Il Lazio torna a far parte dell'esecutivo nazionale di Anbi. Il significato politico. La 'ricostruzione' e la riorganizzazione hanno portato progetti e lavori. Le piccole e grandi sfide in arrivo
È la deriva climatica che ha provocato la tragica e disastrosa alluvione nel Nord Europa. Le forti e persistenti precipitazioni, piogge che un tempo si verificavano nel giro di due mesi e non in pochi giorni, sono state generate dall’incontro-scontro tra il caldo rovente di un anticiclone e una grande ondata di freddo. Può accadere ovunque.
È il violento effetto incrociato dei fenomeni che singolarmente causano desertificazioni e inondazioni. Ormai lo sanno anche (e soprattutto) i bambini: i cambiamenti climatici derivano dal riscaldamento globale, che è frutto dei gas serra principalmente generati dalla combustione di carburanti fossili, deforestazione e discariche di rifiuti. Soltanto una netta inversione di rotta, l’economia circolare su cui è fondato il Piano nazionale di ripresa e resilienza, e la cultura della prevenzione possono contrastare la vendetta della Natura contro l’Uomo.
È stato uno dei temi più dibattuti anche nell’ultima riunione del Consiglio dell’Anbi: l’Associazione nazionale dei consorzi per la gestione e la tutela del territorio e delle acque irrigue. Non poteva mancare nella relazione del direttore generale Massimo Gargano. E la grande novità è che il Lazio, dopo commissariamenti e polemiche decennali, è tornato a far parte del Comitato esecutivo nazionale.
Anbi: il Lazio torna a contare
La soddisfazione dello stesso Gargano, laziale doc, è stata enorme. Perché è stato eletto come membro Niccolò Sacchetti, da un anno e mezzo presidente del Consorzio di bonifica Litorale Nord di Roma. Che rappresenta il riuscitissimo progetto di fusione degli enti consortili di Tevere e Agro Romano, Maremma Etrusca e Agro Romano.
Nonché ormai uno dei più importanti consorzi di bonifica italiani, esempio e traino per gli altri tre che verranno: Lazio Nord (Val di Paglia e Bonifica Reatina), Sud Est (Sud Anagni, Valle del Liri e Conca di Sora) e Sud Ovest (Agro Pontino e Sud Pontino). Per cambiare pelle e voltare pagina. (Leggi qui L’Ue: Abruzzo a rischio deserto. Il Lazio reagisce).
La nomina di Sacchetti ai vertici dell’Anbi – rinnovata, ringiovanita e riaffidata alla guida del confermato presidente Francesco Vincenzi – è di fatto un riconoscimento al buon operato a livello regionale.
Per l’Anbi Lazio, che ha come presidente Sonia Ricci e direttore Andrea Renna, c’è ora la possibilità di fare tesoro dei tavoli nazionali per ingranare un’altra marcia verso l’eccellenza. «Cercherò – ha dichiarato nell’occasione Sacchetti – di rappresentare al meglio un riferimento per tutti le questioni che rappresentano criticità per continuare le attività di sinergia e concertazione che con Anbi nazionale stiamo portando avanti da tempo».
Piccole e grandi sfide
Un esempio di concretezza? «Numeri alla mano – ha riportato Renna, nelle vesti di direttore generale del Consorzio Litorale Nord – abbiamo effettuato in amministrazione diretta ed in poco più di 6 mesi la manutenzione di oltre 50 chilometri di fossi, registrando, rispetto ai lavori di manutenzione effettuati in appalto negli anni scorsi, un anticipo di 3 mesi sulla consueta tabella di marcia».
La grande sfida alle porte, dopo quella vinta con i 26 progetti finanziati in adesione al Por Fesr 4.1.1, è però il Pnrr: il Recovery plan. All’insegna dell’innovazione e della progettazione esecutiva: non fermandosi più agli studi di fattibilità tecnico-economica. E, per un nuovo modello di sviluppo alternativo alla cementificazione e incentrato sulla salvaguardia territoriale, l’Anbi Lazio ha fatto sistema.
Prima con la Regione: avendo come interlocutore privilegiato Albino Ruberti, capo di gabinetto del presidente Nicola Zingaretti, e intrecciando proficui rapporti con l’Assessorato e la Direzione Agricoltura. Ormai da oltre un mese, però, è stato formato un gruppo di lavoro congiunto con l’Anci Lazio.
L’apposito protocollo d’intesa ha portato all’individuazione di quattro esperti: Marco Tolli e Aurelio Tagliaboschi di Anbi Lazio e Pierdomenico Ceccaroni e Giampiero Ceci per conto dell’Associazione dei comuni laziali.
Fare sistema con Regione e Comuni
L’obiettivo è stato chiaro sin dalla prima video-riunione con Giuseppe Righi, segretario generale dell’Anci Lazio, e Andrea Renna. Si punta alla massima sinergia tra Consorzi e Comuni per coordinare al meglio le attività consortili: prevenzione e difesa del suolo, gestione delle acque per l’irrigazione e sostegno all’agricoltura.
«I rapporti tra i sette consorzi di bonifica del Lazio e i Comuni non possono più essere affidati alla spontaneità e all’episodicità – ha già accentuato l’Anbi Lazio – ma incardinati in un sistema organico di relazioni e collaborazioni che consenta maggiore efficacia per far fronte ai diversi problemi territoriali». Ed è ormai in corso la definizione di un programma di lavoro e impegni reciproci da parte dei quattro esperti: per rafforzare il governo del territorio e migliorare i servizi ai cittadini.
Che fare sistema sia fondamentale, d’altronde, si è visto anche a fronte dei noti aumenti tariffari dei Consorzi Conca di Sora e Valle del Liri. Gli utenti hanno protestato contro le bollette salate, i sindaci del Sorano e del Cassinate se ne sono fatti portavoce e tre esponenti ciociari della maggioranza regionale giallo-rossa – i consiglieri del Pd Mauro Buschini e Sara Battisti, e l’omologo del M5S Loreto Marcelli – hanno creato una linea diretta con la Pisana.
Da qui un contributo straordinario a fondo perduto, più o meno 950 mila euro, per neutralizzare gli incrementi delle tariffe: oltre 788 mila euro alla Conca Sora e 136 mila euro alla Valle del Liri per le attività di bonifica e irrigazione.
Dal contributo regionale ai fondi europei
«Un’azione importante per il sostegno ai Consorzi. – ha evidenziato il capo gabinetto Ruberti – Sono strutture fondamentali per la sicurezza e la salvaguardia del territorio, per l’esecuzione delle opere di bonifica idraulica, il loro lavoro di monitoraggio dei corsi d’acqua e le attività di vigilanza e manutenzione della rete idrica secondaria».
Così, a ruota, l’Assessora regionale all’Agricoltura, Enrica Onorati: «Un intervento importante per sostenere le attività dei Consorzi, realtà indispensabili al presidio e alla salvaguardia del territorio, e per tutelare le imprese e i cittadini che usufruiscono dei loro servizi».
La presidente dell’Anbi Lazio Sonia Ricci ha sottolineato che «la sinergia istituzionale rappresenta la migliore risposta alle esigenze dei territori, dei consorziati e dei cittadini tutti». Ha poi tenuto a elogiare «il pragmatismo e la linearità» con cui Albino Ruberti segue anche le operazioni connesse alla riforma dei consorzi di bonifica laziali.
Un plauso al responsabile della Direzione Agricoltura Mauro Lasagna, nonché al funzionario Luigi Antonio Maietti, è arrivato poi dal direttore Andrea Renna. Con un occhio costantemente rivolto alle opportunità concesse dal Pnrr al Sistema Bonifica. «Potranno concorrere – ha detto a riguardo – a sostenere ulteriormente i consorzi nella loro azione a tutela e salvaguardia idrogeologica del territorio e nel miglioramento dei servizi a sostegno della rete idrica». Perché l’obiettivo comune è sempre quello, ma ora Regione, Comuni e Anbi fanno davvero squadra.