Top e Flop, i protagonisti del giorno: 11 giugno 2021

Top e Flop. I fatti ed i protagonisti della giornata appena conclusa. Per capire cosa è accaduto e cosa ci attende nelle prossime ore

TOP

ENZO SALERA

Fare il sindaco di Cassino è probabilmente l’incarico politico locale più difficile e più affascinante, perché per storia e tradizione la Città martire ha una politica di primo livello in provincia. Enzo Salera ha appena raggiunto il traguardo dei due anni. Meno della metà del primo mandato.

Due anni nei quali ha voluto dare una forte caratterizzazione. Della maggioranza e del gruppo. Venne eletto sindaco con un Partito Democratico spaccato, tanto per cambiare. Non ha battuto ciglio, è andato avanti per la sua strada. Cosa che sta facendo anche adesso, consapevole pure dei rischi che ci sono lungo la strada. È un uomo di area (di centrosinistra), ma mai appiattito. Ha una mission: far capire che esiste un modello Cassino, comunque vada. Nel bene e nel male. E questo traguardo lo ha già centrato. (Leggi qui Salera, due anni di un sindaco dal futuro in bilico).

Oggi tutti, alleati e avversari, sanno che bisogna fare i conti con lui. Molti scommettono sul fatto che un giorno potrà guardare all’ipotesi della candidatura alla presidenza della Provincia. Naturalmente l’ipotesi ci sta, perfino in un’ottica territoriale. Ma ci sta senza alcun tipo di impostazione da compromesso. Enzo Salera è così: non snatura la sua impostazione  “politica”. Non prega i santi e neppure i fanti.

Indipendente e spigoloso.

MASSIMO GARAVAGLIA

Massimo Garavaglia (Foto: Leonardo Puccini / Imagoeconomica)

La stagione estiva sarà caratterizzata dal turismo. Dopo quasi un anno e mezzo di Covid il settore traino dell’Italia ha bisogno di un rilancio senza se e senza ma.

Il ministro ha le idee più che chiare, come ha spiegato al  Forum Ansa “Riparte il turismo, riparte l’Italia”. Dicendo: “La nota di aggiornamento del Def sarà in miglioramento, soprattutto perché riprendono i servizi, e quindi riprende anche il turismo. Ci vorrà un pò di tempo per tornare ai dati 2019, ma ci sono due dati positivi: una novità è il vaccino, che ci consente di riaprire e non chiudere più a settembre, la seconda novità è che tornano i flussi di stranieri, anche se non al 100% e con un ritorno più diluito nel tempo”.

I punti fermi sono questi. Poi ha continuato: “Quello che serve è far tornare i flussi turistici, soprattutto gli stranieri, e lo stiamo facendo con il Green Pass e con gli accordi bilateralicon gli Stati”. Ma soprattutto ha rilevato che sono gli operatori che fanno il Pil, il governo fa le regole, può mettere gli operatori nelle condizioni migliori.

Ha notato: “La prima cosa è organizzarsi, già aver fatto il ministero del Turismo è importante. L’altro aspetto ètornare a investire e lo facciamo con il Pnrr. Poi serve un sano rapporto con le regioni per spingere il marchio italiano nel mondo. L’ultima cosa è la rivoluzione digitale, che è essenziale per il futuro”. Ha toccato tutti i punti fondamentali per il rilancio del settore chiave dell’economia italiana.

All’altezza.

LUCIO MIGLIORELLI

Lucio Migliorelli

«Capisco che a qualcuno possa dare fastidio, comprendo che ci sia chi possa esserci rimasto male ma qui devono essere chiare alcune cose: siamo una società pubblica, abbiamo uno scopo pubblico e vogliamo andare avanti sulla strada della Transizione Ecologica e dell’economia circolare»: in un Paese nel quale lo sport nazionale è giocare a nascondino Lucio Migliorelli ci ha messo la faccia ed ha fatto tana a tutti quanti.

È presidente della Saf, la società che appartiene ai Comuni ciociari in parti uguali: senza differenze in base agli abitanti o ai rifiuti prodotti. Quella società è un gioiellino: con tutti i suoi limiti, in questi 25 anni di attività ha impedito che la provincia di Frosinone venisse sommersa dai rifiuti. Negli stessi giorni Roma soffocava sotto l’immondizia mentre a Napoli la bruciavano in strada. Puzzava: è vero. Erano i limiti di una tecnologia oggi superata. Infatti non puzza più.

Sono stati i sindaci ad imporre quel passaggio: un investimento tecnologico che ha iniziato a cambiare Saf e che la trasformerà del tutto nei prossimi anni. Diventerà una ‘Fabbrica dei Materialicapace di riciclare fino al 90% dei materiali che oggi finiscono in discarica.

La capacità di visione dei sindaci ciociari sta proprio lì: avere visto con almeno due anni d’anticipo la Transizione Ecologica. Ed averla avviata. Compresa la decisione di non regalare più il metano bio al Veneto ed alle altre regioni che lo ricavano dai nostri avanzi di cucina e dagli sfalci dell’erba.

In provincia di Frosinone, il futuro dei rifiuti non è nelle discariche. Lucio Migliorelli lo ha voluto ricordare. A brutto muso. (Leggi qui Migliorelli: “Non si ferma il futuro green”).

Non si ferma il futuro green

FLOP

ROBERTO SPERANZA

Roberto Speranza. (Foto: Livio Anticoli / Imagoeconomica)

Il ministro della salute ha gestito benissimo la pandemia, nonostante sia stato sempre lui oggetto di critiche, in questi ultimi tempi da parte del fronte della Lega di Matteo Salvini.

Ma c’è un punto sul quale l’intero Governo continua a non pronunciarsi esplicitamente. Quello delle vaccinazioni. Meglio, quello dei vaccini da somministrare a chi. Anche ieri la questione relativa ad AstraZeneca è stata affrontata dal Comitato Tecnico Scientifico, che non è andato oltre una forte raccomandazione per l’uso agli over 60.

Questa linea sui vaccini, dal punto della vista della comunicazione, non ha dato grandi risultati, contribuendo a generare confusione. I dati scientifici ci sono tutti, Sia sugli eventi avversi che su tutto il resto. Tocca al Governo, su input del ministro della salute, dare indicazioni chiare sull’utilizzo dei vaccini.

Invece la sensazione è che non ci si voglia assumere questa responsabilità fino in fondo. Scaricando spesso sulle regioni, che inevitabilmente proseguono in ordine sparso.

Tallone d’Achille.

DI MAIO-FICO

Luigi Di Maio e Roberto Fico (Foto: Imagoeconomica / Stefano Carofei)

Il ministro degli Esteri ed il presidente della Camera sono gli elementi più rappresentativi del Movimento Cinque Stelle. All’interno del quale è in corso davvero la “madre di tutte le partite politiche”.

Beppe Grillo ha messo il veto sulla discussione per il terzo mandato da parlamentare. In termini semplici vuol dire che il fondatore intende far rispettare l’impegno assunto a suo tempo dai pentastellati di non andare oltre i due mandati. Che per molti big ci sono già stati.

L’implicazione però è politica: Beppe Grillo vuole una squadra “giovane” attorno a Giuseppe Conte capo politico. Ancora una volta Grillo intende “facilitare” Conte in un ruolo complicato e vuole farlo andando al cuore del problema: cercare di depotenziare i “colonnelli” del Movimento, quello che in questi anni di governo hanno guidato nei fatti i Cinque Stelle. Luigi Di Maio e Roberto Fico non sono i soli, ma rappresentano i simboli. Chiaro che il dibattito sul terzo mandato caratterizzerà la complicata partita a scacchi interna. Nell’uno e nell’altro senso.

Ma intanto Grillo ha spinto nell’angolo di questa discussione i leader. Di Maio e Conte dovranno decidere il da farsi. Ma una cosa è certa: hanno capito chiaramente che Conte è stato già blindato.

Scavalcati.