Bilancio Saf, chi vince e chi perde

I nervi d’acciaio di Migliorelli, la discreta regia di De Angelis e Buschini, la leadership di Pompeo nel partito degli amministratori. Ottaviani resta politicamente isolato, come Caligiore e Sacco. Mario Abbruzzese fa capire a tutti (Lega e Fratelli d’Italia in primis) che senza di lui il centrodestra in Ciociaria non va da nessuna parte. Sconfitta senza appello per i 25 assenti

Un voto con un significato politico enorme quello sul bilancio della Società Ambiente Frosinone. Un voto sofferto, però chiaro e perfino schiacciante nelle dimensioni: 58 sì, 6 no e 3 astenuti. In totale 67 presenti su 92 soci (i Comuni più la Provincia). (leggi qui Saf, il Bilancio è passato ma il futuro dei rifiuti cambia) Quindi 25 assenti, o dall’inizio o in fase di votazione: i principali sconfitti sono loro, perché su un tema così delicato non si svicola, non si lascia l’onere della decisione agli altri, non si gioca a restare a casa.

 

Ha vinto Lucio Migliorelli: il presidente della Saf ha tenuto duro nel momento più difficile, quando sono mancati i voti sul Bilancio, anche da parte dei sindaci del centrosinistra.

Lui ha mantenuto la calma, agendo su quattro fronti:

  • Delegare al Pd il compito di ricucire gli strappi che si erano determinati,
  • avviare un confronto diretto con il presidente della Provincia Antonio Pompeo,
  • instaurare un dibattito con la Regione Lazio per abbattere i conguagli
  • e instaurare un filo diretto con Mario Abbruzzese, per convincere i sindaci di Forza Italia e quindi disinnescare sul nascere la mina Nicola Ottaviani.

Ha dimostrato una tenuta nervosa notevole, a dispetto di ciò che sostiene il suo cardiologo.

 

Esce bene il capo assoluto del Partito Democratico Francesco De Angelis, capace di restare costantemente un passo indietro ma di farsi ascoltare da chi doveva ascoltare, cioè gli esponenti della sua area politica.

Discreto ed efficace anche il lavoro dietro le quinte di Mauro Buschini, capogruppo del Pd alla Regione Lazio.

 

Ma nel Pd esce rafforzato soprattutto Antonio Pompeo, presidente della Provincia.

Intanto ha dimostrato di essere ormai un punto di riferimento per molti amministratori, non soltanto dei Democrat e del centrosinistra. Ma anche di qualcuno del centrodestra.

Poi nelle assemblee dei sindaci (dall’acqua ai rifiuti) non ha sbagliato più un colpo.

 

La votazione di oggi è un ottimo test in vista delle provinciali del 31 ottobre. Lui però non si è accontentato e ha posto un paletto importante per quel che riguarda i rifiuti di Roma, facendo capire anche a Lucio Migliorelli che il “partito degli amministratori” non vota al buio.

 

Ha detto Pompeo: “Oggi i sindaci hanno dimostrato grande responsabilità votando il bilancio per impedire quelle emergenze che si sono registrate in altri territori, dando il via libera ad una soluzione che congela gli aumenti e apre la strada ad un nuovo ruolo che deve avere la Società Ambiente Frosinone. Inoltre hanno ribadito di volere essere parte attiva nelle governance della Saf.

In questo senso va la mia proposta  di creare un Comitato dei Sindaci per controllare in maniera diretta cosa accade, come tra l’altro prevede lo Statuto. Il ciclo dei rifiuti può funzionare se gli amministratori locali svolgono  un ruolo di primo piano, attivo e diretto e per questo mi sono speso in questi giorni di preparazione dell’assemblea e continuerò a farlo anche in futuro.

La provincia di Frosinone  deve ripensare il suo ciclo dei rifiuti puntando in maniera forte sulla raccolta differenziata, per evitare discariche ulteriori attraverso la riconversione dell’impiantistica e non gravare su quelle aree che hanno sofferto di più. Allo stesso tempo, e già l’ho messo in chiaro nella riunione con l’Upi e l’assessore Valeriani in vista dell’approvazione del nuovo piano regionale, va ribadito il principio dell’autosufficienza dei territori. Roma non può scaricare le sue inadempienze sulle altre province. Deve individuare al più presto gli impianti. E anche questo principio è stato ribadito in sede di assemblea e deve essere chiaro quando si andrà a discutere a Roma”.

 

Il Pd si è ritrovato, ma non interamente. Per esempio il Comune di Veroli, del sindaco Simone Cretaro, si è astenuto.

 

Nel centrodestra, invece, c’è un solo vincitore: Mario Abbruzzese, viceresponsabile nazionale degli enti locali di Forza Italia. Si è speso moltissimo, e in prima persona, per la linea del dialogo e della responsabilità, riuscendo a portare la stragrande maggioranza dei sindaci “azzurri” sulle sue posizioni. Perfino il Comune di Cassino ha votato a favore.

Da un lato Abbruzzese ha ribadito nella sostanza l’asse con Francesco De Angelis quando il gioco si fa duro. Dall’altro ha isolato sul piano politico il sindaco di Frosinone. Nicola Ottaviani era perfettamente consapevole che avrebbe perso la battaglia, ma ha giocato la sua partita fino in fondo. Rimarcando perfettamente la sua posizione e sottolineando quella dei sindaci disposti ad accettare il trattamento dei rifiuti provenienti da fuori provincia.

Hanno votato no, tra gli altri, i Comuni di Ceccano (Roberto Caligiore) e Roccasecca (Giuseppe Sacco). Sconfitti e politicamente isolati anche loro.

 

Vedremo adesso cosa succederà per quanto riguarda la candidatura del centrodestra alla presidenza della Provincia. Siccome il 31 ottobre voteranno sindaci e consiglieri, nel centrodestra appare chiaro “contro” Mario Abbruzzese non si va da nessuna parte.

Un elemento sul quale dovrebbero riflettere anche il senatore Massimo Ruspandini (Fratelli d’Italia) e il deputato Francesco Zicchieri (Lega). Perché per vincere le guerre occorrono le truppe e negli enti intermedi Forza Italia è prevalente di parecchio. F

ratelli d’Italia e la Lega hanno un solo sindaco a testa, Roberto Caligiore e Filippo Capogna. Troppo poco.

 

Nella partita della Saf il Movimento Cinque Stelle non si è visto. Non soltanto perché non ha sindaci, ma anche per l’assenza di una qualsivoglia azione politica.

Il deputato Luca Frusone dovrebbe riflettere molto su questo. Prima o poi alle comunali bisognerà perlomeno provare a competere. L’onda gialloverde in Ciociaria si infrange sulla diga Abbruzzese-De Angelis.