Tutti alle Regionali: l’imbuto annunciato dei Partiti

Prima o poi il taglio dei parlamentari ci sarà. E allora intasamento per un posto alla Pisana. Nella Lega volata tra Gerardi, Ciacciarelli e Ottaviani. Nel Pd Pompeo potrebbe sfidare Buschini e Battisti. Gomitate in Forza Italia.

Se davvero prima o poi, finita l’emergenza Covid, qualcuno si ricorderà che c’è un referendum sul taglio dei parlamentari, quello sarà il momento di una grande rivoluzione politica in Italia.

La provincia di Frosinone oggi è rappresentata da 5 deputati e 2 senatori, mai aveva avuto una pattuglia così numerosa. Che però non è stata buona ad evitare la catastrofe dei bonus sull’Automotive mandati in blocco ai concorrenti di Fca. Con le conseguenze che oggi sono sotto gli occhi di tutti. In passato siamo stati rappresentati da un deputato ed un senatore: sono stati sufficienti per evitare la chiusura del tribunale di Cassino.

Foto Percossi

Durante la fase populista, l’esito del referendum appariva scontato. Veniamo da una fase di pandemia e di clausura: nella quale la differenza di capacità, preparazione, organizzazione tra una classe politica e l’altra sono emerse. Potrebbe avere un’incidenza sul voto.

Con 230 deputati e 115 senatori in meno sarebbe inevitabile una cura dimagrante non soltanto del Parlamento ma anche delle ambizioni dei possibili candidati. A quel punto potrebbe cambiare anche la legge elettorale per le politiche. A gennaio tutti parlavano di proporzionale. Bisognerà vedere. Però con 345 seggi in meno in tanti non sarebbero ricandidati, specialmente nei territori. A quel punto i Partiti, per evitare la fuga di massa di chi non vede più prospettive, potrebbero essere spinti a candidare tutti alle regionali del Lazio. Per avviare in quella sede una sorta di “selezione naturale” del consenso. Prendiamo la Lega: Pasquale Ciacciarelli sarà ricandidato alle Regionali. Dovrà vedersela sicuramente con Francesca Gerardi (gli spazi in Parlamento sono destinati a ridursi).

Nel Partito Democratico sia Mauro Buschini che Sara Battisti saranno ricandidati. Probabilmente ci sarà pure Antonio Pompeo e anche altri nomi importanti. Medesimo discorso per Forza Italia: Gianluca Quadrini, Rossella Chiusaroli e Adriano Piacentini. Come minimo. E via di questo passo, da Fratelli d’Italia al Movimento Cinque Stelle.

Pierferdinando Casini

Intanto però, se veramente il numero dei parlamentari dovesse essere tagliato, allora la conseguenza sarebbe che questa legislatura arriverebbe al termine: 2023. Dopo l’elezione del presidente della Repubblica.

Alla fine si arriva sempre allo stesso punto: l’elezione del presidente della Repubblica. Per la successione a Sergio Mattarella. Sono due i nomi che vanno per la maggiore: Mario Draghi e Romano Prodi. Ai quali l’altra sera si è aggiunto il nome di Pierferdinando Casini. Ma oggi mancano due anni a quell’appuntamento. Silvio Berlusconi non ha rinunciato a quello che per lui resta un sogno da coronare.

Nel frattempo però avanti tutti come se il taglio dei parlamentari non ci sarà mai.