Via a Forza Italia 4.0: è quella di Fazzone

Il Coordinatore Regionale di Forza Italia lancia la versione 4.0 del Partito in provincia di Frosinone. Nel mirino le Comunali di Sora, Alatri e del Capoluogo. Il messaggio a Quadrini. E quello alla Lega. "Rivendicano Latina? Mi fa piacere. Pure noi. E anche Frosinone. Ma per scegliere l'uomo migliore”

Benvenuti nella Forza Italia 4.0, quella targata Claudio Fazzone. La ricostruzione del Partito in provincia di Frosinone comincia con la riunione di tutti i dirigenti ed i sindaci. Il Coordinatore Regionale li incontra subito dopo avere lasciato alle spalle il trionfo elettorale nella sua Fondi: lì ha vinto eleggendo il suo candidato sindaco Beniamino Maschietto, i consiglieri comunali tutti delle sue liste, quella di Partito e le civiche che ha ispirato; alla Lega sua alleata ha lasciato la miseria di 500 voti e nemmeno un seggio in Aula.

Forza Italia 4.0 by Fazzone

La riunione al Papò Cafè

Ora tocca a Frosinone. Per mettere a punto la Forza Italia nella versione Mario Abbruzzese Free. Nella sala interna del Papò Cafè ci sono i tre sub commissari provinciali Adriano Piacentini, Rossella Chiusaroli e Daniele Natalia, c’è il responsabile Enti Locali Peppe Patrizi, ci sono tutti i dirigenti arrivati dai Comuni. Fino all’ultimo degli eletti alle Comunali di Cervaro. Ci sono anche i vertici di Sora, nonostante il senatore stia arrivando proprio da lì, al termine di un altro incontro. (Leggi qui Quadrini rifà l’anarchico e arriva Fazzone a fare i conti).

«Siamo nella fase in cui stiamo procedendo alla ricostruzione di tutti gli organismi previsti dallo Statuto: da quelli Provinciali fino ai Comunali. Lo facciamo perché Forza Italia è un Partito nel quale i territori hanno sempre contato: in questo modo ogni territorio di questa provincia potrà prendere le sue decisioni in autonomia. Ognuno deve assumersi la responsabilità delle scelte sul suo territorio. Per questo serve una classe dirigente adeguata».

Il messaggio politico è forte e chiaro. Significa che Forza Italia c’è e farà sentire il suo peso: a Sora come ad Alatri ed in tutti i Comuni chiamati al voto per le Comunali del 2021. Che saranno i territori ad indicare la linea e scegliere i loro candidati.

Gli equilibri con gli alleati

Claudio Fazzone ed i dirigenti provinciali di Forza Italia

Ma fino dove arriva la libertà? Perché non più tardi di sabato la Lega ha fatto sapere ai suoi quadri dirigenti della provincia di Latina che c’è un accordo nazionale. In base al quale sarà il Carroccio ad esprimere il candidato sindaco nel capoluogo Pontino. Lo stesso perché non potrebbe accadere a Sora e Alatri?

La risposta è una sfida. Dice Claudio Fazzone: se sui territori sono bravi a raggiungere un accordo non c’è bisogno di coinvolgere i tavoli regionale e nazionale. Perché “una divisione di città importanti tra i Partiti non ripaga la classe dirigente locale. Dovrebbe essere la classe dirigente locale a trovare la sintesi, tenendo conto degli equilibri anche nell’alternanza”.

Insomma, non è detto che se a Frosinone la Lega può vantare il sindaco uscente debba avere per forza il diritto di indicare il suo successore. E allora come si decide? “L’abilità non sta solo nel trovare un candidato sindaco capace di vincere, serve una persona capace di vincere e capace poi di amministrare; deve conoscere la macchina amministrativa, avere il carattere che lo porti ad ascoltare tutti. Questo è quello che mi aspetto dalla classe dirigente del centrodestra”.

Latina alla Lega? Non mi risulta

Claudio Durigon. Foto © Carlo Lannutti / Imagoeconomica

Su Latina mette le cose in chiaro: “Se c’è stato un tavolo nazionale che ha deciso di assegnare alla Lega il sindaco di Latina mi fa piacere. Forse però è una richiesta della Lega, non mi risulta che ci sia stata una riunione nazionale che ha predefinito gli asseti. Sia chiaro: non significa che io sia contro la possibilità che Lega esprima il candidato sindaco a Latina. Serve però condivisione, esperienza, professionalità, carattere, carattere, e l’abilità di non avere nemici ma avversari”.

Non è un altolà ma un semaforo giallo sì. Che ripropone la difficoltà dei rapporto tra Forza Italia, Fratelli d’Italia e Lega. Ma se si prova a ricordagli la divisione andata in scena poche settimane fa a Terracina e Fondi allora il senatore Fazzone punta i piedi. ”Si tratta di situazioni diverse. Che non potevano essere paragonate. Ero concorde a chiudere per il centrodestra unito a Fondi e Terracina: poi, comprendo le motivazioni di Nicola Procaccini ed a Terracina l’unità non si è fatta. A quel punto ho detto a Fratelli d’Italia di Fondi che avrei mantenuto la parola e che se volevano potevano venire con noi. Mi hanno detto che ormai erano scesi in campo, hanno preferito andare da soli”.

La realtà è che sia Nicola Procaccini e sia Claudio Fazzone volevano continuare a rimanere indisturbati signori delle preferenze nei loro feudi elettorali. E così è stato.

Fazzone rivendica Frosinone e non solo

Adriano Piacentini Foto © AG. IchnusaPepers

Il rischio è che a Frosinone si arrivi alla stessa situazione. E qui il centrodestra non può permetterselo. I vertici provinciali non si riuniscono dall’epoca in cui scelsero Tommaso Ciccone come candidato unitario per la presidenza della Provincia. E poi lo accoltellarono alla schiena mandando un preavviso di sfratto a Mario Abbruzzese. “C’è bisogno di vedersi, di riunirsi – sottolinea invece Claudio Fazzoneper uniformare la linea politica regionale e nazionale, bisogna superare i personalismi”

Ma se la Lega rivendica il sindaco a Latina allora Forza Italia reclama la designazione del sindaco di Frosinone? Dalla sala, il presidente del Consiglio Comunale del capoluogo Adriano Piacentini spalanca gli occhi e muove le orecchie, si ha quasi l’impressione che sia riuscito pure a dilatarle per sentirle meglio se da dietro la mascherina il senatore dovesse benedire la sua candidatura.

Forza Italia rivendica la candidatura a Frosinone – dice Claudio Fazzone – come la rivendica Latina ed in qualunque capoluogo. Il Partito deve difendere dove ha il candidato migliore, più rappresentativo, più preparato, più capace di essere sindaco. Dobbiamo fare quadrato sul migliore. Senza tenere conto dell’amicizia. Quella è un’altra cosa”.

Sembra di vedere la nuvoletta sulla testa di Piacentini: “Se vuoi, non siamo amici”. Claudio Fazzone prosegue: “Vediamo tutte le candidature, vediamo cosa mettono sul banco gli altri. È impensabile che Forza Italia possa avere tutto, non lo faceva quando aveva il 35% dei voti, figuriamoci se pensa di farlo adesso. Occorre spirito di condivisione, serve una classe dirigente che sappia governare nell’interesse delle proprie comunità”.

Quadrini, assente

Gianluca Quadrini

A guardare bene, nella saletta non ci sono proprio tutti. Manca Gianluca Quadrini, l’ex fedelissimo vice coordinatore regionale, sospeso con l’accusa di voler prevaricare i sub coordinatori, di voler gestore il Partito come se fosse una cosa sua.

Nessuno lo nomina. Claudio Fazzone parla dei tre sub coordinatori provinciali:Camminano in simbiosi, si sentono e si ascoltano. Gli abbiamo dato tempo di affiatarsi ed affinare il contatto tra loro. Non c’è più una rigida divisione territoriale ma si consultano su tutto”.

Senatore, da quanto non sente Quadrini? “L’ho sentito questa mattina. Mi ha detto che nessuno lo aveva invitato alla riunione di oggi. Gli ho detto che se così fosse sarebbe grave”. Una voce si alza dalla sala: “Non è vero, l’ho avvisato io.

Il coordinatore regionale assicura “Faremo una riunione più formale per iniziare a programmare una strategia politica su Frosinone”. Il rischio che Quadrini corre è quello di essere lasciato nell’indifferenza.

Questa sera Quadrini si riunisce con Carlo Maria D’Alessandro ed il centrodestra di Cassino, quello al di fuori del tavolo dei Partiti. Si vedono in un agriturismo, fuori città, in modo che nessuno lo sappia e non ci siano fughe di notizie. Si vedranno ad Aquino.