Costa torna a casa. A Villa ne servono altri 2. Forse li ha

A distanza di 23 giorni dalle dimissioni il sindaco Paola Villa recupera il primo dei voti necessari per far sopravvivere la sua amministrazione. Ne occorrono altri due. E forse ci sono

Alla fine Giovanni Costa è tornato a casa. Torna nella maggioranza del sindaco Paola Villa di Formia. Era andato via sbattendo la porta. E siccome il Presidente d’Aula sosteneva che non bastasse per considerarlo in opposizione, il Consigliere affinché non ci fossero dubbi sulle sue intenzioni aveva messo tutto nero su bianco inviando una Pec al Segretario generale direttamente dal cellulare. (Leggi qui “Giovà, ma tu con chi stai?” Le commissioni vanno in tilt).

Il primo… e l’unico

Ventitré giorni dopo le dimissioni da sindaco, ritirate sabato scorso, Paola Villa riesce a convincere qualcuno a tornare con lei. Giovanni Costa ha comunicato al sindaco di essere pronto ora a dare a mano. Ma ha messo in chiaro che non torna sui suoi passi, non si rimangia le critiche: se torna lo fa solo “per consentire a Formia di fronteggiare l’emergenza Covid“.

Giovanni Costa

A fare l’annuncio è stata direttamente la professoressa Villa. Lo ha fatto con una diretta Facebook, nella quale ha detto che “Costa sarebbe pronto a rientrare“. 

L’interessato ha confermato. “Passiamo serenamente questi giorni. Poi si accetterà con tranquillità ciò che succederà. Siamo coerenti con quanto diciamo da tempo. Piuttosto altri… Oggi ho fatto il tampone …è negativo. Quindi sto piu tranquillo. Buon natale a tutti“.

Giovanni Costa viene dalle file del Pd ma da tempo rappresenta Demos, il movimento politico guidato dal Consigliere Regionale Paolo Ciani. (Leggi qui Il patto per gli ultimi che Demos rinnova con il Pd).

Perché torna a casa

Costa sembra aver ottenuto le garanzie che chiedeva da tempo al sindaco Villa. Innanzitutto l’azzeramento della Giunta: cosa già fatta (Leggi qui Via la giunta e le dimissioni Villa gioca il jolly e spiazza). Poi il varo di un nuovo esecutivo senza il coinvolgimento dei sei assessori sinora in carica. Ma soprattutto ha condiviso con il sindaco “riabilitato” la necessità di serrare i ranghi: perché il commissariamento del Comune lascerebbe ad un esterno la gestione dei finanziamenti che dovessero arrivare da Regione, Governo ed Europa. 

Giovanni Costa soltanto due mesi era stato al Bajamar ed aveva firmato  il famoso documento  di “tutte le minoranze“, escluso il Pd, per creare un’alternativa a Paola Villa. (Leggi qui “Stressiamo Villa in consiglio e spingiamola a mollare”).

L’assessore dimissionario Giovanni D’Angiò

Quello delle ore scorse è un palese dietro front che ha sullo sfondo un altro ritorno eccellente: quello dell’assessore Giovanni D’Angiò, uno dei sei assessori che in meno di 30 mesi avevano abbandonato volontariamente il sindaco di Formia.  Pronta per lui la restituzione della pesantissima delega ai Servizi Sociali che, dopo il suo addio, aveva avocato a se il sindaco. Poi l’aveva assegnata all’ex vice sindaco e assessore alla Cultura Carmina Trillino. Infine, meno di due mesi, a Maria De Tata.   (Leggi qui Tempesta per il rimpasto: l’assessore annuncia le dimissioni).   

Ma uno a Villa non basta

Il sindaco torna alle origini. Ma non basta. Un solo voto in più nel decisivo Consiglio Comunale di fine anno rischia di non essere sufficiente.

No all’ipotesi di allargare la maggioranza è stato ribadito definitivamente da Pasquale Cardillo Cupo e Gianfranco Conte di Fratelli d’Italia e Formia con Te, saliti nella stanza del sindaco Villa per dar vita alla loro seconda consultazione. Erano accompagnati dai rispettivi coordinatori politici, Giovanni Valerio e Luigi Scafetta. Sono rimasti in comune più del previsto. A  conferma che una trattativa probabilmente c’è stata ma poi non si è concretizzata.

Pasquale Cardillo Cupo e Gianfranco Conte

La Sindaca ci ha rappresentato la sua idea di presentarsi in consiglio comunale il prossimo 28 Dicembre per fare un appello accorato affinché le si consenta di andare avanti. Rispettiamo la sua idea ma ci saremmo aspettati che politicamente ci fossero quantomeno dei punti programmatici su cui ragionare nell’esclusivo interesse della Città. In queste condizioni riteniamo impossibile dare ulteriori linee di credito e riteniamo quindi chiusa questa esperienza amministrativa“.

A far saltare tutto pare sia stata la decisione del sindaco di varare la nuova Giunta solo dopo l’approvazione degli equilibri di Bilancio la prossima settimana. In pratica: prima votate e poi vi dò l’assessore.

Nessuno andò da Pasquale

C’è anche un altro pessimo segnale politico per il sindaco Paola Villa. I Capigruppo non si sono presentati alla conferenza con il presidente del Consiglio Comunale Pasquale Di Gabriele fissata per le ore scorse.

Doveva servire ad appianare i contrasti sorti sulla convocazione dell’ultimo Consiglio del 2020. Infatti il presidente aveva saltato del tutto la riunione con i Capigruppo che deve precedere ogni convocazione del Consiglio . In più aveva deciso di ricorrere alla formula della seconda convocazione (che richiede meno presenti in Aula) con una procedura ritenuta illegittima dalle opposizioni. (Leggi qui Il Villa bis riparte e si ferma: convocazione illegittima).

Pasquale Di Gabriele

In questo ginepraio i capigruppo hanno dato forfait all’appuntamento formalizzato da Di Gabriele. Non c’era praticamente nessuno. Nessun rappresentante della Lega, dell’Udc, di Fratelli d’Italia-Formia con te e del Pd. Ha dato forfait anche il consigliere Antonio Capraro che, insieme a Costa, era in predicato di tornare nei ranghi.

A fare compagnia al Presidente d’aula c’era il solo capogruppo di Forza Italia Eleonora Zangrillo. Da giorni è in rotta di collisione con il suo coordinatore regionale Claudio Fazzone per essere stata esclusa da alcuni incontri “d’alto livello” svolti a Gaeta con i massimi dirigenti azzurri del territorio.

Un po’ di conti per il sindaco Villa

La seconda convocazione è valida se saranno presenti almeno 11 consiglieri. Ma per l’approvazione dei conti servono 13 voti.

Al momento, dopo il ritorno del “figliuol prodigoGiovanni Costa ne servono ancora due che potenzialmente sono quelli di Capraro e della Zangrillo. “Si l’ho ammetto, il sindaco mi ha cercato…vedo di poterla incontrare la vigilia di Natale” ha detto Capraro.

Ma a nessuno al momento piace il ruolo di essere decisivo per salvare un’amministrazione che viene tenuta in piedi solo perché nessuno ha un’alternativa pronta.

Il sindaco Paola Villa nel Consiglio del 28 dicembre farà un discorso invocando il buon senso e l’amore per la città. Ma dopo questo terribile dicembre, il commissario prefettizio potrebbe costituire il male minore.