Le scelte obbligate che condizioneranno le prossime elezioni a Ceccano

La situazione politica a Ceccano ora è ben definita. Ma ci sono mosse importanti da fare. Che condizioneranno la prossima campagna elettorale. In tutti gli schieramenti

Romano Castellano Sindici

Conte del Sacco (ma non inquinato)

La partita si gioca adesso. Ad un anno di distanza dalle elezioni. La ricandidatura di Roberto Caligiore a sindaco di Ceccano, la possibile guida dello schieramento opposto affidata invece a Marco Corsi, la frammentazione o l’aggregazione del centrosinistra: si decide tutto ora con le mosse che i Gruppi consiliari stanno compiendo.

Ceccano, lo scorso consiglio comunale

Le ultime sedute di Consiglio hanno visto uno scontro tra mozioni. Entrambe figlie del nervosismo più che di una ben definita strategia politica. Ed entrambe finite nel certino: per Regolamento e mancanza di numeri. (leggi qui La rappresaglia di Caligiore dopo il golpe fallito).

Gli scenari possibili

La vittoria di Roberto Caligiore nacque sulle ceneri della caduta del sindaco socialista Manuela Maliziola dovuta ad una spaccatura tra componente socialista e componente Dem del centrosinistra. Il successo della coalizione di centrodestra avvenne sulla spinta del progetto del 2012 avviato all’epoca da Massimo Ruspandini che sfioró la sua personale elezione a sindaco.

La sconfitta di misura rimediata nel 2012 dimostrò a tutti che il centrodestra era pronto per diventare da forza opposizione, quale era sempre stata, a forza di governo.

L’avvocato Manuela Maliziola

Il Centrosinistra sopravvissuto all’ultima partita elettorale (grazie ad Angelino Stella e Marco Corsi) ormai non poteva più andare avanti. Gli elettori punirono in maniera severa chi aveva fatto cadere il governo di Manuela Maliziola: nessuno dei firmatari delle dimissioni di massa fu rieletto. E si spalancarono le porte alla vittoria di Caligiore: avvenuta in pieno perido di antipolitica, con tutti i Partiti costretti a ritirare il loro simbolo per presentarsi agli elettori sotto forma di liste civiche. Decisiva fu la mossa di Ruspandini: rinunciò a riproporre la sua candidatura ed appoggiò quella di Roberto Caligiore: sottufficiale elecotterista dei carabinieri, impegnatissimo nel sociale, di area del centrodestra anche se non tesserato.

Il resto è storia recente, costellata di crisi continue, fughe e ritorni, strappi e ricuciture spesso affidate a Massimo Ruspandini, nel frattempo diventato Senatore della Repubblica e dirigente nazionale di Fratelli d’Italia.

La situazione attuale

Oggi siamo al culmine. I blocchi sembrano ormai cristallizzati a pochi mesi dalle elezioni. La partita è tutta tra chi vorrebbe mettere la parola fine alla consiliatura di Roberto Caligiore, andando comunque a votare a maggio (non é possibile nessuna finestra prima). E chi vuole evitare l’ennesimo commissariamento, con tutto ciò che ne consegue.

Il vice coordinatore di Forza Italia nel Lazio, Gianluca Quadrini

Lo spettro in questi casi è l’aumento delle tasse e difficoltà domani anche burocratiche nella presentazione delle liste. Perché l’assenza di consiglieri uscenti, ma comunque in carica, permette con facilità di autenticare le firme dei sottoscrittori delle candidature. In caso di sciglimento si dovrebbe fare ricorso al notaio oppure a consiglieri provinciali che si prestino alle autenticazioni.

Emblematico fu il caso di Gianluca Quadrini ed altri consiglieri provinciali che ancora oggi sono sub judice con l’accusa di avere raccolto in maniera non conforme le firme per le candidature del 2015.

Cui prodest

A chi converrebbe la fine anticipata della consiliatura? Il centrosinistra gioverebbe di questa caduta, così come avvenne a parti invertite quando cadde Manuela Maliziola? O finirebbe col fare un favore a Corsi ed i suoi sostenitori?

L’avvocato Manuela Maliziola ha detto che non firmerà dal Segretario comunalele dimissioni in massa come invece fu fatto con lei. Preferirebbe una soluzione in consiglio: se il sindaco non ha più una maggioranza lo si sfiducia in Aula.

Il presidente del Consiglio Comunale di Ceccano Msrco Corsi

I rappresentati del centrosinistra storico – Psi e Pd – hanno una paerplessità: temono, con un’operazione del genere, di accreditare il presidente del Consiglio Comunale Marco Corsi come unico contraltare dell’attuale amministrazione.

Lo renderebbero una sorta di catalizzatore dei mille rivoli in cui l’opposizione è divisa. C’è la piattaforma civica con Emanuela Piroli che scalpita. Mentre Alessandro Ciotoli che vorrebbe guidare una lista di ispirazione ambientalista e culturale. C’è l’esponente storico del Pd Giulio Conti che ballà da solo. Ed il blocco Cerroni/Ciotoli che ancora appare confuso e senza candidato.

Il centrosinistra così frantumato, rischierebbe di restare relegato ad una partita di rimessa.

Nel centrodestra

Cosa può accadere invece nel centrodestra? L’emorragia di voti dalle parti di Roberto Caligiore va fermata, se lo schieramento vuole mantenere il vantaggio fisiologico che sta in capo alla maggioranza di governo uscente.

Per lo stesso motivo, va dato uno slancio nuovo per chiudere la fine della legislatura e puntellare il più possibile la “maggioranza”. Le diplomazie sono al lavoro: Ruspandini guarda dall’alto, i grandi cacciatori di voti Stefano Gizzi, Marco Mizzoni, Tonino Aversa sono in costante movimento.

Ma quale può essere la mossa? C’è una scelta che deve essere compiuta: recuperare o meno la massa di manovra che fa riferimento al consigliere di opposizione Riccardo Del Brocco.

Il senatore Massimo Ruspandini

Nella scorsa tornata si era schierato con Forza Italia. Che non aveva sostenuto Roberto Caligiore ma un suo candidato di bandiera: l’avvocato Filippo Misserville. Da allora l’orizzonte politico è cambiato in modo radicale: Forza Italia si è frantumata, il politico dal grande ciuffo sulla fronte ha ricucito con il senatore Massimo Ruspandini, col quale era cresciuto politicamente insieme fino al momento di separarsi sulla candidatura Misserville vs Caligiore.

Recuperare o meno quella massa di manovra è una mossa importante in chiave futura. Recuperarla significa inglobare anche l’area di Riccardo Del Brocco nella coalizione che tra un anno verrà messa in campo a sostegno della rielezione di Roberto Caligiore.

Non recuperarlo significa correre il rischio che si crei un grande cartello di opposizione e che lui possa confluire nel progetto: “Tutti contro Roberto“. Un remake su ambientazione ceccanese del film già girato a Cassino “Tutti contro Mario” ed andato in scena allo scorso ballottaggio. Con effetti devastanti per il centrodestra.