Top e Flop. I fatti ed i protagonisti di lunedì 18 ottobre 2021. Per capire cosa è accaduto e cosa ci attende nelle prossime ore
Top e Flop. I fatti ed i protagonisti di lunedì 18 ottobre 2021. Per capire cosa è accaduto e cosa ci attende nelle prossime ore.
TOP
CIANFROCCA-DI STEFANO
Maurizio Cianfrocca ha stravinto sia al primo che al secondo turno, portando il centrodestra alla vittoria. Ma alle sue condizioni. I Partiti hanno partecipato dall’inizio in uno schema strettamente locale e con il contributo delle liste civiche.
I leader provinciali di Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia sono rimasti defilati per dare modo al candidato sindaco di dare la sua impronta ad una campagna elettorale trionfale. Inoltre Cianfrocca ha fatto una campagna elettorale vecchia maniera: nelle periferie, nelle case, con il porta a porta.
Luca Di Stefano è partito quando ha deciso di sbattere la porta e andarsene dalla Lega. Lo ha fatto dopo essersi reso conto che i livelli provinciali non avrebbero risolto le spaccature sorane. Da quel momento ha iniziato una cavalcata inarrestabile sull’onda del civismo. Ma quando alla fine si è reso conto che aveva bisogno anche del sostegno del Pd, lo ha fatto con autorevolezza e semplicità.
Capi veri.
GUALTIERI-ZINGARETTI
Roberto Gualtieri non ha sbagliato nulla. Al primo turno è arrivato più su di dove pensavano tutti, poi al ballottaggio ha preso il largo. L’ex ministro dell’economia del Governo Conte bis ha dimostrato anche l’umiltà di mettersi in gioco e non era semplice.
Alla fine è riuscito ad ottenere il sostegno di Carlo Calenda e non si è preoccupato più di tanto dopo aver capito che Virginia Raggi avrebbe preferito un successo di Enrico Michetti. Non si è preoccupato perché l’ex sindaca non ha la forza per spostare le truppe.
Calmo, competente, autorevole: Gualtieri si presenta così alla guida di Roma. Nicola Zingaretti ha una volta di più riaffermato la bontà del modello Lazio. Insieme a Claudio Mancini, Goffredo Bettini e Bruno Astorre ha pianificato il successo di Gualtieri. E doveva essere lui il candidato.
Gioco di squadra micidiale.
FLOP
PAVIA-TERSIGNI
Enrico Pavia ad Alatri ed Eugenia Tersigni a Sora non sono riusciti ad effettuare lo scatto che serviva. Sono rimasti fermi al primo turno. E si sono anche accontentati di essere comunque riusciti a lasciarsi dietro il Pd guidato da Fabio Di Fabio ad Alatri e il centrodestra di Federico Altobelli a Sora.
Ma per provare a vincere c’era bisogno di alzare il livello dello scontro politico, anche a costo di arrivare ad intese non preventivabili.
Non lo hanno fatto o meglio si sono cimentati nello stesso terreno di Maurizio Cianfrocca e Luca Di Stefano. I quali però erano in vantaggio e non hanno mollato di un millimetro.
E’ mancato lo spunto finale.
MICHETTI-ZACCHEO
Al di sotto di ogni peggiore previsione. A Roma Enrico Michetti, candidato del centrodestra fortemente voluto da Giorgia Meloni, è rimasto staccato di venti punti da Gualtieri. Segno che, esaurita la spinta delle liste, non c’era molto da fare.
Inoltre sono emersi i limiti di una campagna elettorale portata avanti con pochi confronti e con continui cambi di passo che però non rientravano in uno schema politico costruito a tavolino. Giorgia Meloni lo aveva individuato come l’uomo che risolve i problemi. Magari in altri campi. In politica il flop è stato clamoroso.
A Latina Vincenzo Zaccheo è stato ribaltato da Damiano Coletta dopo aver sfiorato la vittoria al primo turno. Il ritorno non è riuscito perché per meccanismi insondabili si sono tutti fermati, come se avesse già vinto. Il fatto è che una vecchia volpe come Vincenzo Zaccheo doveva prevenire questo tipo di scenario e incalzare i partiti e gli elettori quartiere per quartiere. Ma non è successo.
Asfaltati.