Angelozzi disegna il nuovo Frosinone: “Giovani e conti in ordine”

L’amministratore delegato si presenta ed illustra le strategie future del club giallazzurro. Il suo modello è il Sassuolo che ha contribuito a portare ai vertici della serie A

Alessandro Salines

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Moderno, organizzato e con i conti in ordine. E poi il coraggio delle idee. Il coraggio di puntare forte sui giovani grazie ad un capillare lavoro di scouting. Il modello è il Sassuolo. Guido Angelozzi, neo amministratore delegato all’area tecnica, disegna il suo Frosinone che finalmente lo abbraccia dopo un inseguimento lungo 17 anni. (Leggi qui Stirpe puntella il Frosinone: arriva il direttore Angelozzi).

Lo fa nella prima conferenza da plenipotenziario giallazzurro. Un appuntamento ai tempi del Covid, ovvero a distanza, ma gli spunti non mancano. Angelozzi traccia la rotta che dovrà seguire il Frosinone durante il suo mandato che durerà fino al 2024.

Un percorso che per forza di cose dovrà essere virtuoso. Questo considerando il momento storico che sta vivendo il mondo del calcio alle prese con la più grave crisi economica dal dopoguerra ad oggi. Il direttore siciliano, 65 anni ed una carriera che parla da sola, avrà l’arduo compito di coniugare al meglio la competitività sportiva con le stringenti esigenze di bilancio. Una sfida difficile anche perché il Frosinone negli ultimi anni ha raggiunto risultati prestigiosi e ripetersi non sarà facile. Ma Angelozzi è uomo che conosce il calcio a menadito ed è abituato a mettersi in gioco.

Il modello Sassuolo

Il direttore Guido Angelozzi

Angelozzi è sbarcato al Frosinone dopo la storica promozione in Serie A allo Spezia che l’estate scorsa ha proprio battuto i canarini ai playoff. Ma tra il presidente Maurizio Stirpe e il dirigente catanese c’è un’ampia letteratura.

Doveva arrivare nel 2003 ma Luciano Gaucci non lo liberò e lo spedì al Catania, una delle tre società del vulcanico imprenditore romano. Tuttavia con Stirpe il rapporto non si è mai interrotto. Anzi si è consolidato negli anni. Il Frosinone ha raggiunto due volte la Serie A ed è diventato un club di alto livello con tanto stadio di proprietà. Angelozzi dal canto suo si è affermato come dirigente di spessore. Inoltre ha vissuto una serie di esperienze importanti. Esperienze come quella al Sassuolo dove ha contribuito a creare una società-modello, lanciando tra l’altro tanti giovani.

E proprio il club emiliano dovrà essere da esempio. «Spero di portare qui al Frosinone la filosofia che avevamo al Sassuolo. Cioè di una realtà piccola ma anche una grande società che ha raggiunto ottimi traguardi – afferma Angelozzi –. Il mio desiderio è quello di dare un’impronta seguendo quel modello. Anche allo Spezia si è lavorato bene. Tuttavia come esempio di crescita generale ho come parametro la società emiliana. Sassuolo ad esempio ha uno stadio privato come il nostro. Rappresenta un valore aggiunto, lo hanno pochi club in Italia».

Aziendalista ed ambizioso

Maurizio Stirpe

Frosinone era nel destino di Guido Angelozzi che è entusiasta di questa nuova avventura. Tra l’altro anche nel 2018, dopo la seconda promozione in A dei canarini, era stato vicino a sposare il progetto di Stirpe. Un matrimonio stavolta rinviato solo di due anni. «Ho trovato un bellissimo ambiente, una società ben organizzata – racconta Angelozzi –. In questi ultimi anni d’altronde il Frosinone ha raggiunto traguardi eccellenti. Spero di ripetere il percorso che il club giallazzurro ha avuto. Con l’obiettivo di migliorare sempre».

L’ad spiega la sua filosofia che cercherà di portare nel Frosinone. «La mia idea di calcio è fortemente aziendalista – osserva -. In questi ultimi due anni ho capito che se il calcio non cambia finirà male. A questo va aggiunta la crisi dovuta al Covid che ha inciso tantissimo ed incide tuttora in maniera preponderante. L’unica medicina giusta è quella di puntare sui giovani. E sul coraggio di intraprendere un percorso improntato su un corretto bilanciamento tra entrate ed uscite. Poi su un’organizzazione societaria che al Frosinone c’è già ed è ben radicata».

Angelozzi, giovani e vittorie

Lo stadio Stirpe

Il Frosinone di Angelozzi adotterà la linea verde e cercherà di contenere i costi di gestione. Un’equazione che non esclude la parola vittoria. Anzi. L’esempio dello Spezia la stagione scorsa è emblematico. E non solo. «La mia politica è sempre stata quella di puntare sui giovani. La possiamo rintracciare nei club in cui sono stato: dal Sassuolo al Lecce, dal Bari al Perugia fino allo Spezia. Oggi inoltre abbiamo il problema del Covid. Per cui l’unica strada da percorrere è bilanciare entrate ed uscite come ho già detto in precedenza».

«Le società sono in crisi, In tante di esse si rischia la morte calcistica. L’unica strada per restare dentro adeguati parametri è lavorare con i giovani ed abbassare i costi di gestione. Allo Spezia ci siamo riusciti, eravamo l’undicesima squadra come monte ingaggi ed anche la più giovane del campionato. Ed abbiamo fatto strike. Spero di ripercorrere quella strada, so che non è facile».

Fiducia nel gruppo e in Nesta

Alessandro Nesta. Foto © Emiliano Grillotti

L’ottimismo non gli manca. Come la consapevolezza di avere un organico in grado di lottare per i primissimi posti e quindi per la promozione in Serie A.

«Lo scorso anno il Frosinone è arrivato in finale – afferma Angelozzi –. Avete, anzi abbiamo perso contro lo Spezia ma nei quattro incontri tra la stagione regolare e i playoff ci fu un perfetto equilibrio. Io sinceramente ero convinto, prima del lockdown, che il Frosinone arrivasse secondo. Poi non so cosa sia successo dalla ripresa, è stato sfortunato anche perché ha trovato sulla loro strada uno Spezia garibaldino che anche con un pizzico di fortuna è salito in A».

«Il Frosinone è una squadra importante, guidata da un tecnico emergente e credo che possa fare una stagione di vertice. Poi dove si arriverà non posso dirlo. Ma le potenzialità ci sono».

Angelozzi e le sue scoperte

Il direttore siciliano ha lanciato tanti giocatori che sono diventati degli autentici campioni. Il fiuto per il talento non gli fa difetto ed ora vuole metterlo a disposizione del Frosinone. Scoprire calciatori, valorizzarli e magari fare plusvalenze è una delle strade per affrontare la crisi.

Babacar, una delle scoperte di Angelozzi

«Ci sono tanti giocatori acquistati da me che sono andati bene, altri meno – rivela Angelozzi -. A Sassuolo presi ad esempio Babacar spendendo tanti soldi, un ragazzo che mi faceva impazzire: quello rimane un rimpianto. Tra le soddisfazioni posso annoverare quella di Amoruso. Uno che, dalla Primavera del Verona, passando per Andria, fu destinato ad una grande carriera».

«E ancora: Fabio Grosso che, ingaggiato dalla C2 è poi diventato campione del mondo. Potrei dire ancora Scamacca, Frattesi, Pellegrini della Roma, lo stesso Politano. Ora però penso a trovare altri giocatori emergenti per il Frosinone».

Come il centrocampista Daniel Boloca, l’ultimo arrivato in casa giallazzurra. «E’ un ragazzo che abbiamo preso con lo scout dello Spezia che diventerà lo scout del Frosinone. Giocava tra i dilettanti. Se fossi rimasto poteva stare nel giro della A. E’ giovane, moderno nel modo di interpretare il calcio, sa fare entrambe le fasi, può giocare da mediano e da mezzala. Poi ha grandi potenzialità e chiaramente deve fare esperienza. Spero intraprenda un percorso importante per il Frosinone».

La ricetta di Angelozzi anti-default

Mauro Balata, presidente della Lega di Serie B. Foto: Imagoeconomica

Il grido d’allarme lanciato dai presidenti delle Leghe Dal Pino e Balata e da Marotta trova d’accordo anche Angelozzi. Il calcio rischia il tracollo a causa della crisi-covid. Molte società potrebbero chiudere baracca e burattini se non verranno sostenute. «Secondo me il pericolo esiste – avverte il dirigente giallazzurro -. Si rischia se un club non è organizzato. Al contrario si può continuare a fare calcio ed a crescere. Qui a Frosinone c’è una grande proprietà, la famiglia Stirpe che per l’occasione ringrazio per la possibilità che mi ha dato. Dobbiamo cercare di lavorare tanto sui giovani e inserirli in prima squadra, così da creare in prospettiva un patrimonio per la società».

Tra un mese e mezzo riaprirà la campagna acquisti-cessioni con la finestra invernale (4 gennaio-1 febbraio 2021). Sarà il primo mercato di Angelozzi al Frosinone. Con la crisi che morde non sarà facile operare. Ma il direttore non si farà trovare impreparato ed è pronto a mettere il suo imprimatur. «Con il presidente Maurizio Stirpe abbiamo affrontato il discorso – rivela –. Ma davanti a noi c’è un mese e mezzo di campionato. La squadra attuale è forte, vedremo se servirà fare qualche intervento».

L’area tecnica

IL DIRETTORE ERNESTO SALVINI. FOTO © MARIO SALATI

Sollecitato dai giornalisti, Angelozzi fa chiarezza anche sull’attuale assetto dell’area tecnica che in futuro potrebbe registrare qualche innesto.

«Il direttore Salvini è in organico, anche se attualmente è in ferie – dice -. Quando tornerà vedremo se ci sono le giuste condizioni di proseguire il lavoro. Frara sta lavorando, ha iniziato un percorso di crescita con me, spero di formarlo nel diventare un dirigente importante. Farà molto scout, credo tanto in questo progetto». (Leggi qui Salvini, l’addio morbido del direttore gentiluomo).

«Io dico che tutti siamo sotto esame. Alla fine si tirano le somme, se ci sono professionisti capaci sono aperto a tutte le considerazioni. Non sono venuto a Frosinone per mandare via le persone, sono qui per cercare di dare una mano alla crescita».