Le mancate firme degli uomini di Fazzone per un consiglio urgente e pezzi grossi delle minoranze che si sganciano. E lo status quo di Formia che piace a tutti. Per ora.
Pasquale Cardillo Cupo dissotterra l’ascia di guerra. Il consigliere comunale di minoranza (FdI) e già candidato sindaco di Formia si è lanciato contro la sindaca civica Paola Villa. Ma ha fatto a pezzi il centrodestra. Ha chiesto la convocazione urgente di un Consiglio Comunale nel quale trattare argomenti “a rischio Codice Penale” ma gli sono mancate proprio le firme della sua parte politica: il centrodestra non lo ha sostenuto in modo compatto.
I quattro con la penna scarica
A questa prova di forza non hanno voluto aderire i tre componenti del gruppo consiliare di Forza Italia. Chi? Eleonora Zangrillo, Tania Forte e Gianluca Taddeo. Con loro è risultato assente anche il capogruppo di “Formia con te”, il cinque volte deputato di Forza Italia Gianfranco Conte.
Il Consiglio richiesto da Pasquale Cardillo Cupo si svolgerà lo stesso. Perché le cinque firme necessarie per convocarlo sono state raccolte bussando ai leghisti Antonio Di Rocco e Nicola Riccardelli, l’Udc Erasmo Picano e, via Pec da Torino, il capogruppo del Pd Claudio Marciano.
Ma il solco nel centrodestra è tracciato. Nella richiesta di formalizzazione dell’ordine del giorno consiliare l’avvocato Cardillo Cupo a penna ha voluto sottolineare, cerchiandole, le quattro firme mancanti.
La missiva è stata inviata al sindaco, al presidente del consiglio comunale Pasquale Di Gabriele e al segretario generale e responsabile dell’anti corruzione del Comune Alessandro Izzi.
Tutto in regola ma…
Eppure due dei tre argomenti richiesti per una seduta ad hoc avrebbero fatto felice un qualsiasi consigliere di minoranza.
Il primo sollecita una discussione sulla gestione dei Lavori Pubblici da parte dell’amministrazione formiana. Ad essere precisi: sulle modalità di assegnazione degli stessi cantieri relativamente agli strumenti dell’affidamento diretto, alle somme urgenze e alle turnazioni negli inviti alle ditte. In sintesi – secondo i firmatari della richiesta di convocazione del consiglio comunale – bisogna escludere che al Comune di Formia stiano lavorando sempre le stesse ditte ed imprese.
Viene posta una questione di opportunità. Non di legalità. Su una circostanza in particolare. Alcune imprese hanno in corso cantieri per lavori di sistemazione affidati dal Comune. Allo stesso tempo – fa notare l’opposizione – sono impegnate anche per la realizzazione della villa di proprietà di questo o di quel consigliere comunale di maggioranza.
Ci sono reati? No. Sospetti? Nemmeno. I consiglieri hanno elementi di reato da sottoporre all’attenzione della magistratura: niente di niente. Allora cosa c’è da discutere? I criteri con cui vengono scelte le imprese. Forza Italia non ha firmato.
Il filo etico da Formia… a Pisa
Il secondo argomento che campeggia in questa agenda consiliare “extra” è strettamente collegato al primo.
Si tratta della discussione sul rispetto della “Carta di Pisa”. Adottata dal consiglio comunale di Formia il 29 luglio 2013. Costituisce una sorta di codice etico per tutti gli amministratori comunali di Formia per rendere pubbliche eventuali condizioni di incompatibilità. Ma non solo, anche ragioni di inopportunità nell’adozione di taluni atti.
La crisi del trasporto pubblico
La terza tematica riguarda la grave crisi finanziaria che ha colpito la concessionaria del servizio del trasporto pubblico, l’Atp. A causa della mancata erogazione da parte del Comune di Formia dei fondi regionali stanziati (peraltro in anticipo) non ha più sufficiente liquidità per azionare i suoi pullman.
Sul tema si è innescata una diversa interpretazione della norma. Per la società: la Regione ha già erogato il 40% delle somme del 2020 al Comune che dovrebbe solo girare il contributo all’azienda. Il Comune: tutto vero ma possiamo pagare solo i chilometri effettivamente percorsi e lo abbiamo già fatto. Ribatte la ditta: la Direzione Regionale ha chiarito che i Comuni possono pagare il 40% senza indugio, inoltre i provvedimenti anti covid approvati dalle Camere vanno pagati per intero al di là dei servizi effettivamente svolti. Il Comune: si parla di chilometri e non di fatture e tutto condizionato al parere dell’Europa.
Avanti divisi
Il centrodestra marcia diviso. Rispecchiando lo scenario già proposto su scala nazionale. Lega-Fdi e Udc (unitamente al Pd) hanno deciso di stanare “sul campo” l’amministrazione Villa. Anche senza l’apporto dei forzisti, di vecchia e nuova generazione.
Che il gruppo consiliare di Forza Italia stia “flirtando” da mesi – secondo alcuni da due anni ormai – con la maggioranza civica, è evidente. Le prima avvisaglie si sono avute alcuni giorni fa in occasione dell’approvazione del Bilancio di previsione 2020.
La capogruppo Eleonora Zangrillo, pur motivando il suo voto, si asteneva sulla delibera finale. Questo mentre gli altri due colleghi di gruppo Taddeo e Forte, collegati in remoto, diventavano “desaparecidos” nell’etere nel momento in cui avrebbero dovuto esternare il loro voto. Ma, si sa, la fibra veloce non tutti l’hanno a disposizione. (leggi qui Bilancio e Covid, a Formia in Consiglio ci va… Pirandello)
Fazzone, il tessitore che sa attendere
A Forza Italia di Formia e a quella del Senatore Claudio Fazzone piace e tanto lo status quo. Meglio una maggioranza civica (che non governa) piuttosto che essere subalterni di un nuovo rapporto di forza.
Rapporto in cui a dare le carte potrebbero essere in un futuro la Lega e Fratelli d’Italia. Questo di Forza Italia è un refrain antico. Nel 2017 ha preferito mantenere per un altro anno in vita una moribonda Giunta di centrosinistra di Sandro Bartolomeo.
A Forza Italia bastano ed avanzano le cinque posizioni egemoniche al proprio interno. Vediamo: Pino Simeone consigliere regionale in carica e Salvatore De Meo di Fondi al Parlamento europeo. Poi il sindaco di Gaeta Cosmo Mitrano candidato alla regione Lazio e Salvatore Forte di Formia alla testa del Consorzio industriale del sud pontino e naturalmente “Re Faz” al Senato.
Il sindaco azzurro che non piace agli azzurri
Meglio tenere tutto fermo in attesa che maturino le condizioni per eleggere un sindaco azzurro a Formia. E di rigida osservanza fazzoniana. In caso contrario, nessun manuale politico consiglierebbe di assegnare le leve del potere ad un potenziale avversario interno. Meglio un ibrido che la contrapposizione registrata a Terracina e Fondi per le prossime elezioni comunali: votazioni diventate l’occasione per una conta tutta interna al centrodestra, tra Fratelli d’Italia da una parte e Lega – FI dall’altra.
Diversa è stata la motivazione sulla mancata firma del consigliere Gianfranco Conte sulla richiesta del consiglio comunale.
Formalmente perché “mi sono stancato di questo teatrino di basso livello”. Così aveva alluso Conte alla “scorrettezza, politica e personale” della maggioranza.
Maggioranza che nell’ultima riunione della conferenza dei capigruppo ha timbrato (da sola) il cartellino con un’ora di ritardo.
Attenzione, questo quando i rappresentanti degli altri gruppi, stanchi di attendere, erano andati anche loro via. Sostanzialmente perché l’ex deputato di Forza Italia ha capito una cosa. Che non toccherebbe mai palla nel campo del centrodestra ufficiale nel momento in cui dovrà essere indicato il candidato sindaco.
Conte e Fazzone vengono entrambi da Forza Italia ma hanno dato vita a due parrocchie diverse.
Costa tirato per la giacca da tutti
Di questo campo potrebbe far parte invece, l’imprenditore della sanità privata Maurizio Costa. È alleato scomodissimo del sindaco in carica ma amico di antica data dei vari Claudio Fazzone, Pino Simeone, Cosimino Mitrano. E poi di Salvatore De Meo e Salvatore Forte.
Costa sta meditando da giorni sulla possibilità di garantire l’appoggio esterno. E nel farlo, uscendo naturalmente dalla Giunta in cui è presente con due assessori.
Un dibattito è iniziato all’interno della sua lista civica, “Ripartiamo con voi”. In questo senso tutto potrebbe dipendere dalla scelta che farà a giorni il sindaco Villa. La scelta è su chi dovrà guidare (i candidati sono 14 e la selezione è appena iniziata) la municipalizzata del ciclo dei rifiuti, la Formia Rifiuti zero.
E non è cosa di poco conto.