Regione Lazio, se è l’abito a fare il Consigliere

Gli eletti alla Pisana non sempre scelgono outfit consoni a luogo e ruolo, ma quelli ciociari non sono nel mirino di un apposito richiamo

Roberta Di Domenico

Spifferi frusinati

L’indiscrezione era vera. A bussare in ciabatte e pantaloncini ai cancelli della Regione Lazio non sono solo i cittadini accaldati muniti di appuntamento con i Consiglieri. Sono anche i rappresentanti del popolo. Lasciando esterrefatti gli addetti alla vigilanza: che hanno l’ordine di bloccare i visitatori abbigliati con un outfit non consono al luogo. Ma di fronte agli eletti che si presentano più sciacallati dei loro elettori hanno avuto un istante di titubanza.

Lo ha eliminato la nota fatta recapitare a tutto il personale ed a tutti i Consiglieri regionali. Ricorda il contenuto dell’Articolo 17 nell’allegato A della deliberazione dell’Ufficio di Presidenza del Consiglio Regionale del Lazio n° 35 del 20 febbraio 2019. Dal titolo: Disciplina dell’accesso alla sede e utilizzo degli spazi del Consiglio regionale del Lazio. Cioè?

“All’Aula consiliare e alle relative pertinenze hanno libero accesso i consiglieri e assessori regionali in carica. Non si può accedere all’Aula consiliare ed alle relative pertinenze in abbigliamento non confacente al rango e alla dignità dell’istituzione.

Il richiamo recapitato a chi sta in Pisana

Il citato disciplinare e l’Articolo 17 sono stati richiamati in una nota ufficiale della Regione, fatta recapitare ai Consiglieri ed agli Assessori regionali. Per invitarli ad uniformarsi ad un outfit consono al rango e alla dignità dell’istituzione quando accedono alla sede del Consiglio Regionale.

Sono loro i primi a dover dare l’esempio. Considerato il clima si può fare a meno della cravatta ma non della sobrietà: niente hawaiana, niente ciabatte.

La cosa avvilente è che sia stato necessario ricordarglielo. Il decoro fa parte degli obblighi istituzionali. Chi intende derogare non è obbligato a candidarsi. Se occorre un esempio, sfogliare gli annali dei Padri della repubblica ed ammirare sulla spiaggia di Terracina il Presidente del Consiglio dei Ministri Aldo Moro seduto su una sdraio a prendere il sole, vestito di tutto punto con giacca e cravatta. Idem il leader dell’opposizione Enrico Berlinguer.

Niente mojito, niente Papeete, lontanissimi dalla consolle del dj: la Patria si rappresenta anche con il buon gusto. Nessuna deriva balneare: non fa onore, né al ruolo del consigliere regionale, né alla sacralità del luogo e dell’istituzione.

L’outfit dei ciociari: su di loro nulla da dire

Daniele Maura

Nessun dubbio sulla moglie di Cesare. Assolutamente nulla da dire sull’outfit scelto, in ogni occasione, dall’inizio della consiliatura dai Consiglieri Regionali Daniele Maura, Alessia Savo e Sara Battisti. Oltre all’Assessore Pasquale Ciacciarelli.

Entrambe le Consigliere Regionali Savo e Battisti si fanno notare, sia in aula che nei corridoi di via della Pisana per un look curato ed elegante, con ricerca anche di particolari vezzosi che impreziosiscono la mise. Se ci sia di mezzo un’armocromista non è dato sapere.

I maschietti, invece, si caratterizzano per un look sempre elegante: più British per Daniele Maura che sembra avere fatto l’abbonamento con il sarto di Gutteridge, mentre più ordinario è l’abbigliamento dell’assessore Pasquale Ciacciarelli.

La nota di reprimenda sul look dei consiglieri per invitarli a vestirsi decorosamente non era certo destinata alla pattuglia partita dalla provincia di Frosinone. L’eleganza è Ciociara. Per abbigliamenti balneari rivolgersi altrove. Perché, come ebbe a dire Coco Chanel:  “La moda passa, lo stile resta”.