“Reddito di belligeranza”, guai Grossi per Abbruzzese

Il duello social fra Abbruzzese e Grossi sul Reddito di Cittadinanza. Ma è solo un pretesto. Il motivo delle strategia locale è più ruvido. Il leader del centrodestra non è più collaborativo. Ed Enzo Salera lo sa benissimo.

Alberto Simone

Il quarto potere logora chi lo ha dato per morto

Il reddito di cittadinanza, misura bandiera del Movimento Cinque Stelle che si è concretizzata durante il governo “Conte uno”. E che adesso è sotto i riflettori per le opportune modifiche. Perché sono evidenti le tante storture e le cose che non hanno funzionato in questi anni relativamente a quel provvedimento. Il RdC fa scoppiare una guerra a distanza nel comune di Cassino tra la maggioranza di centrosinistra che governa la città e l’opposizione di centrodestra. Soprattutto il suo uomo simbolo: Mario Abbruzzese.

A dare fuoco alle polveri è l’ex presidente del Consiglio regionale e attuale leader di “Cambiamo”. Lui sui social fa sempre il finto disinteressato relativamente ai temi locali. Discetta quasi sempre di politiche nazionali. Da un lato è evidente che lo scranno alla Camera che Ilaria Fontana del M5S gli ha soffiato per un pugno di voti il 4 marzo del 2018 gli manca molto. Dall’altro lato è una certezza che le competenze e le esperienze politiche acquisite negli anni da Abbruzzese oggi avrebbero portato un plus valore al territorio.

Soprattutto in confronto ad una parlamentare che in questi due anni e mezzo non ha brillato per particolari iniziative. Anzi, non ha proprio brillato.

Abbruzzese & Fontana bros.

L’onorevole Ilaria Fontana ed il sindaco Enzo Salera

Anche Ilaria Fontana, come Mario Abbruzese, più che sul territorio sembra concentrata sulla sua pagina facebook.

Periodicamente fa l’elenco delle criticità della Ciociaria e in particolar modo del Cassinate. Spiega cosa sta facendo. Al giro di boa si può dire con certezza solo quello che è stato fatto per il territorio: poco o nulla.

E veniamo a Mario Abbruzzese. L’altro giorno, con totale noncuranza postava su Facebook il suo pensiero in merito al Reddito di Cittadinanza. Questo mentre nella città in cui è consigliere comunale veniva conferita la cittadinanza onoraria a Maria Maddalena Rossi e si scatenava una guerra tra maggioranza e opposizione. Succedeva per le assenze della minoranza alla cerimonia (lo stesso Abbruzzese è stato chiamato in causa).

RdC “roba per delinquenti”

Mario Abbruzzese

E cosa diceva Abbruzzese, a proposito del reddito di Citadinanza? «Istituirlo è stato un errore enorme. Fino ad ora è servito solo a mantenere più delinquenti che persone perbene. La politica assistenzialista è stata fallimentare. E ben lontana dal raggiungere gli obiettivi occupazionali e di contrasto alla povertà. Ecco il risultato delle chiacchiere del movimento 5 Stelle». (Leggi qui)

Passano 24 ore, nessuno del M5S fa sentire una voce contraria. Anche perché in città il Movimento di fatto non esiste. Ci sono diversi simpatizzanti ma non un vero gruppo; una sede neanche a parlarne. Ecco che allora a difendere quel provvedimento arriva un assessore della giunta Salera.

Non il delegato alle politiche sociali Luigi Maccaro, bensì colui che proprio Mario Abbruzzese ha definito in Consiglio comunale lo “spin doctor” di Enzo Salera: Danilo Grossi.

Grossi replica, con preambolo

Danilo Grossi con Enzo Salera

Il delegato alla Cultura parte largo: «La vita ti porta spesso su delle strade che non avresti mai immaginato. Molto si gioca sulla fortuna di essere al momento giusto al posto giusto. Oltre alla propria capacità ed abnegazione, alla sicurezza di una famiglia alle spalle, agli errori che si possono fare o non fare».

«Ho passato cinque anni della mia vita a fare l’Assessore e tante persone in quegli anni chiedevano supporto ed aiuto, posti di lavoro. E non è facile vedere uscire da quell’ufficio madri in lacrime o ragazzi con gli occhi rossi di rabbia. Perché sembra che tutto il mondo ti remi contro e non si vede la via d’uscita dal tunnel».

Un preambolo che serve per affondare i colpi nei confronti di Mario Abbruzzese.

Il primo. «Quando personaggi politici, anche del nostro territorio, che hanno occupato i più alti scranni regionali, quando costoro affermano in modo populista che hanno usufruito del RdC più i delinquenti che le persone perbene, penso a loro. Penso ai tanti che ho incontrato sulla mia strada che non ce l’hanno fatta. Non come avrebbero voluto almeno. E penso a questa misura che ha dato loro almeno la sicurezza. Sicurezza per qualche tempo. Di non dover andare a bussare dal politico o dall’imprenditore di turno per dare da mangiare ai propri figli».

L’affondo ma senza fare nomi

L’assessore Danilo Grossi

Danilo Grossi diventa grillino? Niente affatto. Anzi coglie l’occasione per assestare, senza mai nominarlo, il secondo colpo a Mario Abbruzzese.

«Per colpire una forza politica, in questo caso il M5S, non si può giocare con la dignità di migliaia di persone. Il reddito di cittadinanza va migliorato. Vanno tolte le storture di chi imbroglia, di chi non accetta di lavorare. Va ristrutturato completamente, come d’altronde il governo sta pensando finalmente di fare. Ma non bisogna dimenticare che per molte persone il RdC ha significato aver restituita un po’ di dignità. Dignità che ogni volta che si parla di ‘giovani sul divano’ viene calpestata nuovamente».

La polemica tra i due finisce così. Intanto proprio oggi l’ufficio stampa del Comune fa sapere che «dieci percettori del RdC presteranno la loro opera, fino al 31 dicembre, alle dipendenze del Comune di Cassino. Così come previsto dal progetto di utilizzo di tale forza lavoro. Verranno impegnati per quattro giorni alla settimana, due ore al giorno, nei tre cimiteri cittadini».

«Sei di loro in quello di San Bartolomeo. Mentre degli altri due in quello di Sant’Angelo in Theodice. Poi due nel cimitero di Caira. Come previsto dalla disposizione ministeriale i beneficiari del Reddito devono assicurare un minimo di 32 ore mensili. Otto ore a settimana quindi, che possono arrivare fino a 12. Però previa libera scelta volontaristica degli interessati».

Cosa c’è dietro la schermaglia

Mario Abbruzzese ed Enzo Salera a Teleuniverso. Foto © Roberto Vettese

Ma sullo sfondo della lite social tra Mario Abbruzzese e Danilo Grossi c’è di più. Perché l’assessore alla Cultura è in effetti uno dei più stretti collaboratori del sindaco Enzo Salera. Pianificano tutto, insieme. Sempre. E hanno preso atto del fatto che Mario Abbruzzese ha abbandonato le posizioni iniziali. Quando faceva un’opposizione collaborativa e spesse volte si consultava con il sindaco nel suo ufficio. E’ finita l’epoca nella quale Mario Abbruzzese si limitava a scrivere le lettere. (Leggi qui Sei ore per ‘volerse bene’. Mario cuce, Enzo si insinua).

Adesso è barricadero e sta costruendo l’alternativa a questa maggioranza. E’ tornato a fare il leader del centrodestra e non ha alcuna intenzione di lasciare il suo scranno a Carmine Di Mambro come ha lasciato credere sin dall’inizio. E mentre su Facebook parla di politiche nazionali, nelle trattorie della zona organizza la squadra del futuro. Enzo Salera lo ha capito bene.

E la battaglia è solo all’inizio.