L'ex presidente d'Aula Pasquale Di Gabriele e l'ex responsabile delle Politiche Sociali di Paola Villa sosterranno Amato La Mura. Cosa resta intorno all'ex sindaco. Il conto aperto con il Pd. La famiglia Forte insorge e nomina l'avvocato Archidiacono per le parole dette sabato dalla prof
Non la seguiranno. Altri due colonnelli dello schieramento né di destra né di sinistra né grillino che che tre anni fa vinse le elezioni hanno voltato le spalle all’ex sindaco di Formia Paola Villa. Non la seguiranno nella sua pretesa di tornare in municipio stavolta con l’appoggio del Movimento 5 Stelle. L’ex presidente del Consiglio comunale Pasquale Di Gabriele e l’ex presidente della commissione Politiche Sociali Rossana Berna si schiereranno con la “coalizione dei migliori“: quella che candida a sindaco il responsabile delle vaccinazioni nel Golfo, Amato La Mura.
Andranno con il fronte che ha già messo insieme i Dem del quattro volte sindaco Sandro Bartolomeo, gli ex Udc migrati ora nella Lega, ciò che resta dell’Udc storico. Lì troveranno un altro pezzo della coalizione vincente di tre anni fa: i civici di Ripartiamo con voi del dottor Maurizio Costa che furono fondamentali per l’elezione di Paola Villa e per la sua caduta.
La riflessione e la scelta di Di Gabriele
L’avvocato Pasquale Di Gabriele è stato l’anima più istituzionale della scorsa consiliatura, l’uomo del dialogo che cercava di smussare gli spigoli di un sindaco del tutto estraneo alle liturgie della politica. Rossana Berna è stata uno dei pilastri dell’azione di governo che doveva essere vicina alle fasce più deboli della città. La loro scelta di cambiare fronte ed alfiere politico l’hanno presa in silenzio proprio nelle ore in cui la professoressa Paola Villa urlava contro tutti nella Conferenza stampa in cui ufficializzava il suo ritorno in campo. (Leggi qui «Sono Paola e non vi siete sbarazzati di me»).
Anche quelle urla hanno contribuito alla scelta di cambiare aria: significano che la prof non ha imparato molto dall’affondamento della sua amministrazione avvenuto a dicembre, con due anni e mezzo d’anticipo. Il carattere ed il profilo sono ancora gli stessi.
La loro scelta l’hanno comunicata qualche ora fa a Sandro Bartolomeo, il grande tessitore di questa coalizione insieme (a distanza) al coordinatore regionale della Lega Claudio Durigon. “Voglio provare a rivincere le elezioni ma per governare dopo la città” gli ha detto l’ex presidente d’Aula.
Per stare con loro Pasquale Di Gabriele ha rinunciato ad una candidatura a sindaco: era l’uomo di punta nel “campo largo e progressista” che il Pd del Segretario Luca Magliozzi sognava di realizzare. Finendo per essere sconfessato dal Partito regionale. (Leggi qui La scomunica di Astorre: niente simbolo al Pd).
Il conto aperto con il Pd
C’era un conto aperto tra Paola Villa ed il Partito Democratico. Si racconta che tre anni fa, prima del suo storico successo, aveva tentato di aggregare il Pd al suo progetto per poi decidere invece di dire No al suo appoggio diretto. Celebre si rivelò il viaggio iniziato a Latina ed interrotto a Terracina dall’allora segretario provinciale dei Dem Salvatore La Penna. Era diretto a Formia per sottoscrivere l’alleanza con la coalizione civica. Chi c’era riferisce una telefonata in cui si diceva più o meno: “Salvatore, scusami ma – avrebbe detto Paola Villa – abbiamo deciso che andiamo avanti con le nostre forze…”.
Quella telefonata ha scavato la fossa politica in cui è poi finita l’amministrazione Villa due anni e mezzo più tardi. Perché il Pd non la appoggiò ma concentrò i suoi voti su Claudio Marciano eleggendolo in Consiglio. Inoltre, se non avesse effettuato quella telefonata, Paola Villa sarebbe stata ugualmente eletta ed avrebbe potuto beneficiare di una tutela politica ed amministrativa del Pd. Proprio quella che non ha voluto per poter fare tutto da sola.
Paola Villa avrebbe potuto seguire le orme di un altro sindaco civico: quello di Latina. E invece Damiano Coletta ha portato a compimento la consiliatura, ha “chiuso” con il Pd (anche se non completamente) e, speculando sulle divisioni e sui ritardi del centrodestra, ha ora la ghiotta possibilità di succedere a se stesso.
Il nuovo orizzonte
Dopo lo spostamento di Pasquale Di Gabriele e Rossana Berna resta molto poco dello schieramento originario che elesse sindaco Paola Villa. Andato via subito Ripartiamo con Voi di Maurizio Costa, ha fatto le valigie anche ‘Formia Vinci‘: il capogruppo Antonio Capraro sosterrà il candidato sindaco Gianluca Taddeo di Forza Italia e Fratelli d’Italia, mentre il coordinatore politico Francesco Di Nitto sarà in lizza per Amato La Mura.
Pasquale Di Gabriele con la sua uscita toglie da quel fronte il simbolo di ‘Formia città in comune‘. Da questa formazione nei giorni scorsi aveva salutato anche il consigliere comunale uscente Fabio Bianchini: si era fatto immortalare in una foto sulla spiaggia di Vindicio con Gianluca Taddeo.
Di Formia città in comune è rimasto il solo ex assessore e fondatore del progetto Kristian Franzini. La professoressa Villa ha sostenuto che “solo gli stolti non cambiano mai idea” confidando ora che il “campo largo e progressista” possa finire sotto il suo raggio d’azione. Lì al momento sono rimasti orfani di una figura dello spessore dell’avvocato Pasquale Di Gabriele. Non solo: con il ritiro del simbolo Pd hanno ritirato la disponibilità alla candidatura l’odontoiatra Francesco Occipite Di Prisco ed il penalista Mattia Aprea. Se il progetto resterà in piedi potrebbe toccare al segretario Pd Luca Magliozzi guidare alle urne le truppe rimaste.
Carte bollate
Intanto si muovono le prime carte bollate. Le sta preparando l’avvocato Renato Archidiacono. È lo storico legale del compianto senatore Michele Forte che ha assistito in tutti i procedimenti in cui è stato coinvolto e poi assolto. (Leggi qui E’ morto il senatore Michele Forte).
L’avvocato di Latina ha avuto mandato dalla famiglia dell’ex sindaco centrista di Formia ad “agire immediatamente in via giudiziaria a tutela dell’immagine, della figura e della memoria di un nostro congiunto che non merita di subire una becera speculazione e strumentalizzazione di natura elettorale. Abbiamo chiesto al nostro legale di andare sino in fondo perché c’è un limite a tutto”.
Sotto la lente d’ingrandimento di Archidiacono sono finiti il video e le affermazioni fatte dalla professoressa Paola Villa nella conferenza stampa di sabato. “Perché sono state volutamente false”.
La professoressa aveva accusato il sindaco Forte di aver firmato la residenza ad Ernesto Bardellino quando l’allora dirigente del Commissariato avrebbe “raccomandato il contrario”.
“Un sindaco non può esercitare alcun potere ostativo nel rilascio di una residenza a chicchessia a fronte del nulla osta dell’ufficiale di Stato Civile. Meno ancora dopo la decisione del Tribunale di Latina. Nonostante una richiesta della Questura del capoluogo pontino quel Tribunale ritenne di non applicare neppure la misura della sorveglianza speciale nei confronti del signor Ernesto Bardellino che all’epoca dei fatti era semplicemente incensurato…” ha aggiunto Archidiacono.
Amarezza da Bruxelles
Da Bruxelles, dove lavora presso la delegazione Enel del Parlamento Europeo, è intervenuto Aldo Forte il figlio dell’ex sindaco di Formia. Ha avuto una parentesi in politica sino al 2013 quando sedeva nella Giunta regionale di Renata Polverini come assessore alle Politiche Sociali.
“Restiamo allibiti” ha dichiarato Forte jr. “Prendiamo atto che una persona che ha guidato la città sino a pochi mesi fa non abbia avuto il tempo a sufficienza per capire quando un sindaco possa essere titolato o meno a rilasciare una residenza. L’attacco della professoressa Villa ci ha lasciato davvero sorpresi perché le poche volte che l’ho incontrata ha sempre iniziato le sue conversazioni con lunghi elogi nei confronti dell’operato e dell’attività svolta da mio padre”.
L’intervento dell’avvocato Renato Archidiacono “avverrà nella massima celerità” ha dichiarato il penalista. “Non permetteremo a nessuno di infangare la memoria del senatore Michele Forte per il solo scopo di recuperare qualche voto alle prossime elezioni di Formia”