Ora chiamatela BioSacco & Green Valley

Il Comune di Ceccano entra nel patto per la Green Valley. E porta in dote la sua esperienza fatta con BioSacco. I due progetti da ora marceranno paralleli. Una piantagione per depurare e generare bioplastiche

Marco Barzelli

Veni, vidi, scripsi

Il patto lo hanno stretto: la data è mercoledì 24 marzo 2021. Cosilam e Ceccano: Marco Delle Cese e Riccardo Del Brocco. Hanno dato il via all’accordo bilaterale: quello che porterà dalla BioSacco Valley alla Green Valley e viceversa.

Una rivoluzione green che parte dal progetto di fitodepurazione della Valle del Sacco, promosso e cofinanziato dal Comune fabraterno. E che va a coniugarsi a perfezione con il piano scaturito dal protocollo d’intesa siglato per ora da Comune di Roccasecca e Consorzio industriale Cosilam. Con partner tecnici l’Università di Cassino e l’Enea: Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile.

Il presidente Cosilam Marco Delle Cese

Ruota tutto attorno all’idea di creare una piantagione di canapa industriale. Verranno bonificate così le zone industriali producendo al contempo imballaggi green al posto della plastica. E il «sì alla Green Valley» è già arrivato anche dal presidente di Unindustria Cassino Francesco Borgomeo: uno che l’economia circolare la fa girare già con la Saxa Gres di Anagni e la Grestone di Roccasecca. (Leggi qui Bio plastica dalla canapa: la nuova sfida di Roccasecca e anche qui Unindustria ci crede: «Si alla Green Valley»). 

Via i veleni, dentro la bio plastica

Annientare l’inquinamento e sviluppare la filiera della canapa è il doppio obiettivo comune. E, proprio al Comune di Ceccano, si sono incontrati mercoledì mattina il presidente del Cosilam Marco Delle Cese e l’assessore Riccardo Del Brocco. Questo farà ingranare una marcia in più anche alla Green Valley: nella “Contea” ci sono già équipe e risultati effettivi.

Si rincorrevano idealmente da giorni Del Brocco e Delle Cese. Poi, però, si è messo di mezzo il Covid a tenerli loro malgrado a debita distanza. Lo scorso 2 marzo, infatti, il delegato all’Ambiente di Ceccano è risultato positivo. Ma, per fortuna, si è negativizzato dopo undici giorni. «Per la felicità di pochi – ha ironizzato lui stesso via social – ed il dispiacere di molti». 

I Fratelli d’Italia Riccardo Del Brocco, Rino Liburdi e Tonino Pizzuti

Poi sono ripartiti i contatti. Poco più di una settimana fa l’appuntamento fissato per martedì. In sala consiliare, assieme al duo Delle Cese-Del Brocco, c’erano Frank Ruggiero, Rino Liburdi e Tonino Pizzuti. Il primo è il responsabile del Settore comunale Urbanistica-Ambiente. Il secondo, esperto giuridico dell’ente e anch’egli in quota FdI, è il primo dei non eletti della lista capeggiata da Del Brocco: la Grande Ceccano. Nonché l’ormai consulente per la modernizzazione dei processi amministrativi di Palazzo Antonelli. Il terzo, coordinatore della storica civica L’Altra Ceccano fondata dal senatore FdI Massimo Ruspandini, è il referente politico del progetto BioSacco Valley.

Storie green e pure di politica

Perché la politica c’entra eccome in questa storia. I romantici, affatto disinteressati, la chiamerebbero la buona politica”. Bisogna parlare, invece, di politica concreta.

È stata l’amministrazione Caligiore 1, velatamente trainata da Fratelli d’Italia, a credere nel 2017 in un’idea lanciata da tre ceccanesi: la biologa Antonella Del Brocco, la ricercatrice del Cnr Alessandra Tiberia e il tecnico agrario Luigi Mosillo. Sono loro che hanno proposto di piantumare una varietà francese di canapa, la “Futura 75”: per bonificare i terreni della “Valle dei Veleni” e avviare una potenziale produzione di prodotti derivanti dalla Cannabis Sativa. 

Riccardo Del Brocco

Figuriamoci: al tempo le battute, via social e a mezzo stampa, si sono sprecate. «L’amministrazione Caligiore va in fumo», ironizzava qualcuno pensando all’erba che forse si era fumato. Perché quei 20 mila euro investiti dal Comune hanno fatto sì che la BioSacco Valley ottenesse risultati: dopo appena tre mesi, una diminuzione del 30% del maledetto beta-esaclorocicloesano da un’area agricola ripariale. Sta in zona La Piana, in località Casamarciano. È una di quelle che prossimamente, all’interno del Sito di interesse nazionale della Valle del Sacco, verranno caratterizzate di nuovo dalla Regione Lazio. Saranno rifatte le analisi per avere dati aggiornati sull’inquinamento: per capire se e di che morte stiamo morendo oggi. 

Il Riccardo scettico

Eppure allora anche Del Brocco faceva ironia sulla ribattezzata “finTodepurazione”. Stava con Forza Italia: all’opposizione extra-consiliare dei civici Fratelli d’Italia che governavano la città. Il suo era un attacco politico.

Da “Fratello” ha chiesto ormai venia, anche per le critiche rivolte al suo predecessore: l’ex assessore all’Ambiente Alessandro Savoni. Che con il sindaco Roberto Caligiore, l’allora vice Massimo Ruspandini e tutto il gruppo cittadino di FdI ha investito bene. La BioSacco Valley, che ha ottenuto 17 mila euro tramite il Piano di sviluppo regionale (Psr), è ormai parte dei Partenariati europei dell’innovazione (Pei). (Leggi qui Dalla “BioSacco Valley” alla “Green Valley”).

Uno dei post di Riccardo Del Brocco sulla ”finTodepurazione”

Oggi Del Brocco ha riconosciuto pubblicamente «i risultati del nostro progetto pilota, portato avanti dal sindaco Caligiore nella precedente consiliatura insieme all’ex assessore Alessandro Savoni e alla biologa Antonella Del Brocco».

Quest’ultima, in quanto prima dei non eletti dell’allora lista civica Unione per Ceccano, diventata consigliera comunale nel 2018: quando Savoni fu promosso da consigliere ad assessore delegato all’Ambiente. Ora sono entrambi Fratelli d’Italia.

Fase 2, altra storia

E tornando alla politica concreta, però, il merito della Fase 2 è tutto di Del Brocco: è stato lui, al di là dell’eterna disfida tra FdI e Pd, a intrecciare i rapporti con il presidente democrat del Cosilam Delle Cese. Tutti gli altri “Fratelli” hanno già dimostrato di tenersi alla larga da qualsiasi azione direttamente o indirettamente collegata al Partito Democratico. Perfino a Natale, quando si tratta di chiedere i fondi regionali per le luminarie. (Leggi qui Buschini ‘Grinch’ del Natale ceccanese: lo dice FdI).

C’è qualcosa, però, che a Del Brocco piace più di mettere in cattiva luce gli avversari politici: stare lui sotto i riflettori. Anche se, come in questo caso, deve dividerseli con qualcuno riconducibile al Pd. Che poi alla fine a Delle Cese non importa un fico secco se dall’altra parte ci sia FdI

Riccardo Del Brocco con il sindaco Roberto Caligiore

E Del Brocco si è guardato bene dallo stargli lontano: «Oggi passiamo a una fase di sviluppo dalla coltivazione e conseguente bonifica dei terreni, alla trasformazione industriale – ha dichiarato, nell’occasione, l’assessore all’Ambiente di Ceccano -. Quello che è l’essenza dell’economia circolare alla base della Transizione Ecologica. Le politiche Plastic Free, la Plastic Tax e tutta una serie di iniziative portano a ragionare sempre più in chiave di utilizzo dei biopolimeri. Ed è questa la sfida: produrre plastiche naturali bonificando aree interdette alla coltivazione. Proprio come quelle del Sin Valle del Sacco che attraversano la nostra città.  Abbiamo il dovere di volare alto ed essere ambiziosi. Sulle politiche ambientali la strada è tracciata e per noi indietro non si torna».

In questo caso, all’insegna dello slogan elettorale di Caligiore, non gli conviene proprio tornare troppo indietro. Per intenderci, alla “finTodepurazione”. 

Un Cosilam oltre i confini

L’intervento del presidente del Cosilam Marco Delle Cese

Il presidente del Cosilam Delle Cese ha ringraziato Del Brocco, «che ha manifestato l’interesse del Comune di Ceccano al progetto della Green Valley e di ciò che esso potrebbe generare nel nostro territorio – ha detto dopo la riunione -. Ho avuto modo di conoscere il lavoro svolto sulle stesse tematiche dal Comune e degli ottimi risultati riscontrati sotto il profilo fitodepurativo».

Quelli che saranno preziosi a questo per il partner scientifico Enea e l’ateneo di Cassino. «Ora – ha concluso il presidente del Cosilam – dobbiamo aggiungere interessi innovativi e industriali accanto a quelli di bonifica. Avere una visione economica e produttiva è una necessità. La transizione ecologica non si realizzerà senza passione ed entusiasmo, lavoriamo attribuendo responsabilità alle competenze. Proviamoci insieme».

Anche perché a Ceccano, BioSaccoValley a parte, serve tutto l’aiuto possibile per la propria rivoluzione verde: anche e soprattutto da parte delle nuove generazioni. (Leggi qui Il “Recovery” di Ceccano: il piano per diventare (quasi) normale e anche qui Ceccano, è l’ora di Iuventas: e col calcio c’entra nulla).