Il “caso feccia” resuscita la chat dei Magnifici sei

Nodo al fazzoletto delle opposizioni di Cassino sulle pesantissime accuse di Enzo Salera in Consiglio. Al vaglio un contrattacco per chiedere con chi ce l'avesse il sindaco quando ha parlato di 'feccia' e di 'mani sugli appalti'. E se ha davvero allertato 'chi di dovere'.

Alberto Simone

Il quarto potere logora chi lo ha dato per morto

Il “caso feccia” non è finito. Sarà nuovamente oggetto di dibattito, probabilmente già nel prossimo Consiglio comunale che si terrà a fine gennaio. È il caso (non) scatenato dalle parole utilizzate dal sindaco Enzo Salera nel corso dell’ultima assise del 2020. Nel suo intervento aveva parlato di “feccia della politica” diominicchi“, denunciato il tentativo di “mettere sotto scacco il sindaco e l’amministrazione”. Citato a titolo di esempio il tentativo di imporre società e “cercare di mettere mano sugli appalti”. (Leggi qui Salera pirotecnico: ci mette la faccia e bastona la ‘feccia’).

Enzo ti interroghiamo

Il sindaco lo aveva fatto rispondendo ad una serie di critiche in merito alla corsia ciclabile. Si era tolto qualche sassolino dalle scarpe. Sassolini che pesano come macigni sull’opposizione, che dal 21 dicembre non ha avuto sussulto alcuno nel replicare nelle forme e nei toni che illazioni così gravi invece imponevano. (Leggi qui “Caso feccia” a scoppio ritardato: in 5 replicano).

Enzo Salera. Foto © Alessia Mastropietro / Imagoeconomica

Ora è intenzionata a farlo la prossima settimana, in una apposita conferenza stampa.

E, secondo quanto trapela da ambienti vicini all’opposizione che fa capo a Salvatore Fontana e Giuseppe Golini Petrarcone – da sempre molto sensibili ai temi giudiziari – si starebbe lavorando anche ad un’interrogazione. Per sapere cosa? Cosa altro c’è che non è chiaro? Tanti aspetti, secondo quanto trapela dalle discussioni whatsapp di alcuni consiglieri di opposizione.

Quel botto silenzioso

Ricapitoliamo. Nel corso di quel Consiglio comunale Salera ha detto, tra le altre cose: «Esprimono la feccia della politica quegli ominicchi, come li definiva Leonardo Sciascia nel Giorno della Civetta, che da decenni cercano di avere una visibilità in questa città. E avvicinano dei consiglieri di maggioranza per convincerli a creare un gruppo autonomo per mettere sotto scacco il sindaco e l’amministrazione. Per metterli sotto ricatto affinché, per esempio, una società che si occupa di efficientamento energetico venga imposta a questa amministrazione. O per cercare di mettere mano sugli appalti».

Ci si aspettava un terremoto. Una sommossa. Una richiesta immediata di chiarimento. Invece nulla, da parte dell’opposizione. Un lungo silenzio ha avvolto le parole del sindaco. Un silenzio a tratti molto rumoroso, che ora però, dopo venti giorni, la minoranza ha intenzione di rompere. Vuole portare alla ribalta il “caso feccia”. Sta quindi preparando una conferenza stampa da tenere con molta probabilità già la prossima settimana. Sarà quella l’occasione per presentare l’interrogazione che alcuni esponenti dell’opposizione porteranno in Consiglio. Per sapere cosa? Per sapere cosa ha fatto il sindaco, oltre ad aver denunciato il fatto in Consiglio comunale.

Salvatore Fontana, Peppino Petrarcone, Massimiliano Mignanelli

Nell’occasione il primo cittadino ha comunicato di aver già informato le «autorità competenti». Affermazione vaga, secondo l’opposizione. Chi sono queste autorità competenti? C’è una denuncia alla procura della Repubblica? C’è qualche esponente politico coinvolto? O c’è un semplice esposto fatto al commissariato di polizia? Il ragionamento è il seguente: la vicenda è troppo importante per essere derubricata con un semi comizio in Consiglio comunale.

Perché sono stati evidenziati fatti e circostanze che potrebbero avere inevitabilmente dei risvolti giudiziari. Altrimenti, è il non detto dell’opposizione – ma è quello che dirà in conferenza – se il sindaco non farà chiarezza, sarà la minoranza rivolgersi alla procura. Perché l’accusa sulla “feccia della politica era chiaramente rivolta all’opposizione, di centrodestra e non solo.

Salera: questione politica

Il sindaco, da parte sua, incalzato sul tema, si limita a dire: «L’intervento che io ho fatto in Consiglio comunale non può essere liquidato in una battuta. Va rivisto e riascoltato nella sua interezza con attenzione. Vanno pesate le parole così come io l’ho preparato, anche se ho parlato a braccio. In quel discorso di alcuni minuti c’è tutto. E’ un’argomentazione tutta di carattere politico. Poi sul resto, di quello che io devo o non devo fare come sindaco ne sono perfettamente a conoscenza. Sicuramente ho fatto e continuerò a fare tutto ciò che è nel mio dovere di sindaco».

E poi si incunea nella divisioni dell’opposizione: «Con alcuni consiglieri ci sono contatti e c’è una proficua collaborazione. Per chi vuole realmente collaborare le porte sono sempre aperte. Il dialogo con molti consiglieri di opposizione è costante e continuo. Ci sono proposte che spesso vengono accolte».

Salera rimarca dunque le divisioni delle varie opposizioni che, ricordiamo, a Cassino vanno dalla Lega agli ex Pd passando per Forza Italia e civiche di matrice di centrosinistra . E manda a dire tra le righe che quello che gli chiederanno di fare, è già stato fatto.

La chat tornata a trillare

Franco Evangelista e Michelina Bevilacqua

Ma sarà importante il dato politico. Quanti e chi saranno i consiglieri che andranno al contrattacco di Salera sul “caso feccia”?

In queste ore le chat della minoranza tornano a trillare e, dopo mesi, sembra sia stata riattivata anche quella dei “magnifici sei” che era stata aperta da Massimiliano Mignanelli l’estate scorsa. (Leggi qui I “Magnifici sei” fanno l’Ok Corral in consiglio. E la pistola è il Santa Scolastica).

Ne fanno parte, oltre all’ex presidente del consiglio comunale: Salvatore Fontana, Peppino Petrarcone, Franco Evangelista, Michelina Bevilacqua e Mario Abbruzzese.

Risponderanno tutti presente?