I destini di Sora si decidono a Fiuggi: il De Donatis bis non è impossibile

Lega in rotta di collisione a Sora. Il capogruppo di maggioranza Lino Caschera e l'assessore Veronica Di Ruscio erano al convegno provinciale di Fiuggi. È il segnale del loro passaggio al Carroccio. Ha vinto Pasquale Ciacciarelli. Il capogruppo leghista Luca Di Stefano resta all’opposizione. Per contrastare Forza Italia 2.0 che ormai si è innestata nella Lega. Ipotesi appoggio al sindaco Roberto De Donatis: ma deve sottoporsi alle Primarie.

Maurizio Patrizi

Rem tene, verba sequentur

La location è quella delle grandi adunate di Forza Italia negli Anni 90, l’hotel Silva Splendid di Fiuggi. L’occasione è la giornata di confronto tra gli amministratori della Lega sparsi nella provincia di Frosinone. L’ha voluta Francesco Zicchieri il coordinatore regionale che ha preso in mano la Federazione di Frosinone. Otto ore di confronti, dibattiti e interventi. Compresa la pausa pranzo. In realtà è sembrato più uno di quegli incontri che si combinano per far fidanzare due persone. In questo caso due gruppi: i militanti leghisti della prima ora ed i nuovi arrivati da Forza Italia guidati da Pasquale Ciacciarelli. Il consigliere regionale, a lungo coordinatore provinciale di Forza Italia, si prepara ad assumere il controllo del Carroccio nel Sud della provincia.

Caschera e Di Ruscio, presenti

L’ASSEMBLEA DEGLI AMMINISTRATORI DELLA LEGA

Il messaggio evidente di quello che sta per accadere a Sora non è fatto di parole. Ma di presenze. Quella di Lino Caschera e di Veronica Di Ruscio.

Il primo, fedelissimo di Ciacciarelli negli anni di Forza Italia, lo ha seguito nella migrazione a Cambiamo. E ora aspetta solo il via libera all’ingresso nel Lega. Da dicembre è parcheggiato fra color che sono sospesi a causa del veto imposto dalla allora coordinatrice provinciale Francesca Gerardi. Disse: “se vuoi entrare nella Lega devi seguire il resto del nostro gruppo in minoranza“.

Significava far cadere l’amministrazione comunale dopo quattro anni di lavoro, proprio nel momento in cui arrivavano i risultati in termini di lavori pubblici ed opere.

La seconda presenza è quella di Veronica Di Ruscio, l’assessore al welfare del Comune di Sora. È stata la prima dei non eletti (terza più votata) della lista civica di Forza Italia nel 2016. A lei Lino Caschera aveva deciso di far fare l’assessore preferendo tenere per se il ruolo più politico di consigliere comunale e capogruppo.

 Due presenze che parlano più di un atto stipulato davanti a un notaio. Visto che la convention del Silva Splendid era riservata agli amministratori locali. Quindi o qualcuno è impazzito e permette a persone politicamente estranee di partecipare a lavori riservati ad amministratori della Lega, oppure di fatto Caschera e Di Ruscio stanno con due piedi nella Lega.  

Più Pasquale, meno Francesca

PASQUALE CIACCIARELLI AL TAVOLO DELLA PRESIDENZA

 “C’erano molte  più persone in quota Ciacciarelli che in quota Gerardi” fa notare qualcuno degli amministratori presenti. E questo è già il primo segnale. Anche se qualcuno è assente proprio perché deve ancora metabolizzare l’arrivo degli ex azzurri. Un arrivo in massa che viene letto come una sorta di annessione della Lega più che di rafforzamento.  

Per Sora, oltre a Caschera e Di Ruscio, c’era anche Luca Di Stefano, l’unico amministratore sulla carta legittimato a stare lì. Finora.

A un certo punto, più tardi, è spuntato anche Francesco Abbate, il membro del direttivo sorano congelato da Zicchieri. Aspirava a fare il candidato sindaco, motivo per cui si era anche spaccato il direttivo all’epoca il cui a condurre il gioco era Francesca Gerardi.

Una strana presenza quella di Abbate. Se è innegabile che sia un amministratore della Lega, altrettanto è vero che governi in un’altra Regione. Si sussurra che lo abbia invitato la stessa Gerardi. Anche se, con ogni probabilità, può archiviare  le sue aspirazioni.

La presenza di Caschera e Di Ruscio lascia intendere che stia prendendo forma il piano messo in atto dal sindaco di Sora Roberto De Donatis e anticipato ieri da Alessioporcu.it (leggi qui De Donatis senza tessera punta a farsi rieleggere dal Centrodestra).

Fai l’uomo… di Partito

LUCA DI STEFANO

Deve averlo ben compreso anche il coordinatore e capogruppo sorano della Lega Luca Di Stefano. Ormai l’ingresso dei due esponenti di maggioranza è cosa fatta. Come è altrettanto chiaro che resteranno al loro posto, in maggioranza, a sostegno del primo cittadino in carica.

Luca Di Stefano sta pesando le varie possibilità. Sta valutando se continuare a rimanere all’opposizione portando avanti la sua battaglia di coerenza. Oppure, se rimanere all’opposizione abbandonando la Lega nelle braccia della nuova Forza Italia.

A Fiuggi qualcuno dei dirigenti gli ha detto che è un uomo di Partito e deve comportarsi come tale. La stessa cosa che gli aveva preannunciato al telefono il giorno precedente Mario Abbruzzese, l’ex dominus provinciale di Forza Italia. Che ufficialmente non ha aderito alla Lega ma ha telefonato a Luca Di Stefano e gli ha elargito i suoi ‘consigli’ come se fosse un dirigente leghista. Arrivando a consigliargli, nella sostanza, Sei un bravo ragazzo ma la Lega non ti candiderà mai a sindaco perché punta su De Donatis. Non uscire dal Partito perché ti garantiremo la candidatura alle Regionali»

I tre scenari

DI STEFANO, CASCHERA, BRUNI

Ora gli scenari sono tre. Primo: il consigliere di opposizione Luca Di Stefano passa in maggioranza. Molto improbabile. E politicamente sconveniente a ormai dieci mesi dalle prossime elezioni amministrative a Sora. E soprattutto, se avesse voluto, avrebbe potuto farlo almeno un anno fa, quando dai banchi della maggioranza gli erano stati offerti un assessorato esterno per un suo uomo e la presidenza del Consiglio comunale per lui. Se non allora perché farlo adesso?  

Secondo scenario: il consigliere di minoranza Luca Di Stefano traccheggia, resta al proprio posto e fa le proprie battaglie dall’interno. Come si conviene  a un vero uomo di Partito.

Terzo scenario: Luca Di Stefano resta in minoranza ed esce dalla Lega; in questo caso spaccherebbe il fronte del centrodestra ponendo l’ipotesi di una sua candidatura a sindaco da uno schieramento civico alternativo a quello di De Donatis.

Lega come il Pd

Maria Paola D’Orazio e Natalino Coletta

Al momento, cristallizzando le posizioni, con l’ingresso di Lino Caschera e Veronica Di Ruscio in maggioranza si creerebbe la stessa situazione che in Consiglio comunale vale oggi per il Partito democratico. Lì il gruppo è ufficialmente all’opposizione con Maria Paola D’Orazio; ma in Aula ci sono anche altri due tesserati Pd che non stanno con lei: Natalino Coletta in maggioranza e Augusto Vinciguerra in minoranza.

Una situazione che presto, come una reazione a catena, potrebbe interessare anche Forza Italia qualora andasse in porto la trattativa per l’ingresso di due consiglieri e del vicesindaco nonostante il gruppo di Forza Italia sia attualmente in minoranza con Serena Petricca.

Il gioco di De Donatis

Gianluca Quadrini con Roberto De Donatis

Tutto sembra andare verso il gioco studiato dal sindaco uscente Roberto De Donatis. Ottenere la candidatura bis utilizzandolo stesso modello vincente usato quattro anni fa: una Piattaforma Civica costruita intorno al suo progetto amministrativo e sganciata dai colori politici. (leggi qui De Donatis senza tessera punta a farsi rieleggere dal Centrodestra).

Luca Di Stefano rischia di ritrovarsi sulle stesse posizioni del suo odiato avverrsario Massimiliano Bruni (Fratelli d’Italia). E cioè: pretendere che si tengano le primarie di Centrodestra per individuare il candidato sindaco. Le aveva già proposte il leader di Fratelli d’Italia Massimiliano Bruni a gennaio proprio dalle colonne di Alessioporcu.it. Sono state rilanciate in questi giorni per costringere il sindaco uscente De Donatis a parteciparvi. Ovviamente previa adesione a uno dei partiti di centrodestra.

Ma la strategia del primo cittadino attualmente va in altra direzione e punta a fare in modo che a condurre il gioco sia lui stesso e non i rappresentanti del centrodestra.