Il Pd pensa ad un attacco a due punte. Socialisti: si a Iacovissi

Il punto sulla giornata. Il Pd ancora senza candidato. Verso la strategia delle 'due punte': un nome di bandiera e Mauro Vicano civico. I Socialisti schierano il vice segretario nazionale Iacovissi. Fagiolo sposta i suoi su una civica di Mastrangeli

AAA Candidato sindaco cercasi. Prigioniero di se stesso, delle sue regole, dei suoi fantasmi e delle clausole che ha dovuto accettare pur di governare con i grillini nel Conte2, il Partito Democratico ora si trova in una situazione degna del reparto Neurodeliri.

Ha avuto per le mani il candidato sindaco di Frosinone capace di sfidare il centrodestra al potere da dieci anni: ma ha dovuto accantonare la candidatura dell’ex Direttore Generale della Asl Mauro Vicano perché non è risultato abbastanza aggregante. Ha avuto per le mani il candidato sindaco di Frosinone capace di fare la sintesi tra la sua storia passata e la prospettiva rappresentata da Vicano: ma ha dovuto incassare la rinuncia alla candidatura dell’avvocato Domenico Marzi perché si è girato intorno ed ha capito che l’avrebbero lasciato da solo.

Nella sua disperata ricerca di un candidato, i Dem ora stanno bussando a tutte le porte. Ricevendo solo garbati rifiuti quando qualcuno accetta di rispondere. Come avvenuto con il capogruppo Angelo Pizzutelli: “Sono pronto a fare la mia parte per il Consiglio dovunque il Partito deciderà di stare ma non posso candidarmi a sindaco. Non sarei credibile: fino a ieri ho detto che ero pronto a sostenere Vicano”. Porta chiusa anche dal consigliere civico Stefano Pizzutelli: l’esperienza fatta al tavolo del centrosinistra gli è stata sufficiente per decidere di continuare da solo. Nel mentre i Socialisti tagliano in maniera definitiva i ponti annunciando la candidatura a sindaco del loro vice segretario nazionale Vincenzo Iacovissi.

Una mattinata di buchi nell’acqua

L’avvocato Domenico Marzi

In mattinata i vertici del Partito Democratico hanno provato a capire se ci fossero margini per liberare la strada che porta l’ex sindaco Domenico Marzi verso il ritorno in campo. il suo No di ieri non è stata una rinuncia ma è stato un chiaro segnale al Partito. (leggi qui Il No di Marzi che manda nel caos il Pd).

Il vero messaggio tra le righe è stato un altro. Strategico. Domenico Marzi non è di primo pelo, non è decubertiniano e pertanto non partecipa per il gusto di giocare: gioca per vincere. E quello che ha visto intorno a sé è stato uno scenario vincente solo a condizioni precise. Il segnale che Domenico Marzi ha voluto mandare al Partito Democratico si riassume in modo semplice: non basta un Marzi per vincere le elezioni e togliere la città al centrodestra, occorre un centrosinistra unito al quale Marzi può dare il necessario valore aggiunto. Allora? Allora dove stanno i candidati capaci di ribaltare il risultato: dove stanno l’ex sindaco Michele Marini, l’ex candidato sindaco Fabrizio Cristofari, l’ex presidente d’Aula Norberto Venturi? Dove sta tutta la generazione di nuove sensibilità cresciuta in questi anni?

In pratica, Domenico Marzi era pronto a scendere in campo. Ma per vincere. E per vincere occorre che il Partito ci sia tutto. In modo chiaro e mettendoci la faccia. Con convinzione, senza mugugni né perplessità: perché non è così che si vince. Marzi ha capito subito che non c’erano le condizioni. Gli ha detto che si cercassero un altro.

Attacco a due punte

Mauro Vicano

Il Pd alla fine ha deciso che scenderà in campo con un suo candidato sindaco, farà un’alleanza con il Movimento 5 Stelle e con i civici. Con Mauro Vicano stringerà un patto di mutua assistenza per il ballottaggio. In questo modo Francesco De Angelis trasforma il primo turno di voto in una sorta di Primarie. Il più forte arriva al ballottaggio e l’altro lo sostiene al secondo turno.

Già, ma chi sarà il candidato sindaco? Al momento le risposte sono state tutte negative. Perché i potenziali candidati non credono nel Pd? No, perché credevano nella candidatura di Mauro Vicano o in quella di Domenico Marzi. E questa situazione da psichiatria politica non la condividono. Non vogliono legittimarla.

Nel mentre, il dottor Mauro Vicano tiene pronti mimetica ed anfibi e si prepara a scendere in campo. Ai fedelissimi ha spiegato “Se devo fare un passo di lato per Memmo Marzi sono pure disponibile. Ma se Memmo non è della partita allora ridiscutiamo tutto”. (Leggi qui Vicano pensa al ritiro e propone Marzi).

Un dato è certo: il ponte con il Partito Democratico è saltato in maniera definitiva. Vicano aspetterà lunedì e poi deciderà se scendere in campo con le sue liste civiche all’interno di un progetto interamente civico. Nel quale per il Pd non ci sarà più spazio. Ci sarà invece per Azione di Carlo Calenda, per i renziani di Italia Viva, per i civici: se il Polo Civico di Gianfranco Pizzutelli vorrà aprire al dialogo.

Addio Compagni

Vincenzo Iacovissi

Salta in maniera definitiva anche il ponte con il Partito Socialista. Fragile ed instabile fin dall’inizio, nessuno ha avuto la volontà di percorrerlo fino in fondo. Il Segretario regionale Gianfranco Schietroma aveva avvertito il Partito Democratico ormai da mesi “Non si costruisce il cinque giorni ciò che non si è costruito in cinque anni”.

La prima mossa l’aveva compiuta nello scorso autunno ad Alatri durante le elezioni Comunali: lasciando il Pd al suo destino e creando una coalizione con i fuoriusciti dal Partito. Ora il bis. L’assemblea degli iscritti al Circolo di Frosinone, in mattinata ha deliberato la candidatura del vice segretario nazione Vincenzo Iacovissi. La sottoporrà alla coalizione “Nuovo Centrosinistra” che vede insieme Psi, + Europa, civici de Il Cambiamento e della Lista Segneri.

Il fronte di Mastrangeli

Riccardo Mastrangeli

Sul fronte del centrodestra tutto procede secondo i piani del sindaco uscente Nicola Ottaviani. Domani alle 11.30 ci sarà la presentazione ufficiale dei cinque candidati alle Primarie. È una situazione emblematica: sotto il profilo elettorale il risultato è già scritto: nessuno può mettere in campo una potenza di fuoco elettorale nemmeno lontanamente paragonabile a quella dell’assessore alle Finanze Riccardo Mastrangeli. Sul suo nome ci sono la Lega, Fratelli d’Italia, Forza Italia, buona parte dei civici.

Allora che senso hanno le Primarie. Basta leggere i nomi degli altri candidati: danno autorevolezza alla conta, senso della condivisione, testimoniano l’esistenza di uno spirito di coalizione. E la sfida serve a rendere visibile tutto questo.

È una mossa micidiale nel momento in cui dall’altra parte del fronte non si riesce ancora a capire chi saranno i candidati e chi li sosterrà.

Alle Primarie, con Riccardo Mastrangeli si conteranno Rossella Testa (assessore al centro storico e ‘mamma’ del progetto di rilancio “Frosinone Alta”); Raffaele Ramunto (già direttore del Conservatorio “Licinio Refice” di Frosinone e tra i ‘papà’ del “Festival europeo dei Conservatori italiani”; l’avvocato Sonia Sirizzotti (da anni è attiva nel mondo del volontariato); l’ingegnere Maria Grazia Cestra (esperto in tutela delle acque, dallo scorso anno in forza al Ministero della Transizione Ecologica).

Un po’ meno Fratelli

Domenico Fagiolo

Anche nel fronte del centrodestra ci sono fibrillazioni. Ma nulla di paragonabile a quanto sta avvenendo dall’altra parte della barricata. Nelle ore scorse l’ex coordinatore cittadino di Fratelli d’Italia Domenico Fagiolo ha avviato le consultazioni con il suo gruppo per decidere se schierarsi al di fuori della lista del Partito. In pratica, gli attuali Consiglieri di FdI potrebbero schierarsi in una delle civiche a sostegno di Riccardo Mastrangeli.

Sono già tredici le adesioni alla proposta di Fagiolo. Che è un ulteriore passo del confronto interno in cui è contrapposto al nuovo coordinatore Fabio Tagliaferri ed al senatore Massimo Ruspandini.

Fagiolo lascia Fratelli d’Italia? No.Ma siccome non mi invitano alle loro riunioni, significa che non hanno bisogno di me e dei miei. Quindi possiamo tranquillamente posizionarci su un altra lista, rimanendo saldamente e convintamente nel centrodestra”.

Uno spiffero, in confronto alla tempesta che c’è dall’altra parte.