Piacere, Abbate: vengo per pacificare i Fratelli d’Italia

Il vice coordinatore regionale di Fratelli d'Italia spiega un Partito esploso in poco tempo. Passando dal 2% al 18%. "È la nostra proposta politica, la nostra coerenza, ad averci premiato”. Gli equilibri interni: "Bene la discussione, sintomo di salute in un Partito vero”

Camilla de Tourtrissac

Tagliacucitrice con gusto

Sono andati allo scontro interno. Cose normali in un Partito vero. Perché in un Partito vero ci sono diverse sfumature di pensiero, storie ed esperienze differenti. Per questo si discute, ci si confronta, ci si appassiona e si alza la voce. Ma poi arriva il momento di fare la sintesi. Mettendo d’accordo tutti: senza fare né vincitori né vinti. È successo anche a Fratelli d’Italia.

In poco più di un anno sono cresciuti dal 2 al 18%. Ed hanno lanciato l’ipoteca sulla guida della coalizione. Perché Matteo Salvini ha già affrontato la prova del Governo. E l’ha fallita. Se toccherà al centrodestra esprimere un premier, fermando le bocce ad oggi sarà Giorgia Meloni.

ANTONIO ABBATE

È quella crescita improvvisa ad avere scatenato lo scontro interno nella Federazione di Frosinone. Sanguigno come solo le discussioni nelle sezioni della Destra sanno essere. Tra il gruppo storico e quelli approdati dopo diverse esperienze: chi da Forza Italia, chi dalla Lega, chi dal centrodestra moderato di Alfano.

Normale dialettica politica in un Partito che prima aveva una sensibilità sola ed ora vede al suo interno tanti big, veterani di elezioni a decine. La sintesi è stata la nomina di un vice coordinatore regionale: Antonio Abbate, già sindaco di Roccasecca, già assessore provinciale, ex uomo ombra di Francesco Storace in Ciociaria.

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Perché c’è stato bisogno di Abbate, il coordinatore provinciale Paolo Pulciani non bastava più?

L’incarico che ho ricevuto è previsto dallo Statuto di Fratelli d’Italia e, come evidenziato dal nostro Coordinatore regionale Paolo Trancassini nell’atto di nomina, nell’impormi di adoperarmi per la crescita del Partito nel Lazio, copre una casella che nella nostra provincia risultava vacante. Del resto, come recitava un celebre spot pubblicitario, ‘due è meglio di uno’. 

La realtà dei fatti è che occorreva un riequilibrio: Pulciani è il coordinatore che venne indicato da ciò che ora è solo una parte di FdI: con l’arrivo di Antonio Abbate quale area va ad essere riequilibrata?
FRANCESCO LOLLOBRIGIDA Foto: © Imagoeconomica Paolo Lo Debole

Io non parlerei di riequilibrio. In provincia di Frosinone, tra i dirigenti, i militanti e gli iscritti, c’è una più che diffusa unità di intenti e di pensiero. L’ha più volte sottolineata il capogruppo alla Camera Francesco Lollobrigida e si è evidenziata con la recente elezione di Nicola Procaccini al Parlamento europeo

L’Italia è un Paese di ottimi annusatori del vento: tutti sul carro della vincitrice?

Concordo, ma le dico che non è il mio caso. La mia storia lo dimostra: con coerenza sempre dalla stessa parte. Mi creda, mai come in questo momento, con la nostra Nazione che sta attraversando un periodo più che buio (tanto per usare un eufemismo) il nostro impegno deve essere ferreo. Dobbiamo restituire speranze all’Italia. Rendere FdI sempre più centrale nella coalizione di centrodestra deve essere un imperativo morale

Il Referendum propone di tagliare 350 Parlamentari: potrebbe essere la fine per deputati e senatori della provincia di Frosinone: voi cosa voterete?

La linea del Partito è chiara: sì al taglio. Va comunque detto che  per le forze politiche che stanno annientando l’Italia, il più delle volte alcune proposte di riforma rappresentano l’ultimo approdo, la maschera di una politica che usa ogni mezzo per conservare il potere. Personalmente riterrei opportuno eliminare i senatori a vita. 

Tanti reclamano una candidatura: già oggi i posti non bastano, domani sarà peggio.

Intanto, se tale problema esiste, non riguarda certo FdI. Per noi non è una questione di natura numerica, bensì qualitativa. Del resto, un conto è reclamare, un conto è meritare.

MASSIMO RUSPANDINI
Ruspandini è il leader?

Assolutamente si.

L’ex presidente della Provincia, ex assessore regionale ed ex deputato Antonello Iannarilli quanto è ingombrante?

Non capisco per quale ragione Iannarilli debba essere considerato ingombrante. Al contrario, è un profilo il suo perfettamente rispondente  all’impianto etico del nostro Partito. Con la ‘coalizione dei patrioti’, Fratelli d’Italia ha recentemente aperto le porte alle forze centriste. Senza considerare, inoltre, che parliamo di una persona che può vantare un’esperienza politica di tutto rispetto.

Dicono che sia stato lui ad accendere il fuoco, reclamando più collegialità nel Partito.

Se così è stato ha fatto bene a sollevare il problema: per quello che mi riguarda, per ciò che riguarda Fratelli d’Italia, il confronto interno e la discussione non sono mai abbastanza. L’importante però è arrivare poi ad una sintesi politica.

Lo candiderete alle Regionali?

È prematuro parlare, oggi, di candidature regionali. Un dato è certo: non mancheranno donne e uomini in grado di rendere competitivo il nostro Partito.

Terracina e Fondi dimostrano che l’unità nel centrodestra è un dogma solo quando si è perdenti: a Sora si sta profilando la stessa situazione
GIORGIA MELONI FOTO © MARCO CREMONESI / IMAGOECONOMICA

Qui opererei un distinguo: un conto è parlare di coalizione di centrodestra a livello nazionale, altro è sul territorio, dove le dinamiche e le specifiche realtà molto spesso rendono difficile chiudere il cerchio. Sicuramente, forti del consenso che il nostro Partito, giorno dopo giorno, a differenza di altri, ha conquistato e del relativo radicamento territoriale, punteremo all’unità. Mi auguro che le difficoltà che si stanno profilando nei comuni da lei citati possano essere superate, individuando punti programmatici condivisi.

Perché siete cresciuti così tanto in così poco tempo?

Ritengo che la crescita sia riconducibile alla qualità della proposta politica. Ma sicuramente il merito maggiore va riconosciuto a Giorgia Meloni, la quale, con una probità intellettuale sempre più rara nella classe politica nazionale, ha saputo risvegliare molte coscienze sopite.