Giulio ritira il ‘premio’ ma perde la tessera: FdI lo isola

A Fondi primo consiglio comunale dell'era Maschietto. Che nomina Mastrobattista presidente d'assise. E scatena le ire del 'tradito' Parisella. Fratelli d'Italia non lo vuole più in casa.

Altro che fiori e “volemose bene”. Non è stata una passeggiata la seduta inaugurale del nuovo consiglio comunale di Fondi. L’ufficializzazione della Giunta messa a punto dal sindaco Beniamino Maschietto è passata in secondo piano. A scatenare il caos politico è stata l’elezione del presidente d’Aula. La mappa dei nuovi equilibri politici disegnata dal sindaco ha assegnato quella casella al suo avversario nel primo turno di elezioni: Giulio Mastrobattista; è l’uomo che lo ha aiutato a superare il secondo turno di votazioni, appoggiando Maschietto e non l’altro candidato arrivato al ballottaggio Luigi Parisella. Nonostante gli accordi. (Leggi qui A Terracina e Fondi è Giunta l’ora… di fare due conti).

Sonia Federici

L’avvocato Giulio Mastrobattista è stato eletto presidente del massimo consesso civico con i soli voti della maggioranza: Forza Italia e liste civiche

Neanche il tempo di assaporare una vittoria condita da tante velenose polemiche che ha appreso di essere stato cacciato dal Partito che l’aveva candidato a sindaco. Vale a dire Fratelli d’Italia.

Lo “sgarro” a Calandrini

La coordinatrice comunale di FdI Sonia Federici proviene dalla Lega. Era scesa dal Carroccio per seguire politicamente l’avvocato Mastrobattista. E per creare un’alleanza alternativa a Forza Italia ed al suo coordinatore regionale Claudio Fazzone.

Dal primo momento è sempre stata al fianco del penalista, in costante contatto con il coordinatore provinciale di FdI Nicola Calandrini e con il deputato Ue Nicola Procaccini di Terracina.

Qualcosa è cambiato all’indomani del primo turno. Tutti pensavano che Mastrobattista avrebbe appoggiato l’elezione di Luigi Parisella. Invece Mastrobattista – nella lettura che ne danno i suoi detrattori – ha abiurato la vocazione per la quale aveva accettato la candidatura. Cioè conquistare il Comune interrompendo il dominio di Forza Italia che dura da un quarto di secolo

Che l’avvocato avesse cambiato idea è stato chiaro. Aveva optato per l’appoggio a Maschietto: pubblicando su Facebook le foto che lo ritraevano con il medico 70enne negli ultimi giorni di campagna elettorale prima del ballottaggio.

E analizzando il flusso dei voti c’è un dato. Il sostegno di Mastrobattista, unitamente alla forza di Maschietto suo feudo elettorale del Salto di Fondi,  è stato determinante per la vittoria. E per resistere alla grande ma insufficiente rimonta di Parisella. 

Parisella sbotta: una mancetta

Luigi Parisella

Ora Giulio Mastrobattista è passato all’incasso. E per i prossimi cinque anni arbitrerà i lavori d’Aula nel nuovo consiglio comunale

Nella seduta d’insediamento il legale sapeva di avere tutti i riflettori puntati su di lui. Ha dichiarato che l’appoggio a Maschietto «è stato un fatto scontato. In quanto Forza Italia e Fratelli d’Italia sono alleati all’interno di uno schieramento, quello di centrodestra». Poi Mastrobattista ha dovuto cambiare rotta. «La maggioranza ha voluto concedere la Presidenza del Consiglio alle minoranze. Per avviare la migliore collaborazione politica e istituzionale possibile».

Queste dichiarazioni hanno fatto irritare ancor di più Luigi Parisella: «Nei banchi dell’opposizione sediamo in otto. Ma, guarda un po’, a sette di noi nessuno ha proposto questa mancia. All’ottavo, che ha un nome ed un cognome, si sono rivolti  per ricambiare il favore ricevuto. Questa richiesta è stata fatta per coinvolgere le minoranze per attuare una forma di collaborazione. Se è vero perché nessuno di noi ha ricevuto una telefonata per informarci di quanto ci stavano proponendo?».

«Purtroppo a Fondi – è stato il grave atto d’accusa di Parisella – qualcuno pensa di recitare il doppio ruolo. Quello di maggioranza e di opposizione. Ma questo gioco fortunatamente è giunto al termine con il ballottaggio del 4 e 5 ottobre».

I Fratelli non ci stanno

Nicola Calandrini © Imagoeconomica, Daniele Stefanini

Accuse gravi all’indirizzo di Mastrobattista. Nei confronti del quale hanno preso nettamente le distanze da giorni il coordinatore provinciale di FdI Nicola Calandrini e l’europarlamentare Nicola Procaccini. Cioè gli stessi che hanno partecipato alle convention elettorali di Mastrobattista. Gli stessi che avevano deciso di candidare lui come sindaco e di non puntare su Luigi Parisella. Dire che si stanno mangiando le mani è un eufemismo.

L’irritazione dei vertici provinciali di FdI è aumentata negli ultimi giorni. Quando Mastrobattista avrebbe ricevuto diverse telefonate dalla Camera (il capogruppo Francesco Lollobrigida?). Telefonate che lo avrebbe invitato a rifiutare le avance di Forza Italia e rinunciare alla Presidenza del consiglio di Fondi.

Quando la frittata è stata completata, nella tarda mattina di sabato, la coordinatrice provinciale di FdI è stata invitata da Latina. A far cosa? A prendere posizione e ad anticipare la “cacciata” di Mastrobattista.

Federici: noi minoranza, lui è lui

Giulio Mastrobattista

«La sua resta è una scelta personale – ha detto Sonia Federici . Perché Fratelli d’Italia resta all’opposizione. Non siamo stati coinvolti dalla maggioranza nelle proposte sull’elezione del Presidente del Consiglio Comunale. Né si era a conoscenza della disponibilità data da Giulio Mastrobattista nell’accettare il ruolo».

Peggio ancora. «Quella di Giulio Mastrobattista è stata una scelta personale, non condivisa con il Partito. Ci siamo presentati alle elezioni come alternativa all’amministrazione attuale. E nel pieno rispetto del risultato delle urne resteremo in minoranza».

L’isolamento a Mastrobattista è stato immediato. FdI è presente nel Consiglio comunale di Fondi con due rappresentanti. Cioè Giulio Mastrobattista quale candidato sindaco sconfitto. Poi il primo degli eletti, Stefano Enea Marcucci. In occasione dell’elezione del  presidente d’aula Marcucci si è astenuto. Gli altri sei consiglieri d’opposizione hanno votato contro.

De Filippis è fuori

Intanto  Forza Italia ha portato a casa, in sede di nomina della Giunta, quanto cercava. Cioè Vincenzo Carnevale vice sindaco. Poi Stefania Stravato al Bilancio ed il riconfermato Claudio Spagnardi all’Urbanistica. L’esecutivo, orfano di delegati espressione della Lega, è completato da Antonio Ciccardelli (Democrazia Cristiana). Poi Fabrizio Macaro, Sonia Notarberardino e Santina Trani. In rappresentanza di tre liste civiche componenti o schieramento di centrodestra. (Leggi qui Non c’è posto per la Lega nel governo di Maschietto).

Raniero De Filippis

La consiliatura a Fondi è appena iniziata. Ma già non vi fa più parte il candidato a sindaco del Pd Raniero De Filippis. Il Consiglio non ha convalidato la sua elezione. Semplicemente perché l’ex dirigente della Regione Lazio e presidente dell’Ipab della Santissima Annunziata non ha saputo autocertificare la propria compatibilità.

Rigettata la proposta del consigliere d’opposizione Enzo Vocella di chiedere un rinvio dell’argomento. Questo per permettere a De Filippis di avere una risposta dagli uffici della Regione e beneficiare di un’aspettativa. Lui che è storico avversario di Claudio Fazzone dai tempi in cui guidava il consiglio della Pisana.

Il consiglio di Fondi non ha voluto correre i rischi e ha “espulso” De Filippis. “Se vuole faccia ricorso al Tar. E in tempi di record è stata effettuata un’altra surroga. E’ quella del consigliere primo dei non eletti dello schieramento  di centro sinistra, Salvatore Venditti.