Sblocco dei cantieri e scontri social sul contenimento. Sora in bilico fra l'emergenza e la ripresa, con il voto amministrativo a fare da sfondo.
La Fase 1? A Sora è come l’anno vecchio mentre il calendario segna la data del 29 dicembre. L’Amministrazione comunale del sindaco Roberto De Donatis è già proiettata nella Fase 3. Quella del post ripartenza. Non è un modo di dire. Il primo cittadino annuncia la ripresa di tante opere e cantieri bloccati a causa dell’Emergenza Covid-19. Si attende solo il via libera da parte del Governo nazionale.
Gli altri amministratori hanno capito che l’aria di elezioni è sempre più vicina. E stanno intensificando gli impegni e le presenze presso il palazzo comunale. Questo con le dovute accortezze e nel rispetto delle regole dettate dall’emergenza sanitaria.
Fra i presenti anche Floriana De Donatis, che nei giorni scorsi aveva avuto uno scontro social a distanza con il sindaco, per divergenze di vedute inerenti le regole per il contenimento del contagio. (leggi qui Covid-19, fine della tregua: le liti riprendono sui social).
De Donatis rilancia i cantieri
C’erano praticamente tutti i consiglieri di maggioranza stamattina in municipio a Sora. E non si erano dati appuntamento.
I primi ad arrivare in ordine di tempo sono stati il vicesindaco Fausto Baratta e il consigliere Francesco De Gasperis, oltre a Lino Caschera e Alessandro Mosticone. Si è registrata anche la presenza di Floriana De Donatis, oltre a quella di Massimiliano Bruni,. Quest’ultimo è delegato ai Lavori pubblici e quindi impegnato in prima linea insieme al sindaco per la ripartenza.
Presenti anche il presidente del Consiglio Antonio Lecce e la vicepresidente Simona Castagna. Mancava solo Natalino Coletta, che nei giorni scorsi è stato impegnato nel veder avviare le pratiche per la pista ciclabile.
E’ dunque evidente la volontà di riprendere a pieno ritmo e il prima possibile l’attività amministrativa. Anche perché solo un anno separa la compagine di governo cittadino dal voto e si avverte l’urgenza di far ripartire le opere pubbliche.
Proprio quelle dovranno essere il bigliettino da visita per la campagna elettorale. Ammesso che la prossima primavera si sia usciti dall’emergenza Coronavirus e che sia quindi possibile svolgerla nel modo in cui si era finora abituati a farla.
La voglia di ripartire si è letta chiaramente nelle parole del sindaco, durante la consueta diretta Facebook quotidiana. Dopo aver aggiornato i cittadini sulla situazione sanitaria – “anche oggi a Sora nessun nuovo caso di positività al Covid-19” – De Donatis passa a sottolineare ancora una volta l’importanza del rispetto per le regole in vigore. Poi spiega che il regime restrittivo in atto non dipende dai sindaci.
Il sindaco: non siamo sceriffi
“Si registra una legittima insofferenza da parte dei cittadini, rispetto al regime restrittivo che coinvolge anche le condizioni economiche e sociali.
Il rispetto delle regole del lockdown emanate dalle varie istituzioni deve essere osservato fino al 4 maggio, quando si entrerà nella Fase Due e ci verranno comunicate nuove regole da seguire. Il regime restrittivo provoca disagio. Le regole del distanziamento sociale non possono essere decise dalle varie amministrazioni locali che sono chiamate a collaborare affinché tali prescrizioni vengano rispettate.
I sindaci, è bene ribadirlo, non dispongono della libertà dei cittadini”.
Come a dire “non siamo noi a decidere, non siamo sindaci sceriffi”. Così lo stesso De Donatis era stato definito qualche giorno fa in una vignetta divulgata da Umberto Geremia.
Quando? In occasione di una delle sue dirette Facebook contro l’Amministrazione di cui sua moglie Floriana De Donatis è consigliere comunale di maggioranza.
Sempre nei giorni scorsi si era registrato anche uno scontro a distanza sui social proprio fra il primo cittadino e la consigliera di maggioranza, per divergenze di vedute circa le misure di contenimento in atto. (leggi qui Covid-19, fine della tregua: le liti riprendono sui social).
“Se la comunità scientifica pone il rispetto delle regole fino ad una certa data, è perché ha un quadro chiaro della situazione. Quadro che suggerisce l’adozione di un determinato comportamento – insiste anche oggi il primo cittadino – per allontanare ulteriori diffusioni del contagio.
Abbiamo la tranquillità istituzionale in considerazione del fatto che le Asl hanno il monitoraggio della situazione, in virtù del grande lavoro che stanno svolgendo e la consapevolezza di ripartire in quella che sarà la fase due”.
Cosa bolle in pentola
“Siamo pronti a ripartire con maggior forza nel momento in cui le condizioni porteranno ad avere questa possibilità di farlo.
Sono allo studio alcune azioni che hanno come obiettivo il rilancio della nostra città, che è stato fortemente pregiudicato da questo stop. Avevamo cantieri di grande rilevanza pronti a partire, non solo la scuola innovativa di Renzo Piano ma anche il cantiere della Cittadella della scuola presso l’area dell’ex Tomassi . Quello è un volano di ripartenza a livello economico e sociale”.
“E’ stato sottoscritto il contratto con la ditta che deve realizzare la pista ciclabile per rendere maggiormente sostenibile la nostra città anche sotto il profilo della mobilità. Ci sono i finanziamenti pronti ad essere utilizzati per adeguare a livello antisismico il patrimonio delle scuole. Ci sono infrastrutture che sono pronte ad essere rimesse nella loro giusta collocazione come il Ponte di S. Rocco e di tutto il quartiere, come pure il ponte del Parco Famiglia La Posta”.
“E’ necessario rilanciare il tessuto economico della città. Abbiamo la necessità di completare la riqualificazione del centro storico nella zona di Pianello. L’idea non è quella deprimente del blocco delle attività ma siamo in attesa della riapertura non appena avremo il semaforo verde da parte del Governo”.
Mosticone va on line a parlare di Prusst
Alessandro Mosticone ha presieduto in via telematica una conferenza dei servizi per due pratiche Prusst. “Mentre giustamente si gestisce nel migliore dei modi l’emergenza sanitaria noi amministratori abbiamo anche il dovere di preparare l’ormai attesa fase due”.
Poi ha spiegato di essere stato costretto a spostarsi fuori perché dentro casa sua la connessione internet è molto debole. Inconvenienti in verità frequenti e comuni un po’ a tutti in un periodo in cui si sta facendo abbondante ricorso alla tecnologia con un sistema spesso sovraccarico.
Mollicone picchia duro
E dalla società civile continua il fuoco amico di Roberto Mollicone. Anche se dopo la bacchettata ricevuta da Simona Castagna ora non si firma più come esponente di Fratelli d’Italia. (leggi qui Fratelli (d’Italia) e coltelli (alla schiena): lo strano ruolo di Roberto Mollicone).
Ma compaiono come comunicati dell’associazione Sora 2.0 di cui lui è presidente.
La collega di Partito nonché capogruppo consiliare di Fratelli d’Italia Simona Castagna gli aveva contestato proprio questo: di non poter far parte di un Partito che è in amministrazione comunale e allo stesso tempo presiedere un’associazione che costantemente attacca la stessa amministrazione.
Ma l’associazione è tornata alla carica: dopo i complimenti dei giorni scorsi al lavoro svolto dai Servizi sociali per l’emergenza Covid-19 e all’assessore al ramo Veronica Di Ruscio, stavolta, riferendosi ad alcune foto diffuse in rete, ha sottolineato lo sdegno dei cittadini per le erbacce che sarebbero presenti davanti ad alcune tombe del cimitero comunale, chiuso al pubblico all’inizio dell’emergenza.
Caschera ci mette una pezza
E anche di questo hanno parlato oggi il sindaco e il consigliere comunale delegato alla Manutenzione Lino Caschera. Quest’ultimo ha spiegato: “All’interno del cimitero gli operai comunali stanno eseguendo gli opportuni lavori di manutenzione in attesa di una speriamo imminente riapertura. Nonostante la grave emergenza sanitaria stiamo facendo fronte anche agli impegni ordinari, compresa la manutenzione”.
E’ evidente che la città di Sora sta pian piano tornando alla normalità, dopo oltre quaranta giorni di fermo e di restrizioni che hanno rallentato anche l’azione amministrativa ordinaria per concentrarsi sulle tante emergenze scaturite dalla pandemia in atto. Una normalità che si manifesta sia in ambito amministrativo ma anche e soprattutto in ambito politico. Dove si affilano le armi per prepararsi a quella che sarà una lunga campagna elettorale in vista del 2021.