Cosa c’è dietro alla nomina di Sara Battisti a vice segretario Pd del Lazio. Il nuovo asse Mancini – Bettini. E quello di De Angelis con Bettini e Mancini. Pensare Democratico è sempre meno un fenomeno locale. E sempre più regionale. Ma non ostile
Goffredo Bettini
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Dalla corsa al Campidoglio alla scissione dei Cinque Stelle: tutti gli elementi che influiranno in maniera decisiva sulle candidature alla presidenza della Regione. Uno scenario difficile da pronosticare.
Il presidente della Regione si rende conto che Meloni da una parte e Salvini dall’altra stanno cercando di avanzare ancora. Riuscendovi. Il risultato della Capitale è l’unica variabile che può interrompere schemi e strategie. E allora lui è in prima fila, indipendentemente dal ruolo.
Top e Flop. I fatti ed i protagonisti della giornata appena conclusa. Per capire cosa è accaduto e cosa ci attende nelle prossime ore
Antonio Tajani conferma la sua fiducia in Bertolaso come sindaco di Roma. Mentre Zingaretti continua a tenersi distante: il Pd è in pieno gioco al massacro
Il siluro di Matteo Renzi: “L’alleanza tra Dem e Cinque Stelle destinata a fallire”. L’isolamento di Giuseppe Conte: scaricato da Beppe Grillo su simbolo e rinnovamento, “bombardato” da Davide Casaleggio e sfidato dai colonnelli pentastellati. Sta valutando di lasciare. L’attacco di Carlo Calenda: “Le primarie a scomparsa lontanissime dai cittadini”. La candidatura di Zingaretti a Roma si allontana di brutto.
Top e Flop. I protagonisti della giornata appena conclusa. Per capire meglio cosa ci attende nelle prossime ore
Loda Letta, insiste su Conte e lancia Zingaretti. Ma siamo sicuri che le “benedizioni” del Cardinale non siano adesso un abbraccio mortale? Nel Pd tra Enrico Letta e Dario Franceschini si sta saldando l’asse democristiano. E il rapporto con i Cinque Stelle è destinato a cambiare
Zingaretti da Lucia Annunziata. Lo scontro con i Populisti, il coraggio della posizione sulle riaperture. “Riaprire senza avere sconfitto il virus non è la soluzione”. Con Draghi e la sua linea. Il segnale a Bettini. Concorsopoli? Non pervenuta.
Il sondaggio sul tavolo di Enrico Letta, la tentazione di Nicola Zingaretti, ma anche la spaccatura del Partito: la candidatura a sindaco di Roma è un’ipotesi affascinante ma anche molto rischiosa. E non c’è più l’ombrello di Bettini.
Il Segretario ha rimesso all’assemblea nazionale la decisione sulla convocazione di un Congresso, anche per definire la leadership. Ma in Assemblea nazionale lui ha una maggioranza bulgara. Dunque in realtà sarà proprio Zinga ad avere il coltello dalla parte del manico.
Il Papa Nero del Pd lancia la sua scomunica ad un Raggi Bis. “Noi non la sosterremo mai”. Perché è un segnale che rischia di spaccare ulteriormente il M5S.
Spifferi dai palazzi romani. I derby della Pisana: cosa s’è messo in testa Astorre.Lo scontro dietro le quinte tra Leodori e D’Amato. Che non disdegnano la candidatura. A sindaco. Ma Zinga va a fare il ministro o no? La risposta è… A proposito di centrodestra: il bluff di Silvestroni. Ed il destino ‘toscano’ di Conte
Fischi e Fiaschi. I protagonisti della settimana appena conclusa. Per capire meglio cosa ci attende nelle prossime ore
Il segretario del Pd non vuole buttare a mare l’alleanza con i Cinque Stelle e con Leu. Ma così rischia di consegnare a Salvini e Berlusconi la golden share del Governo Draghi, soprattutto se il Movimento (come sempre finora) non dovesse aiutare i Democrat. E allora vale la pena riflettere bene, anche perché la Nazareno spirano venti di guerra.
Il segretario dei Democrat sa che dovrà fronteggiare l’offensiva delle aree centriste, che potrebbero perfino chiedere il congresso. Dovrà puntare sul modello Lazio, prendendo atto che l’alleanza con i Cinque Stelle non c’è mai stata.
Top e Flop. I protagonisti della giornata appena conclusa. Per capire meglio cosa ci attende nelle prossime ore
Quirinale e Campidoglio vicini come non mai nell’architettura dell’immediato futuro politico. Con Raggi che tenta il bis fra rimpasti e salvezza improbabile e con Conte che sul colle cerca (anche) la kryptonite per disinnescare Renzi.
Il Cardinale Richelieu del Partito ha come principale preoccupazione quella di evitare la ricucitura con il leader di Italia Viva. Ma stavolta la sua posizione non convince tutto il Pd. E la fronda è in pressing sul segretario.
Bordate sulla linea del fronte. Diplomazie all’opera in retrovia. Perché i ponti fra Renzi e Zingaretti non sono tagliati in maniera definitiva. Troppe questioni parlamentari uniscono. E se saltasse Conte…