Pd, la linea Maginot è ad Alatri. E se regge…

Le strategie di Luca Fantini, le azioni di Mauro Buschini e Sara Battisti: se a Sora il centrodestra non vince, al Partito Democratico basterà tenere la roccaforte per cantare vittoria. E poi iniziare a lavorare per le comunali di Frosinone e per le candidature a Camera, Senato e Regione. Ma attenzione a Francesco De Angelis.

Se a Sora non dovesse vincere il centrodestra, allora al Pd basterà “tenere” Alatri per poter parlare di vittoria alle amministrative in Ciociaria. Cercando di agganciare il treno nazionale se il centrosinistra dovesse vincere a Bologna, Milano e Napoli, andando al ballottaggio a Roma e Torino. Il Segretario provinciale del Pd Luca Fantini sta lavorando molto in questo periodo. Consapevole che il momento non è dei migliori e che soprattutto a Sora il centrosinistra non è nelle condizioni di partire come favorito.

La linea di Alatri

Il candidato sindaco Pd Fabio Di Fabio

Ma ad Alatri è diverso. Perché in ogni caso il consigliere regionale Mauro Buschini sarà in campo con determinazione. E anche Sara Battisti, consigliere regionale e capogruppo di commissione, sa che in questo momento la linea del fronte è quella di Alatri. Certamente una partita che si deciderà al ballottaggio, ma arrivare davanti è sempre importante.

Dopo questa tornata amministrativa ci saranno le Provinciali, dove con ogni probabilità la formula sarà quella delle due liste. Una di Pensare Democratico di Francesco De Angelis, l’altra di Base Riformista di Antonio Pompeo. Se fosse così a Fantini converrebbe limitarsi a gestire la fase senza provare a forzare.

Poi però cominceranno gli appuntamenti che è vietato fallire. Il Comune di Frosinone su tutti. Il Pd viene da due sconfitte consecutive e non può permettersi la terza. Le cose però si stanno mettendo non male. Considerando che si parla concretamente di una coalizione di centrosinistra e soprattutto di un ruolo importante delle liste civiche in grado di poter intercettare il voto trasversale.

Ma è evidente che nel Pd  bisognerà presto iniziare a lavorare per il 2023. Quando si voterà sia per le Politiche che per le Regionali. Non è soltanto una questione di candidature, ma certo influiranno molto.

Vietato sbagliare

Uno schema del quale si parla con insistenza da mesi è questo: Mauro Buschini candidato alla Camera, ticket tra Sara Battisti e Antonio Pompeo alle Regionali. Il punto debole del ragionamento è che un ticket Battisti-Pompeo va costruito nel territorio con accordi ad ogni livello: Comuni, Provincia, enti intermedi. Invece si sta andando nella direzione opposta e nelle ultime settimane, per esempio, Antonio Pompeo sta accelerando molto con l’associazione Volume. A Veroli ha aderito in questi giorni la presidente del Consiglio Cristina Verro che è politicamente vicina a Germano Caperna, transitato in Italia Viva e che Pompeo sta tentando di riportare nel Pd. (Leggi qui Piacere, Antonio Pompeo: e ora alzo il Volume e anche qui Pompeo alza il Volume per vedere l’effetto che fa).

Ma per quanto riguarda Camera e Senato, inevitabilmente la prima scelta spetterà a Francesco De Angelis. Nel 2018 fu lui a trainare Mauro Buschini e Sara Battisti in consiglio regionale. Mentre alle politiche “pagò” la posizione nella lista. Al numero 3. Rivelatasi fuori dal circuito dell’elezione. Al primo posto c’era il deputato Claudio Mancini. Vero che Francesco De Angelis è il presidente del Consorzio industriale regionale unico, ma spetterà a lui dire se intende concludere la carriera da deputato o senatore.