Gino si sposa, Enzo celebra e Peppino resta senza confetti

Matrimonio 'a sorpresa' per il capogruppo consiliare Pd di Cassino. Presenti e assenti. Menù a tavola e soprattutto quello politico. A chi tocca adesso.

Alberto Simone

Il quarto potere logora chi lo ha dato per morto

La location è il Green Park Restaurant di Pontecorvo. A celebrare il matrimonio c’è il sindaco di Cassino Enzo Salera. Uno dei testimoni è l’assessore i Lavori Pubblici con delega di vice sindaco: Francesco Carlino. A dire il fatidico sì è stato il capogruppo del Pd in Consiglio comunale, l’avvocato Gino Ranaldi: nessuno ci credeva che, alla fine, sarebbe convolato a nozze.

Ma il consigliere, Covid o non Covid, ci teneva a non perdere la scommessa. Quale? Ad agosto dello scorso anno, in occasione della festa dei 40 anni dell’assessore Danilo Grossi, Ranaldi ha promesso che nel giro di un anno si sarebbe sposato. Nessuno gli ha creduto. Lui ha lanciato la scommessa. Ha rischiato di perderla proprio il giorno del matrimonio. Per quale motivo? Quando tutto era pronto ed anche la sposa stava per fare il suo ingresso, del sindaco Enzo Salera non c’era ancora alcuna traccia.

Una scommessa quasi persa

Lo sposo, Gino Ranaldi, in una foto con l’ex Capo dello Stato Napolitano

Uno scherzo? No, il primo cittadino di Cassino è rimasto bloccato in autostrada a causa di un incidente. Si è creato un attimo di panico.

«Gino, era destino che non dovevi sposarti e perdere la scommessa». Così scherza qualche consigliere per ingannare l’attesa che sembra infinita. In caso di emergenza si pensa ad un piano B: dopotutto, almeno tre quarti dei presenti hanno i titoli per indossare la fascia e celebrare la funzione civile.

Ma, seppur in ritardo, alla fine il sindaco arriva. Si celebrano le nozze.

Chi c’era, ma soprattutto chi no

Il sindaco Salera con alcune invitate (Senza mascherina solo per lo scatto)

C’è tutta l’amministrazione comunale di Cassino al gran completo: consiglieri e assessori.

Oltre a tutta la maggioranza è presente anche il consigliere di opposizione Renato De Sanctis. Tra gli invitati anche il presidente del Cosilam Marco Delle Cese e l’imprenditore Francesco Mosillo. L’avvocato Lio Sambucci e, ovviamente, l’avvocato Gianrico Ranaldi, già candidato alle politiche del 2018 con il centrosinistra nonché cugino del consigliere del Pd.

Ma ci sono anche tanti amici e compagni con cui Gino Ranaldi ha condiviso l’esperienza politica 2011-2016. Cioè quando è stato consigliere ed assessore con la giunta Petrarcone.

Al tavolo con il sindaco Salera c’era l’ex assessore alla Sanità e ai Servizi Sociali Stefania Di Russo. Ta gli altri, erano presenti l’ex consigliere comunale Gennaro Fiorentino e l’ex vice sindaco Mario Costa.

Di quella squadra politica mancava solo il “capitano”: Giuseppe Golini Petrarcone. Ma non per volere di Gino Ranaldi. I rapporti tra l’amministrazione di Enzo Salera e l’ex sindaco tornano infatti a raffreddarsi. Tant’è che Peppino nei giorni scorsi ha anche disertato la commissione Elettorale che doveva scegliere gli scrutatori per il prossimo referendum del 20 e 21 settembre.

In più ha rinnegato la proposta che lui stesso fece nel 2017 al sindaco D’Alessandro. Quella cioè di dare una corsia preferenziale ai disoccupati. Dopo il suo diniego si è deciso di scegliere gli scrutatori con il sorteggio: non con le “segnalazioni” di consigliere ed assessori.

In qualche modo Petrarcone è stato il convitato di pietra della cerimonia, soprattutto in quei tavoli dove sedevano tanti suoi ex assessori e consiglieri.

A breve un vertice di maggioranza

Sempre Salera ma con gli invitati alla cerimonia (senza mascherina solo per lo scatto)

Tra uno spaghettone di Gragnano con frutti di mare e datterino giallo, un’orata sfilettata agli agrumi e gamberoni al gratin. Tra un velo di calameretto fritto con verdurine, fino ad arrivare alla tagliata di frutti e al buffet di dolci si è però parlato soprattutto del futuro.

La nuova stagione del Pd è stata al centro di molti discorsi e il sindaco, tra un bicchiere di Colesel prosecco extra dry e uno di vino bianco Pietragrande Tenuta Lunelli Trento Doc, ha annunciato una cosa. Che già la prossima settimana, quando anche Ranaldi sarà rientrato, bisognerà fare un vertice di maggioranza per analizzare tutti i temi più importanti dell’agenda amministrativa e politica.

Giunti alla fine della cerimonia che nel matrimonio di Ranaldi non poteva mancare l’angolo cubano – Toscani, con sigari a volontà.

I prossimi verso i fiori d’arancio

Il capogruppo del Pd ha ringraziato tutti gli invitati. E ha detto che ora si prepara ai prossimi due matrimoni “comunali”. Quali? «L’anno scorso al compleanno di Grossi avevo promesso che entro un anno mi sarei sposato. Però poi avrebbero dovuto fare la stessa cosa anche il consigliere Riccardo Consales e l’assessore Danilo Grossi. Io ho mantenuto la promessa, ora tocca a loro. Non possono tirarsi indietro!»