Vecchi bussa, ma Ambrosetti si mette dietro la porta

Maldicenze e frasi al veleno. Che però fanno capire quali sono i rapporti tra l'opposizione. Dalla quale Vecchi fa capire di essere pronto ad andare via. Ma Ambrosetti, in maniera molto chiara, gli ricorda dove è stato eletto

Franco Ducato

Conte del Piglio (ma non) in Purezza

Una «voce dal sen fuggita». Che cos’è? Un verso del poeta settecentesco Pietro Metastasio, tratto dalla sua opera Ipermestra. Più esattamente, il verso è «voce dal sen fuggita poi richiamar non vale». Metastasio riprende a sua volta un verso latino dell’Ars poetica di Oratio, «nescit vox missa reverti», cioè «la parola detta non sa tornare indietro». Insomma, spesso la verità si cela dietro alle parole uscite a caldo. Spesso velenose. Ma, più spesso veritiere. Come quelle che sono state pronunciate alla fine dell’ultimo consiglio comunale che si è tenuto ad Anagni. Quello sull’Urbanistica. Quello atteso da parecchio tempo, e che ha visto l’approvazione di tutti i punti da una maggioranza compatta. (Leggi qui Ferretti, doppie dimissioni. Vecchi, già voglia di Giunta e leggi qui I protagonisti del giorno. Top e Flop del 11 novembre 2020).

Assenze e veleni

Sandra Tagliaboschi

La minoranza era presente a metà; l’ex grillino ed ora civico Fernando Fioramonti non c’era, Antonio Necci nemmeno. La pasionaria Sandra Tagliaboschi ha dichiarato di non poter partecipare per incompatibilità.

Ed è proprio sulla sua assenza che alla fine la voce, dal sen fuggita appunto, ha detto che «questo Consiglio è stato tra i migliori degli ultimi anni. Forse proprio perché mancava la Tagliaboschi». Parole pronunciate, sembra, proprio dagli esponenti dell’opposizione.

Il che la dice lunga sui rapporti che ci sono nella minoranza anagnina. Rapporti che sono destinati a diventare ancora più complicati con l’imminente arrivo di Guglielmo Vecchi. Che ha fatto subito sapere di non essere, almeno pregiudizialmente, così ostile alla maggioranza del sindaco Natalia. E di non voler invece avere nulla a che fare con i suoi compagni (?) di opposizione.

Vecchi steccati

Riccardo Ambrosetti con il sindaco Natalia

Prove tecniche di passaggio? Per ora forse no; in seguito chissà. Ma anche qui una voce, non dal sen fuggita, ma pronunciata a voce alta, rende bene cosa pensa il governo cittadino del nuovo arrivo.

A farla uscire, quella voce, è stato il volto più maschio della destra ad Anagni, ovvero il consigliere di FdI Riccardo Ambrosetti. Che (traduciamo dall’anagnino), nell’ultima riunione di maggioranza si è espresso più o meno così: «noi c’eravamo da prima qui, non abbiamo alcun bisogno di chi sale sul carro del vincitore». Più altre espressioni meno riferibili.

Che però fanno capire come l’eventuale passaggio del neo consigliere di minoranza tra gli scranni del governo Natalia sia visto più come un fastidio che una opportunità. Almeno per ora.