Bonifica, i commissari vanno a casa a febbraio

La fine del commissariamento per una serie di Consorzi di Bonifica. I risultati della nuova politica decisa nel Lazio. Il nuovo ruolo di cerniera con la Regione.

Notizia passata quasi sotto silenzio. Normale quando le veline incombono e le redazioni non hanno più il personale di una volta. I motivi sono noti. Note pure le contraddizioni. Ma tant’è. Una delle comunicazioni che rischiava di passare dal comunicato all’archivio è quella relativa alla riunione tra Anbi Lazio (l’associazione dei Consorzi di Bonifica) e le Associazioni agricole regionali. È avvenuta una decina di giorni fa, su invito proprio di Anbi Lazio. La notizia dov’e? Già, dove sta?

Massimo Gargano © Imagoeconomica, Sergio Pettini

La riunione è stata un’operazione strategica. Studiata da Anbi ed innescata dal nuovo direttore regionale Andrea Renna. Era da decenni, dai tempi della presidenza di Massimo Gargano (oggi apprezzato direttore nazionale dell’Anbi) che non si verificava. E oggi, più di ieri, la necessità era ed è altissima. La spiegazione è presta detta.

Fine del commissariamento

Per i Consorzi c’è una legge nuova di riforma. Dagli attuali 10 enti di bonifica si scenderà a 4. Due di questi stanno per lasciare il commissariamento voluto in tutte e quattro le strutture per facilitare la fusione. Cxi si prepara a tornare all’ordinaria amministrazione.

Ad inizio febbraio il commissariamento finisce per le strutture del Litorale Nord (Consorzio di Bonifica Tevere e Agro Romano, Maremma Etrusca e Pratica di Mare) e di Etruria Meridionale e Sabina (Consorzio di Bonifica Val di Paglia Superiore e Reatina). Il 9 febbraio daranno voce, anzi, matita e schede per mandare a casa i commissari e far tornare la palla ai consorziati.

Meglio o peggio?
Il presidente Anbi Lazio, Luciana Selmi

Anbi Lazio ha avuto un cambio di marcia con la direzione affidata ad Andrea Renna. (leggi qui Il Principe conquista la Bonifica: Renna è il nuovo Direttore Generale). Sono cominciati i lavori di tessitura delle relazioni con la Regione Lazio, con le amministrazioni provinciali, con i centri decisionali della politica. In maggioranza ed in opposizione. Dalla Ciociaria alla Tuscia passando per l’area Metropolitana. Concertazione e sinergia in questi ultimi mesi hanno fatto archiviare fasi di poca chiarezza e troppa confusione.

In questa ottica la mission della presidente Luciana Selmi è cambiata. Si fa gruppo, si cerca la soluzione di lobby positive. Si guarda all’insieme delle strutture e non più solo ad una o due di queste.

I Direttori vengono coinvolti, sono attori convinti e mai comparse o peggio assenti o neppure chiamati a dare il proprio parere nei processi. Con loro ci sono tutti i commissari.

Sonia Ricci © Imagoeconomica, Alessandro Paris

L’arrivo della esperta Stefania Ruffo ( per i consorzi della Ciociaria) e della navigata Sonia Ricci (per la terra pontina) ha contribuito ad arricchire il lavoro avviato dalla stessa Luciana Selmi (area reatina e della tuscia) e Antonio Marrazzo (area romana ed etrusca). La posizione dei Consorzi di Bonifica ora non è più quella dell’esattore in contrapposizione ai Comuni ed agli utenti: è stata spianata la strada alla concertazione ed al confronto.

Orgoglio di appartenenza

Soprattutto Anbi Nazionale e Regione sono sempre aggiornati sulle attività. Non è scontato. Il nuovo corso di Anbi Lazio ha gettato le basi per attività formative centralizzate grazie alla collaborazione del presidente di Anbi Nazionale Francesco Vincenzi e del direttore Massimo Gargano.

Lezioni con le quali aggiornare i 400 dipendenti e soprattutto fargli riacquistare l’orgoglio di appartenenza ad una struttura importante. Basilare per la salvaguardia ambientale ed idrogeologica oltre che per l’irrigazione.

Le Organizzazioni protagoniste
Andrea Renna durante il confronto con il commissario per l’unificazione delle Asi nel Lazio

In questa visione delle cose, le organizzazioni agricole sono e resteranno protagoniste principali: torneranno a suonare lo spartito più importante di una sinfonia che dovrà guardare all’efficienza di un sistema troppo spesso criticato a volte ingiustamente. A norma di regolamenti e statuto direbbe qualcuno. I commissariamenti, quando durano troppo, non producono effetti positivi. Lo dice la storia. Tanto di cappello a quanti ricoprono questo ruolo ma è ora di tornare all’ordinario dicono in molti.

Bene ha fatto la Regione a far avviare le procedure almeno in due dei nuovi Consorzi. Per la cronaca all’appello di Anbi Lazio le organizzazioni hanno risposto presente. Ai massimi livelli. Confagricoltura di Roma con un decano in fatto di presenza e competenza come Vincenzino Rota e Alessio Trani presidente regionale che arriva dalla Tuscia. Cia con il presidente della sede di Roma Riccardo Milozzi e quello regionale Fabrizio Pini, anche lui viterbese, e con una vecchia volpe come Massimo Biagetti della sede romana. Coldiretti Lazio con Sara Paraluppi, direttore regionale di Coldiretti Lazio che con passi felpati si muove a meraviglia nell’area capitolina e laziale e dall’alto della esperienza che ha guarda al sodo nelle questioni.

Meritato risalto all’altra metà della mela per restare in tema… agricolo non troppo presente nei vertici delle organizzazioni e non solo agricole. Purtroppo. 

Concertazione e dialogo
La sede dell’associazione dei Consorzi di Bonifica del Lazio

«Concertazione, dialogo e confronto sono alla base di un corretto rapporto con i consorziati che hanno bisogno di essere informati con puntualità anche tramite le associazioni di categoria» hanno detto Renna e Selmi nei giorni scorsi. Trovando condivisione.

Stanno facendo passare il principio che la salvaguardia ambientale ed idrogeologica dei territori consortili, insieme alla garanzia dell’irrigazione per gli imprenditori agricoli non hanno bisogno di divisioni.

Renna ha improntato questa nuova missione alla direzione Anbi sull’onda dell’understatement: non occupare la scena, lasciare spazio ai presidenti, risolvere le difficoltà, riallacciare le relazioni. «Il nuovo percorso con le organizzazioni agricole – si limita a dire – è un punto di partenza. Facendo squadra continueremo a cercare risposte positive dagli enti e dalle istituzioni con le quali ci interfacceremo. La positiva esperienza in termini progettuali dimostrata attraverso le misure del Psr grazie alla disponibilità della Regione Lazio ha permesso di alzare il livello di attenzione circa l’innovazione tecnologica e il risparmio energetico. Su questi temi si potrà chiedere di ripetere nel prossimo futuro le esperienze. Magari anche in altri ambiti con la Regione Lazio che sempre più spesso sta sollecitando Anbi Lazio a fare quel ruolo di cerniera e di sintesi utile al nostro sistema”.

È ciò al quale Anbi Lazio puntava. È questa la notizia. Anzi un’importante novità, da non far archiviare ma da evidenziare proprio come quella dell’avvio di queste righe.