I protagonisti del giorno. Top e Flop del 16 ottobre 2020

Top e Flop. I protagonisti della giornata appena conclusa. Per capire meglio cosa ci attende nelle prossime ore

TOP

ALESSANDRO VESPIGNANI

«Ci aspettano cinque o sei mesi molto duri, ma il lockdown si può e si deve evitare». Alessandro Vespignani, 55 anni, uno dei massimi esperti di epidemiologia computazionale, osserva da mesi l’evoluzione del contagio in Italia.

Foto © CARLO LANNUTTI / IMAGOECONOMICA

A Boston dirige il «Laboratory for the modeling of biological and Socio-technical Systems», alla Northeastern University. Ha detto chiaramente che un nuovo lockdown sarebbe un fallimento. Il perché è semplice: al nono mese di pandemia tutto si può fare meno che chiudere di nuovo tutti in casa. Vespignani ha fatto capire che il fallimento c’è già stato.

Perché il sistema di tracciamento non dà i risultati sperati, perché le cose che si dovevano fare non sono state fatte, perché poco o nulla è stato previsto. Usando una metafora calcistica ha aggiunto che bisogna giocare a zona, nel senso che vanno individuate delle singole aree da “chiudere” se i contagi aumentano ulteriormente. Non è semplice in questa fase andare controcorrente.

Vespignani lo ha fatto, dicendo sostanzialmente che il Governo ha già fallito, perché ha perso l’occasione dell’estate. Quando tutto in Italia è andato in vacanza e si diceva che il virus era morto.

Bocca della verità.

LUCA FANTINI

Ha presieduto da “remoto” la prima riunione della direzione provinciale del Pd da Segretario. Ha detto chiaro e tondo che situazioni come quelle di Ceccano e Pontecorvo non si debbono più ripetere, spiegando anche che quelle sconfitte non appartengono certamente all’attuale classe dirigente del Partito.

Luca Fantini

Non ha annunciato la squadra che lo affiancherà nel suo mandato da Segretario, per far capire a tutti che adesso è importante analizzare quello che è successo, pianificando il futuro.

Che tradotto vuol dire vincere a Sora, Alatri, Castro dei Volsci. Ovunque. Preparando da subito le condizioni per aumentare le percentuali del Pd quando si voterà per le politiche.

Ha anche affermato che non c’è alternativa ad un’alleanza con il Movimento Cinque Stelle, pur nella diversità. Sembra che sia segretario da decenni.

La leadership nel dna.

FLOP

VINCENZO DE LUCA

Apparentemente ha fatto quello che sa fare meglio: lo “sceriffo”. Vincenzo De Luca, Governatore della Campania, ha chiuso scuole e università.

Vincenzo De Luca

Scrive l’Huffington Post: «In Campania si è arrivati a 1.127 nuovi contagi in un solo giorno, trenta in più rispetto al giorno precedente, e soprattutto i posti di degenza ordinaria disponibili si stanno rapidamente esaurendo.

Per questo motivo il governatore, colui che mesi fa disse “Vi mando i carabinieri con il lanciafiamme”, è tornato a usare le maniere forti. A costo di andare allo scontro con il dicastero dell’Istruzione. Ha deciso di sospendere tutte le lezioni scolastiche e universitarie in presenza, tranne quelle del primo anno, dal 16 fino al 30 ottobre, come ai tempi del lockdown».

Riflettendo meglio, però, chiudere le scuole e le Università è la cosa più semplice. Nessuno protesta, la maggioranza degli studenti non vota. Ma il ragionamento è un altro. Quando si arriva al lockdown vuol dire che non si riesce né a gestire la pandemia né a convivere con il virus.

Per mesi De Luca ha spesso “irriso” alle situazioni di altre regioni. Lombardia in primis. Nel momento in cui è stato interessato in prima persona, ha scelto la soluzione più semplice (il lockdown) nei settori meno complicati da chiudere.

Così sono buoni tutti.

ROBERTA LOMBARDI

Come spesso le capita, dopo forti accelerazioni seguono brusche frenate. Roberta Lombardi, capogruppo dei Cinque Stelle alla Regione Lazio, nelle ultime settimane aveva accelerato in maniera impressionante. Ribadendo gli attacchi a Virginia Raggi, polemizzando con Alessandro Di Battista, prendendo le distanze da Luigi Di Maio.

Roberta Lombardi. Foto © Paola Onofri / Imagoeconomica

Aprendo in maniera significativa all’ipotesi di un accordo con il Pd. Ma poi si è arenata. Quando da anni è chiaro a tutti che proprio la Lombardi potrebbe dare l’esempio alla Regione Lazio, effettuando un balzo in avanti enorme. Ma sul più bello, perde.

Splendida incompiuta.