Consiglio flash, anticipato dalla commemorazione di Franco Giovannone, per riequilibrare i conti e riconoscere debiti fuori bilancio. Anche «per fatture non pagate» ha lamentato la consigliera di minoranza Emanuela Piroli. Marco Corsi si dice in parte favorevole.
A Ceccano un Consiglio flash ieri sera, senza troppa opposizione all’Amministrazione di Centrodestra. Riunito principalmente per l’assestamento generale di bilancio entro la scadenza del 31 luglio è stato aperto dal sentito minuto di raccoglimento in memoria di Franco Giovannone, imprenditore e politico, padre del già presidente del Consiglio Fabio. È scomparso nelle scorse ore all’età di 72 anni ed è stato ricordato da Comune e comunità. Oggi pomeriggio alle ore 17 i funerali nella chiesa di San Nicola.
La seduta consiliare, ancor prima dell’equilibrio dei conti, ha sancito lo scambio definitivo di ruoli tra lo stesso Fabio Giovannone e Alessandro Savoni. Quest’ultimo da tre mesi è presidente del Consiglio comunale, ora è stato ufficialmente rimpiazzato nelle Commissioni consiliari di cui era membro.
Giovannone, su proposta del capogruppo di FdI Pasquale Bronzi è diventato presidente della Commissione permanente in materia di Lavori Pubblici e gestione rifiuti. Nonché vicepresidente della Commissione riservata a Servizi Sociali, Sanità, Personale e Servizi generali.
L’addio a Franco Giovannone
Prima autista Cotral e poi imprenditore, da sempre impegnato in politica. La sua ultima candidatura al Consiglio comunale di Ceccano risale al 2012, nella lista civica “Per la gente” prima di cedere il testimone al figlio Fabio, eletto nel 2020 con la civica “La mia Ceccano“, presidente del Consiglio per metà mandato del Caligiore 2 e ora delegato al Commercio e ai Grandi Eventi.
«Sei stato a Ceccano tra i primi a sposare il progetto di Alleanza Nazionale negli anni 2000 nonostante una diversa tradizione familiare che in quegli anni si faceva ancora sentire», ha postato via social il deputato ceccanese Massimo Ruspandini, presidente provinciale di Fratelli d’Italia.
«La tua allegria contagiosa e il tuo cuore d’oro hanno fatto di te un personaggio incredibile del quale tutti noi ricordiamo mille esilaranti aneddoti – ha detto -. Ci lasci dei meravigliosi figli che stanno raccogliendo successi incredibili nella imprenditoria e nella politica. Ciao Fra, salutami Garlaschelli!». L’altro figlio è l’imprenditore Americo Giovannone, presidente delle seconda società cittadina di calcio (Omnia Ceccano). Il compianto Garlaschelli è l’iconico Franco D’Emilio.
Contenziosi e contestazioni
A seguire la relazione contabile del sindaco Roberto Caligiore, che detiene la delega al ramo. «Risultano rispettati gli equilibri generali di bilancio – ha attestato – a seguito di alcune variazioni dovute a spese imprevedibili».
Rispetto al bilancio di previsione, «approvabile fino a settembre – ha rivendicato il primo cittadino – ma già approvato sin da marzo», si sono aggiunte spese derivanti da contenziosi: 25mila euro per la quota annuale dei contributi al Consorzio industriale del Lazio; 51mila euro per la chiusura del rapporto contrattuale con il gestore del trasporto scolastico; un conguaglio di 86mila euro per i rincari dell’energia elettrica e 70mila euro per l’adeguamento contrattuale del personale.
Inoltre, non pagabile con il fondo da 300mila euro per i contenziosi, verrà saldato diversamente un debito fuori bilancio di 67mila euro. Non è relativo a quest’anno e di conseguenza non è ascrivibile al fondo contenzioso. Per l’opposizione, solitamente un sestetto, hanno presenziato esclusivamente i consiglieri Emanuela Piroli e Marco Corsi: i due candidati sindaco che sfidarono il Caligiore 2 nel 2020 e vennero sconfitti al primo turno.
Riecco la fitodepurazione
Se Corsi si è astenuto, Piroli ha invece votato contro. «Non è stato possibile un approfondimento, visto che i documenti sono stati messi a disposizione il venerdì per il lunedì – così l’esponente del gruppo Il Coraggio di cambiare -. I debiti fuori bilancio indicano che è malato. Sono debiti del 2017, 2018, 2019 e 2020, quindi, indica un errore amministrativo da un certo punto di vista». Precisa, dunque, che provengono dal Caligiore 1.
La lingua di Piroli, civica in Consiglio ma componente dell’assemblea nazionale Pd, è andata a battere sul dente che duole in campo ambientale. «Leggo di fatture non pagate per progetti ambientali come la fitodepurazione – ha detto l’oppositrice -. Quelle erano spese prevedibili. E per ora parliamo di previsioni, perché non sono ancora entrati in cassa i soldi per pagare debiti in parte evitabili». Riccardo Del Brocco, assessore all’Ambiente, non viene tirato direttamente in causa e non interviene.
Il sindaco Caligiore però puntualizza: «I debiti sono tutti coperti, c’è la certezza matematica. Abbiamo un fondo contenzioso da 300mila euro, che ha coperto 120mila euro per i contenziosi, e gli altri 67mila saranno pagati diversamente. I debiti fuori bilancio non connotano un bilancio malato, riguardano semplicemente anni precedenti». Sulla BioSacco Valley, progetto fitodepurativo legato alla Green Valley partita da Roccasecca, si attendono sviluppi da oltre due anni. (Leggi qui Ora chiamatela BioSacco & Green Valley).
«Bilancio non malato»
Si è poi passati ai tre punti fissati per il riconoscimento dei debiti fuori bilancio derivanti da sentenze e decreti ingiuntivi esecutivi. «Non abbiamo fatto ricorso a rateizzazioni o mutui rispetto alle sentenze esecutive – ha rilevato sin da subito Caligiore -. Molteplici pronunce ministeriali hanno definito il debito fuori bilancio un’obbligazione verso terzi per il pagamento di una determinata somma di denaro che grava sull’ente non essendo imputabile, ai fini della responsabilità, a comportamenti atti o omissivi di amministratori e funzionari».
Il fondo contenzioso ha coperto le spese conseguenti alla responsabilità civile del Comune nei confronti di terzi. Ci sono, in quanto al primo dei tre punti, 76mila euro da pagare a fronte di un’intimazione di sfratto per morosità e un altro migliaio in materia di servizio idrico.
Nel primo caso si parla della mancata disdetta nel maggio 2014 (pre Caligiore) del contratto d’affitto dell’immobile sede del locale Centro di salute mentale. Si rischiava di pagare 400mila euro, «invece – così il sindaco – siamo riusciti a chiudere a 76mila».
Corsi favorevole in parte
Se Emanuela Piroli si è astenuta, Marco Corsi si è detto invece favorevole al riconoscimento di tale debito di bilancio. «C’è stato un impegno per portare a casa un risultato che, malgrado tutto, fa risparmiare il Comune – ha detto il consigliere di minoranza, civico in Consiglio ed esponente della Lega fuori -. Disconosco, però, i successivi perché è mancato probabilmente lo stesso impegno».
Si tratta, da un lato, dei debiti fuori bilancio scattati con sei decreti esecutivi: più o meno 50mila dei 120mila euro coperti con il fondo per i contenziosi. Tra questi anche il contenzioso costato 10mila euro in relazione a uno studio della contaminazione ambientale.
Dall’altro lato, invece, i 67mila euro non pagabili con il fondo contenzioso. Entrambi i consiglieri d’opposizione si sono detti contrari a questi altri riconoscimenti richiesti dal sindaco Caligiore.