E Cardinali ora deve dire con quale Papa vuole stare

Il nodo Cardinali arriva al pettine. Nel pomeriggio si riunisce il Consiglio Comunale. Ed il nuovo presidente d'Aula vuole sapere con chi sta l'ex assessore. C'è la fila per rimpiazzarlo in maggioranza

Franco Ducato

Conte del Piglio (ma non) in Purezza

E alla fine, sembra proprio che Antonio Necci e Guglielmo  Vecchi stiano per entrare ufficialmente in maggioranza. Magari non sarà una cosa di domani, e neppure dopodomani. Ma oramai la strada è tracciata. Si stava per dire il solco, ma di questi tempi è meglio evitare certi riferimenti.

Sembra infatti che tutti, nella coalizione Natalia, siano d’accordo con il consolidamento della maggioranza e con l’ingresso del gruppo di Idea Anagni. Gruppo che del resto da tempo, nei fatti, è più vicino alle idee del centrodestra che non a quelle dell’opposizione. Tanto da non partecipare più da tempo alle riunioni dell’opposizione che si tengono (principalmente) a casa della Tagliaboschi. E da non firmare più le (non numerose in effetti) note polemiche della minoranza.

Il caso Cardinali

Daniele Natalia e Alessandro Cardinali

A dare il colpo finale in questo senso dovrebbe essere la conclusione, attesa già da oggi pomeriggio in consiglio comunale, della querelle Cardinali. Oggi infatti, dalle 14.30, si parlerà di  «regolamento per l’applicazione del canone patrimoniale unico». Ma tutti si aspettano di sapere come finirà la vicenda del consigliere più votato delle ultime comunali costretto a passare in minoranza dal fatto di essere rimasto senza niente in mano all’ultimo rimpasto. (Leggi qui Cardinali innesca l’effetto domino sul governo Natalia).

E poiché Cardinali non ha, al momento, voluto abbandonare il partito della Meloni, a ricordargli che una decisione va presa ci ha pensato il neo presidente del consiglio comunale Davide Salvati. Che, anche in qualità di (ex?) collega di Partito, ha ricordato, in una lettera ufficiale, che Cardinali non ha ancora ufficializzato il suo passaggio in minoranza. E che, per farlo dovrà dire a quale Partito appartiene. Un modo educato per spingere quello che era stato l’erede designato di Fiorito a farsi definitivamente da parte. 

Ed i crampi di Naretti

E siccome a tutto questo si aggiunge il già certificato mal di pancia di Naretti, che ha già dichiarato di non voler votare più per la maggioranza a scatola chiusa, i numeri del centro destra di governo ad Anagni potrebbero aver bisogno di un ricostituente.  (Leggi qui La rivolta di Naretti che poco ha di politico).

Che sarebbe, appunto, l’ingresso ufficiale di Idea Anagni. Con una delega (quella alle Politiche Sanitarie) che sembra fatta apposta per il dottor Necci.