I protagonisti del giorno. Top e Flop del 16 giugno 2020

Top e Flop. I protagonisti della giornata appena conclusa. Per capire meglio cosa ci attende nelle prossime ore

TOP

BATTISTI-OTTAVIANI

Il primo, amministratore delegato e direttore generale di Ferrovie dello Stato, si è letteralmente inventato le fermate della Tav in provincia di Frosinone. Gianfranco Battisti ha creato un’opportunità forse perfino più importante di quella dell’autostrada. Pochi hanno capito che adesso la Ciociaria è inserita in un corridoio ferroviario ad Alta Velocità che parte dai Balcani ed arriverà a Malta. Con tutto ciò che ne consegue.

Gianfranco Battisti

Il destino dei grandi è quello d’essere spesso anche incompresi, di fronte alla monumentalità delle loro opere. È il caso di Gianfranco Battisti: Cassino e Frosinone sono collegate al corridoio scandinavo, la principale linea ferroviaria europea Nord – Sud ed i suoi conterranei pensano ai pendolari. Non al trampolino economico che quelle due fermate possono rappresentare.

Il sindaco di Frosinone Nicola Ottaviani, invece, non ha perso di vista l’obiettivo principale del suo mandato, cioè il collegamento rapido tra il capoluogo ciociaro e Roma. Lo ha specificato nel suo intervento, parlando soprattutto della possibilità di una ricaduta positiva per Frosinone in termini di compravendite immobiliari e di aumento dei residenti. Unica strada per dare una inversione di tendenza stabile e credibile.

Visionari.

NICOLA ZINGARETTI

Una serie di traguardi tagliati in poche ore. Sia amministrativi che politici. Domenica è stato a Frosinone e Cassino per la prima fermata di un treno ad Alta Velocità in Ciociaria. Da lì ha sollecitato gli italiani a non restare con le mani in mano. Lunedì ha illustrato i dati dei test sierologici: il virus nel Lazio è sotto controllo. Per l’autunno ha annunciato una campagna di prevenzione sul personale scolastico ed una campagna di vaccinazione antinfluenzale massiccia.

Nicola Zingaretti

Con un’altra proposta importante, quella di trovare una soluzione alternativa per quanto riguarda il voto: niente seggi nelle scuole a settembre. Sia per evitare possibili focolai, sia per non creare ulteriore intralci ad un mondo, quello della scuola, importantissimo per il Paese. (leggi qui Virus, i risultati dei test: troppi ancora vulnerabili).

Adesso ha visto anche l’ulteriore pericolo per l’esecutivo e per la maggioranza: una possibile scissione del Movimento Cinque Stelle, a causa delle forti e mai risolte contrapposizioni interne. Sta lavorando per evitare che il suo Pd possa esserne coinvolto.

Altissima velocità.

FLOP

BEPPE GRILLO

La rapidità con la quale ha risposto ad Alessandro Di Battista certifica la fine politica del Movimento Cinque Stelle che lui stesso aveva fondato. Il Movimento del vaffa-day, antisistema, pronto ai collegamenti in streaming non esiste più. (leggi qui Il re è nudo. L’attacco di “Dibba” a Beppe Grillo).

Beppe Grillo

O forse esiste nella versione che immagina Alessandro Di Battista. Non in quella di Grillo, che da un anno a questa parte ha avuto una sola bussola: restare al Governo, addirittura facendo un accordo con il Partito Democratico, nemico storico dei pentastellati. E’ bastato il solo richiamo di Di Battista al congresso per scatenare Grillo in un fuoco di sbarramento che in ogni caso lascerà il tempo che trova.

I Cinque Stelle hanno fallito tutte le prove di Governo: da Roma a Torino, passando per Palazzo Chigi. Il fatto di immaginare che in futuro possa essere Giuseppe Conte il capo del Movimento vuol dire un’altra cosa rispetto alle origini e alla storia dei pentastellati. Vuol dire rimanere barricato nel Palazzo perché si ha paura del voto popolare della gente. Grillo sta difendendo il Palazzo.

Infinita parabola discendente.

MATTEO SALVINI

La notizia l’ha data l’Huffington Post: «Da metà maggio fino a oggi è stato ancora una volta Giuseppe Conte a imporsi come il leader più in crescita su Facebook per livello di popolarità. Il premier è cresciuto di circa un 2% conquistando 59.905 nuovi potenziali elettori».

Matteo Salvini Foto © Livio Anticoli / Imagoeconomica

«Matteo Salvini è solo al terzo posto per popolarità, ottenendo 35.879 nuovi seguaci che gli valgono un più 0,8% . Il segretario della Lega per il terzo mese consecutivo vede Giorgia Meloni superarlo su Facebook: la leader di Fratelli d’Italia cresce del 1,2% con 20.018 nuovi follower».

Vuol dire che il Capitano della Lega Matteo Salvini perde terreno anche sul suo terreno, quello dei social. Quando fino ad un anno fa la potenza di fuoco della “bestia salviniana” era insuperata. Inoltre c’è il fatto psicologico di vedere sempre Giorgia Meloni davanti da qualche tempo a questa parte.

Depotenziato.