La presidenza della Provincia e la tattica dei due forni che favorisce Di Stefano

Passate le elezioni politiche giochi aperti in Ciociaria per la corsa al successore di Pompeo alla presidenza della Provincia con al centro Sora e la candidatura di Luca Di Stefano. Che gioca a prendere consensi bipartisan con la stessa tecnica che gli ha permesso di diventare sindaco, complice la battaglia interna al centrodestra con il primo cittadino di Ceccano Caligiore, quello di Frosinone Mastrangeli e Forza Italia che rivendica per sé quel ruolo. Intanto a Sora Fratelli d’Italia vuole anche uno scranno alla Regione

Maurizio Patrizi

Rem tene, verba sequentur

Il tempo stringe. Passata la sbornia dopo il voto politico, varato il primo Governo Meloni, Sora è diventato il centro ciociaro in cui nelle prossime ore si combatteranno le battaglie politiche decisive per il territorio. Perché passano da lì molti dei fronti aperti: quello per le elezioni Provinciali e quello per le Regionali.

Alle Provinciali di Frosinone, Sora si trova in prima linea perché la corsa alla successione del presidente uscente Antonio Pompeo vede sempre più piazzato il sindaco Luca di Stefano. Il centrodestra provinciale invece, non ha ancora trovato la quadra: Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia rivendicano ciascuno per sé il candidato per Palazzo Iacobucci.

Sul fronte Regionali invece, si potrebbe profilare una battaglia tutta interna a Fratelli d’Italia. Che dopo il risultato delle Politiche di settembre rivendica per Sora una candidatura alla Regione.

STESSA TECNICA

Luca Di Stefano

Non è più un segreto ormai che il sindaco Luca Di Stefano stia valutando se affrontare la scalata alla Presidenza della Provincia. Non lo è da quando l’altra sera il suo nome è stato posto ufficialmente nel corso della Direzione Provinciale Pd tra i possibili candidati da tenere in considerazione. A suo favore c’è chi ritiene che il sindaco di Sora sia un chiaro segnale di allargamento del Partito verso quel mondo civico che è al di fuori del suo perimetro; è perplessa la parte di mondo Dem che vuole una candidatura più identitaria e subito identificabile con il Pd.

Da parte sua Luca Di Stefano sta usando la stessa tecnica che nell’ottobre del 2021 lo ha portato a diventare il primo cittadino di Sora. C’è arrivato dopo aver sparigliato le carte nei due raggruppamenti avversari che più avrebbero potuto metterlo in difficoltà.

Alle scorse Comunali, sul fronte della coalizione di centrosinistra (di fatto mai nata) Di Stefano fu abile nel chiudere l’accordo con il Partito Democratico, ottenendo il ritiro della candidata Maria Paola Gemmiti poi diventata vicesindaco; altrettanto fu abile sul fronte del centrodestra, influendo maggiormente nell’area moderata della coalizione e sottraendo risorse elettorali importanti che alla fine hanno fatto la differenza; complice il cambio di candidatura a sindaco all’ultimo momento fra Giuseppe Ruggeri e Federico Altobelli grazie alla Lega di Lino Caschera che si mise di traverso per non lasciare troppo spazio a Fdi.

QUESTIONE DI TEMPO

Antonio Pompeo

Ad agevolare Di Stefano nella corsa alla candidatura sul fronte del centrosinistra potrebbe esserci il fattore tempo. Per ricoprire quel ruolo, infatti, è necessario avere ancora almeno diciotto mesi di mandato da sindaco. E per quell’area il sindaco di Sora è uno dei pochi ad avere il tempo dalla sua. Tutto dipenderà da quando si dimetterà Antonio Pompeo e di conseguenza se si voterà a dicembre o a gennaio.

Potrebbe salvarsi in calcio d’angolo il sindaco di Cassino Enzo Salera. Per una questione di poche settimane. Ma non è un buon segnale il fatto che Enzo Salera oggi non si sia fatto vedere a Ferentino nella convention con il sindaco di Firenze Dario Nardella durante la quale Pompeo ha ufficializzato le sue imminenti dimissioni e la candidatura alle Regionali.

Sul fronte del centrodestra invece, in soccorso del sindaco di Sora potrebbe arrivare la già evidente spaccatura fra i Partiti che rivendicano ciascuno una candidatura e, in qualche caso, anche più di una.      

LA PARTITA CALIGIORE-MASTRANGELI

I sindaci Caligiore e Fiordalisio

Il primo Partito a puntare i piedi sul fronte Provincia è proprio Fratelli d’Italia: il deputato e Coordinatore provinciale Massimo Ruspandini ha promesso da tempo quel ruolo al sindaco di Ceccano Roberto Caligiore. Lo ha fatto per fargli “digerire” la mancata candidatura alla Regione destinata invece al fedelissimo Daniele Maura, Consigliere provinciale e già presidente d’Aula in cambio di ripetuti sostegni all’anatra zoppa del Pd Antonio Pompeo.

Ruspandini ha preso quell’impegno dando per scontato che quel ruolo, nell’ambito della coalizione di centrodestra, sarebbe toccato proprio ai Fratelli. Perché la Lega ha già avuto il candidato sindaco di Frosinone. Ma quell’impegno risale a molto tempo fa. E infatti, nello stesso Partito, è comparsa la variante Lucio Fiordalisio, il sindaco di Patrica fu Pd ora Fdi.  

Nel frattempo, il dottor Riccardo Mastrangeli è stato eletto sindaco di Frosinone presentandosi come civico e ora anche lui aspira a diventare Presidente della Provincia, unendo le due fasce. Ma proprio dalle fila di Fratelli d’Italia si sarebbe già alzato un coro di “no”. Il motivo? “Troppo caratterizzato. È della Lega e si era fatto eleggere presentandosi come civico”. In pratica, se deve essere una scelta di Partito allora tocca a Fratelli d’Italia.

FATTORE VACANA

Luigi Vacana (Foto © Stefano Strani)

L’assessore provinciale e già vicepresidente Luigi Vacana conosce bene i meccanismi e l’ambiente. Sa come muoversi e sta giocando una partita doppia. Alla Regione è in trattativa per un posto in lista con il Movimento 5 Stelle, dove è certa la conferma del Capogruppo uscente Loreto Marcelli; alla Provincia tratta con Riccardo Mastrangeli a Frosinone e con Luca Di Stefano a Sora.

Col primo ha un filo diretto da tempo. Col secondo sta coltivando i rapporti. Lo scorso fine settimana è andato a trovarlo a Sora in occasione delle Giornate Fai d’autunno e dopo aver scattato un selfie con il sindaco l’ha postata sui suoi canali social con un commento sibillino: “A Sora anche i tramonti sembrano albe”.

Ad agevolare il suo avvicinamento a Di Stefano potrebbero esserci il ruolo determinate della consigliera di minoranza Manuela Cerqua: era la candidata di Vacana tra le fila dell’aspirante sindaco Eugenia Tersigni ai tempi delle Comunali Sora nel ‘21. Da anni Vacana si fa eleggere con una valanga di voti ponderati pescati in ogni angolo della Ciociaria, nonostante sia vicesindaco di Gallinaro, un comune con poco più di mille e 200 anime fra le montagne della Valle di Comino. Lui potrebbe essere l’ago della bilancia.

FORZA ITALIA BATTE CASSA

Il sindaco di Pontecorvo, Anselmo Rotondo

A proposito di centrodestra, come se non bastasse il dualismo Fdi-Lega, ora a battere cassa sul fronte Provincia arriva anche Forza Italia.

Nel tardo pomeriggio di giovedì il Partito si è riunito nella sede del coordinamento provinciale in via Tiburtina a Frosinone. È stata una riunione molto affollata, c’erano rappresentanti di tutto il territorio e i sub commissari provinciali Rossella Chiusaroli e Daniele Natalia. Non c’era l’altro sub commissario Adriano Piacentini ma la sua assenza non sarebbe legata ai rumors che lo danno candidato alla Regione in quota Lega bensì ai suoi impegni istituzionali dato che era in corso il Consiglio comunale a Frosinone.

Cosa è emerso dalla riunione? Forza Italia chiede al centrodestra la candidatura alla presidenza della Provincia. Sostiene che ci sono figure spendibili, fra cui il sindaco di Piedimonte San Germano Gioacchino Ferdinandi e quello di Pontercorvo Anselmo Rotondo. Quest’ultimo in realtà aspira anche a uno scranno alla Pisana: secondo alcune chiavi di lettura c’è anche questo elemento dietro alla decisione che nelle scorse ore lo ha indotto a revocare il suo vicesindaco di Fdi Nadia Belli. Anche lei ambisce a uno scranno in Regione. (Leggi qui: La rabbia di Rotondo: via il vicesindaco Belli).

TUTTI PRONTI A SOSTENERE DI STEFANO

Alessandro Mosticone

La strada maestra resta quella di un candidato presidente della Provincia espressione del centrodestra, continuano a garantire da Forza Italia. Ma se le cose dovessero mettersi male, non si escluderebbe l’opzione Di Stefano. Fonti autorevoli del partito azzurro parlano della possibilità di “prendere in considerazione la logica territoriale purché quella di Luca di Stefano a Palazzo Iacobucci non sia una candidatura espressione diretta di un Partito estraneo al centrodestra”.

In pratica: se è civico va bene, se mantiene un vicesindaco del Pd poco conta, se prova a collocarsi in un’area politica non lo tengono in considerazione. Il coordinatore regionale Claudio Fazzone non vuole rischiare di ritrovarsi il giorno successivo all’elezione in Provincia un presidente rivendicato da Pd e dintorni.

Da dove nasce il problema? Nell’aria c’è l’ipotesi di un accordo fra Luca Di Stefano e l’uscente Antonio Pompeo: a fare da intermediario ci sarebbe il consigliere provinciale Alessandro Mosticone, eletto nelle fila del Pd dalla maggioranza Di Stefano. E molto vicino sia al presidente Pompeo che al suo segretario particolare Agostino di Pucchio.

Non solo. Gli occhi di Forza Italia hanno registrato più volte a Sora la presenza del coordinatore della maggioranza Zingaretti Mauro Buschini. Ogni volta è stato notato a colloquio con il sindaco. Che sta giocando una partita a 360 gradi.

I FRATELLI VOGLIONO LA REGIONE

Massimiliano Bruni, Massimo Ruspandini e Federico Altobelli

Se per la presidenza della Provincia si profila una battaglia interna al centrodestra, per la Regione Lazio lo scontro si gioca tutto dentro Fratelli d’Italia fra Sora e Cassino.

Forte del suo quasi 33 per cento raggiunto alle Politiche, ben oltre la media nazionale del Partito, Fratelli d’Italia Sora ora rivendica una candidatura alla Pisana. E lo fa ufficialmente. Nei giorni scorsi il leader sorano Massimiliano Bruni ha incontrato a Roma il coordinatore regionale Paolo Trancassini chiedendo proprio una candidatura alle Regionali per Sora in virtù del dato elettorale secondo cui nella città volsca il Partito ha preso il sette per cento in più rispetto a Cassino che avrebbe invece seguito la tendenza nazionale.

Il risultato di Sora è molto simile a quello raggiunto ad Anagni e Alatri. Dove, però, il centrodestra è maggioranza in amministrazione mentre a Sora è minoranza. Da qui la richiesta.