani, l’assessore alle Finanze ed ex deputato azzurro Riccardo Mastrangeli, il presidente del consiglio comunale Adriano Piacentini, il consigliere Riccardo Masecchia.

Da solo, Magliocchetti è riuscito a portare 414 voti, seconda città dopo Cassino dove c’è Mario Abbruzzese.

Brillano le 5 Stelle

In provincia di Frosinone continuano brillare le Cinque Stelle. La pattuglia grillina ha due punti e mezzo di vantaggio sul Pd. Anche per loro le Europee sono state l’occasione per misurarsi.

Lo ha fatto il gruppo di Frosinone che da molti viene considerato ‘eretico’ rispetto all’ortodossia dei tre deputati eletti: Luca Frusone, Ilaria Fontana, Enrica Segneri. I tre parlamentari non si sono schierati su alcun nome dei candidati per Bruxelles mentre i due consiglieri comunali del capoluogo hanno puntato sul nome di Filippo Nogarin, sindaco di Livorno.

In tutta la provincia di Frosinone hanno ottenuto 1.333 preferenze sul suo nome.