Un caffè con De Sica: Camera di Commercio alla Bit con il cine-turismo

La Camera di Commercio di Frosinone-Latina lancia l'iniziativa per rendere le mete più appetibili. Confimprese ci crede e vuole più servizi

Piero Cima-Sognai

Ne elegantia abutere

Il grido agghiacciante della Ciociara Sofia Loren, l’eleganza innata di Vittorio De Sica nella sua Sora, Nino Manfredi alatrense in copione ma di castro dei Volsci all’anagrafe che arrossisce per la marchigiana Marisa di Giovanni. Poi Celentano-Serafino con la sua parlesia extraterrestre e il Paolo Sorrentino pontino con “L’amico di famiglia”. E serie televisive, aneddotica e tutta una mistica emozionale che vuole, anzi, deve diventare patrimonio. E non da teca smorta, ma da cineteca attiva, per foraggiare il turismo cinematografico messo in punta di target dal Lazio alla Borsa Internazionale del Turismo.

Il senso è: se il Lazio ed in particolare la Ciociaria ed il Pontino sono posti totem per celluloide e televisione, perché non farli diventare meta precisa di un filone turistico? E’ stato all’insegna di questo mood operativo che a Milano la Camera di Commercio Frosinone Latina e la sua Azienda speciale Informare hanno messo a fucina un’iniziativa. Cioè il workshop “Cine Turismo nel Lazio – Storia e scenari di oggi”.

Le nuove vie, anche di celluloide

Gina Lollobrigida con Vittorio De Sica in Pane Amore e Fantasia di Luigi Comencini

La seconda giornata della Bit ha visto dunque il battesimo pubblicistico dell’iniziativa, incentrato su un focus preciso. Quale? Quello di incentivare il turismo culturale con la settima arte nelle sua epifanie laziali. Che significa nel concreto?

Che il turismo di questo millennio numero tre e lo sviluppo territoriale che ad esso è aggiogato dovranno passare per nuovi canoni di approccio. Per nuovi protocolli e per nuove possibilità. Da quello eco sostenibile che Confimprese mette in spunta da tempo con il suo presidente Guido D’Amico, non a caso presente a Milano per l’occasione, a quello da cineteca. E il target?

Dare una maggiore sapidità a luoghi, città, contesti e destinazioni di terre che non sono solo “Roma città aperta”, per restare sul tema, ma che riservano chicche e possibilità di assoluto pregio. Gli appassionati di cinema e tutti coloro che fossero in cerca di esperienze legate al settore terziario ed altro potranno così coniugare arte e cucina, cinema e natura, percorsi religiosi ed eventi.

Acampora: “Seguire i nuovi trend”

Giovanni Acampora (Foto: Paola Onofri © Imagoeconomica)

In un mix che il moderatore-produttore Daniele Urciuolo ha saputo rendere benissimo. E Giovanni Acampora, Presidente di CCIAA, Assonautica Italiana e SiCamera, è andato di silloge. Lui aveva già indicato una rotta per aggirare l’esclusione di Ciociaria a Pontino dalle Zes, e conosce il valore di un’iniziativa fatta che coniughi bellezza e sviluppo. “Questa è una straordinaria vetrina nazionale ed internazionale per promuovere una regione che vanta una capacità trasformativa e di resilienza unica nel suo genere”.

Il cineturismo come lente focale per cogliere ancor più bellezza e generare ancor più economia di settore. “Tra i vari tipi di turismo è centrale puntare sul cineturismo per far conoscere i nostri meravigliosi territori. Con i nuovi trend il concetto di turismo si è esteso nella direzione di un sempre più forte legame con il territorio, che è espressione di valori che oggi sono prioritari per il turista consapevole”.

Mai più senza meta: come si viaggia oggi

Veroli, Piazza Mazzoli (Foto © Ciociaria Turismo)

Il segreto sta tutto là, nella nuova forma di turismo che non va più in cerca brada ed ondivaga di un quid emozionale, ma che mette in spunta precise domande contando di ricevere offerte altrettanto precise.

Acampora ha proseguito: “Valori che hanno una grande capacità di attrazione e una potenza moltiplicativa, in termini di indotto economico, che va a beneficio di tutta la comunità. La narrazione di un territorio tramite il cinema e la televisione rappresenta uno strumento di promozione di grande impatto, che offre una visibilità notevolmente amplificata”.

Il meccanismo è semplice e benevolmente ammaliante. E passa per una domanda solo apparentemente banale. Chi non vorrebbe ripercorrere i luoghi che ha visto immortalati e caratterizzati a livello topico in un film?

Regimentare la bellezza dei territori

Francesco Rocca

E quale organismo, nel proporli, non sarebbe in grado di capire che quella è una vera regimentazione economica diretta e di indotto ed agire di conseguenza? “In questa direzione, la nostra Camera di Commercio intende programmare degli eventi di promozione mirati nelle due province ed ha per questo destinato risorse importanti per il cineturismo e il cortometraggio”.

Il suggello istituzionale di governo di secondo livello lo ha dato. Lorenza Lei, Responsabile Cinema e Audiovisivo della Regione Lazio. In collegamento video ha spiegato come la Pisana intende essere sparring dell’iniziativa: “Credo molto insieme al Presidente Rocca nella grande opportunità offerta dal cinema e dall’audiovisivo alla nostra economia”.

“La Regione sta mettendo a terra una serie di attività per mettere a sistema tutta la filiera. Lavoriamo ad un piano triennale ma anche annuale che ci consenta di promuovere anche i documentari, le piccole opere ed i cortometraggi senza lasciare indietro nessuno per dare anima a quelle idee vincenti che non hanno ancora avuto occasione di potersi esprimere”. Guest star l’attrice Chiara Baschetti, che con Gianni Morandi era stata protagonista de “L’isola di Pietro”.

Dove c’è un’occasione c’è Guido D’amico

Guido D’Amico

Per lei “Il turismo nei luoghi dove è stata girata la serie Tv ha avuto una crescita esponenziale perché i tanti telespettatori appassionati hanno voluto conoscere e scoprire i luoghi nei quali era stata girata”. Guido D’Amico è tante cose messe assieme. E’ presidente di Confimprese Italia, cioè di un’associazione che all’economia reale prende la temperatura praticamente ogni giorno. Ed è fautore di cose che non hanno la levità concettuale dei massimi sistemi.

A D’Amico interessa cogliere le occasioni, piuttosto che decantarne la sola epifania. Perciò dove c’è qualcuno che teorizza lui disegna subito una bozza pratica. E’ quello che vuole mettere a regime un turismo green che stia in scia con le forme di un futuro che è già presente. Ed è quindi interessato ad ogni ambito in cui l’ecosistenibilità del settore trovi nuovi binari attuativi. Ecco, se il cineturismo proposto dalla CCIAA è una delle strade, quello perseguito dall’ente camerale ne è la segnaletica. E D’Amico ha parlato di un “focus sulle nuove modalità di turismo culturale che prevedono scenari di ecosostenibilità e tradizione uniti da un denominatore comune”.

Quale? Quello su cui si fa rotta collegiale: “Esaltare i vari luoghi della regione Lazio quale destinazione turistica desiderabile per appassionati di cinema e viaggiatori in cerca di esperienze legate al settore terziario e non solo. Da questo punto di vista per D’Amico “il cinema è una grande opportunità per la valorizzazione del territorio e delle aziende. Come ente camerale abbiamo voluto fortemente la nostra presenza alla Bit perché crediamo convintamente nel valore comunicativo di questi appuntamenti”.

Confimprese: “Nuove strade e nuova rete”

Frame da ‘Matrimonio all’Italiana’

Poi la totem list, di quelle che farebbero tremare i polsi a chiunque: “Partendo da De Sica fino ad arrivare a Manfredi, autorevolissimi protagonisti del cinema dei nostri territori, non dobbiamo dimenticare che le province di Frosinone e Latina siano un set naturale per le produzioni cinematografiche. Va da sé quindi che “promuovere il cineturismo può essere la chiave di volta per promuovere i territori, facendoli apprezzare dai turisti di tutto il mondo”. Ma attenzione, e qui fa capolino il D’Amico concreto che non enuncia, ma elenca: una forma perfezionata di turismo presuppone una nuova rete di strutture ricettive e di offerta in generale.

Perciò tocca ai decisori di sistema ed alla politica del fare dopo che si è proclamato “implementare i servizi, sia a livello di accoglienza che di convenienza, e in questa direzione la Camera di Commercio sta mettendo in campo il massimo impegno”. Perché arrivare a Sora per prendere un caffè ideale con De Sica e pulirsi la bocca prima di sorbirlo con un bicchiere di cartone bio significa amare tre cose.

Il cinema, la terra che lo ha prodotto ed il commerciante che te lo ha servito, da cui vorrai tornare. Ed è allora che si è fatto sistema invece che fare sfoggio. Cioè ricchezza per una terra che, bella com’è, se la merita tutta.