Le truppe di Base Riformista vogliono che Pompeo le porti in guerra

La resa di Andrea Marcucci sul capogruppo al Senato ha fatto percepire agli ex renziani come “ostile” la segreteria di Enrico Letta. E immediata è partita la rivolta: candidati autonomi a Sora, Alatri e Frosinone. Ma soprattutto scontro frontale alle provinciali, anche per la scelta del prossimo designato alla presidenza.

La resa di Andrea Marcucci ad Enrico Letta in realtà rappresenta l’inizio di una nuova fase ad altissima tensione nel Partito Democratico. Con Base Riformista pronta alla “guerriglia” ovunque.

Il capogruppo al Senato del Pd ha detto che voterà e farà votare per Simona Malpezzi nel ruolo di capogruppo del Partito a Palazzo Madama. In realtà Marcucci ha ingoiato un rospo gigantesco e francamente si capisce poco per quale motivo il neo segretario abbia voluto terremotare il già difficile rapporto con gli ex renziani. Ovunque questa decisione è stata presa male.

Le truppe di Pompeo

Antonio Pompeo (Foto: Stefano Strani)

Anche in provincia di Frosinone, dove tanti fedelissimi di Antonio Pompeo (leader di Base Riformista sul territorio) hanno chiesto al presidente della Provincia di non cercare più intese con Pensare Democratico di Francesco De Angelis, Mauro Buschini e Sara Battisti. A nessuno livello.

In questa fase però si tratta di uno scenario molto complicato, perché domenica prossima torna a riunirsi l’Assemblea nazionale. Dove Enrico Letta si aspetta un clima unitario sul vademecum distribuito ai Circoli. In realtà però Antonio Pompeo è il primo a sapere che l’’intesa sarà soltanto formale.

Le truppe lo spingono al muro contro muro. Per quanto riguarda le candidature a sindaco di Alatri e Sora, ma soprattutto di Frosinone. Nel capoluogo c’’è una parte del Pd che non intende allinearsi e che continua a guardare alla possibilità di una propria candidatura a sindaco. Diversa da quella che verrà proposta da Pensare Democratico.

Comunali e Provinciali

Mauro Buschini

Ma c’è pure la partita delle Provinciali. L’ipotesi delle due liste (una di riferimento di Pensare Democratico, l’altra di Base Riformista) non è affatto tramontata e Antonio Pompeo continua a studiare tutte le possibilità che la legge gli attribuisce quando si tratterà di convocare le elezioni per scegliere il suo successore. Nel senso che la determinazione della data potrà tagliare fuori i sindaci che hanno mesi diciotto mesi di mandato davanti. Un’arma formidabile. (Leggi qui Sarà Pompeo a decidere il nome del suo successore)

Se la segreteria di Zingaretti era stata percepita come distante da Base Riformista, quella di Enrico Letta comincia ad essere sentita come ostile. La resa di Andrea Marcucci è un tana libera tutti. Ovunque. In provincia di Frosinone le truppe vogliono che Antonio Pompeo le porti in guerra.