Tutti insieme debolmente: il sindaco vede l’opposizione. Tutta

Il sindaco incontra le opposizioni. Che avevano detto di voler collaborare. Ma le vede tutte e insieme. Depotenziando il significato politico di un incontro con la sola ala più agguerrita. Intanto i numeri sul Covid accendono le polemiche.

Alberto Simone

Il quarto potere logora chi lo ha dato per morto

L’appuntamento è alle ore 18. Il sindaco ha convocato tutti i consiglieri di opposizione nella sala Restagno del Comune di Cassino. Al tavolo con Enzo Salera ci saranno i tre capigruppo di maggioranza: Gino Ranaldi (Pd), Edilio Terranova (Salera sindaco) e Alessandra Umbaldo (Demos). Una riunione per dire cosa?

L’incontro scaturisce da una richiesta fatta la scorsa settimana in conferenza stampa dai consiglieri comunali Giuseppe Golini Petrarcone (civico – Italia Viva), Salvatore Fontana (civico – Italia Viva), Massimiliano Mignanelli (civico) e Franco Evangelista (Lega). Nella sostanza dei fatti si sono detti disposti a sotterrare l’ascia di guerra e ad aprire un confronto sui temi importanti insieme alla maggioranza che governa la città. (Leggi qui Il ponte dei petrarconiani a Salera si chiama Evangelista). e leggi anche Ramoscelli d’ulivo e spine: Salera vede l’opposizione).

La mossa per depotenziare

Dall’alto, i consiglieri della Lega Evangelista e Bevilacqua. In primo piano Mario Abbruzzese (Cambiamo) e Francesca Calvani (Forza Italia)

Un invito che il sindaco non poteva non cogliere. Nel quale però Salera ha infilato una sottile mossa con cui depotenziare l’avversario. Ha voluto allargare l’incontro a tutti e nove i consiglieri di opposizione. In sala Restagno sono stati quindi invitati anche: Mario Abbruzzese (Cambiamo), Michelina Bevilacqua (Lega), Francesca Calvani (Forza Italia), Renato De Sanctis (civico – No Acea) e Luca Fardelli (civico – ex Pd). Sono quei 5 consiglieri di opposizione che quasi mai si sono ritrovati su posizioni belligeranti nei confronti dell’amministrazione e mai in piena sintonia con l’opposizione più oltranzista dei civici Mignanelli, Petrarcone e Fontana.

Luca Fardelli, che pure è stato eletto nella compagine di Petrarcone, si è smarcato quanto prima. Mario Abbruzzese solo in rare occasioni ha condiviso le battaglie strumentali preferendo alzare l’asticella. Michelina Bevilacqua, che pure ha firmato le interrogazioni e mozioni con Fontana e Petrarcone poi ha rivisto la sua posizione; è stata ora sostituita in quel ruolo dal suo capogruppo Franco Evangelista.

Francesca Calvani e Renatino De Sanctis, poi, vengono addirittura etichettati come due costole della maggioranza di centrosinistra. Se il ragionamento appare forzato per Calvani è invece vero che il consigliere No Acea ha sostenuto Salera al ballottaggio siglando con lui un patto programmatico.

Ufficialmente, Salera ha voluto al tavolo tutta l’opposizione perché ne conosce le diverse sensibilità e sa che un incontro a nove è diverso rispetto a un faccia a faccia con l’opposizione “dura e pura”.

È Salera a dare le carte

Luigi Maccaro ed Enzo Salera

Questi sono i calcoli della vigilia. Poi sarà interessante vedere cosa emergerà dalla riunione. Quali proposte verranno messe sul tavolo. Quali saranno i toni. E quali le reazioni.

Il primo cittadino già in questi giorni, all’interno della sua maggioranza ha disinnescato la bomba Demos. Ha spento la miccia accesa con il suo assessore Luigi Maccaro, prima che le fiamme divampassero. (Leggi qui Il vertice porta la pace in giunta tra Salera e Maccaro).

Finita la riunione e tornata la pace, il capogruppo del Pd (e candidato “in pectore” alle Provinciali) Gino Ranaldi mette in classici puntini sulle i. Quali? Non è stato l’assessore Maccaro a volere il vertice di maggioranza, bensì il contrario. Ranaldi rivela: “Demos, nel corso della riunione, ci ha posto delle scuse per alcune dichiarazioni apparse sulla stampa nei giorni scorsi. Noi abbiamo accettato le scuse. Andiamo avanti”.

Nulla cambia dal punto di vista della sostanza: che le divergenze fossero appianate lo aveva già detto ieri l’assessore Maccaro. Ma cambia, e molto, dal punto di vista della forma. Cosa significa? Che le carte le dà il sindaco. Che non è stato Maccaro a dettare i tempi della crisi, è stato il sindaco a farla decantare fin quando non si è deciso di mettere un punto fermo e ripartire.

Quello che succederà in maggioranza si vedrà: appare evidente che le fiamme sono state spente, è vero. Ma sotto la cenere ancora cova il fuoco. Intanto, oggi, il sindaco dovrà nuovamente vestire i panni del pompiere, al cospetto dell’opposizione incendiaria

I numeri del contagio

Foto: Luigi Avantaggiato / Imagoeconomica

C’è poi anche l’opposizione extraconsiliare, pronta a dare battaglia. La responsabile organizzazione della Lega di Cassino Imma Altrui, nel tentativo di bastonare l’amministrazione, finisce però per fare male i conti e scivolare. Su cosa? Sulla chiusura delle scuole che, come noto, anche a Cassino sono ferme a partire da ieri, con l’attivazione della didattica a distanza. Lo aveva suggerito la Asl il 2 marzo.

In quel giorno, la Asl di Frosinone, registrava 96 casi di positività nella città martire. In un comunicato diramato alla stampa nella serata di mercoledì, l’esponente leghista dice: “L’ordinanza del Sindaco si basa su una proposta dell’Asl che fa riferimento ad un’incidenza dei casi che deve essere superiore ai 250 per 100mila abitanti, come da ordinanza regionale. Ma il Comune di Cassino non supera il limite dei casi stabiliti dall’ordinanza della Regione Lazio per la chiusura delle scuole”.

Ed ecco che si scivola: “La nostra città che ha circa 36000 abitanti e cioè più di un terzo di centomila, considerando il limite di 250 casi, dovrebbe superare gli 85 casi di positività. Ma siamo lontanissimi da questo dato a Cassino”.

Siamo lontanissimi, appunto. Ma perchè sono di più, non di meno. Erano 96, il 2 marzo, quando è stata diramata l’ordinanza. E sono poi aumentati nella giornata di ieri con altri 10 casi di positività che hanno riportato il conto attuale dei positivi nella città martire in tripla cifra.