Perché l’anatra zoppa di Zingaretti non è salita sui bus dell’Atac

Non sono state le argomentazioni di Nicola Zingaretti a convincere Forza Italia a ritirare l'emendamento sul Tpl ed i fondi all'Atac. C'è una motivazione più profonda e politica. Che dice la verità sullo stato di salute del governo in Regione Lazio

Alessio Porcu

Ad majorem Dei gloriam

L’anatra zoppa di Nicola Zingaretti corre ed ha le anche più sane di Usain Bolt, il centometrista dei record. Non ha bisogno né di stampelle né di tutori. Perché ne ha già uno che è il più robusto di tutti: si chiama politica.

Se qualcuno pensa che possa cadere durante la sua corsa farebbe bene a rileggere le cronache del dibattito in corso da martedì in Aula per approvare i provvedimenti finanziari della Regione Lazio.

 

I numeri

Non approvare i conti in Regione equivale ad andare tutti a casa. Già questo basterebbe a dare l’idea sullo stato di salute dell’anatra. Perché Nicola Zingaretti non ha una maggioranza, le urne lo hanno consacrato Governatore del Lazio per un secondo mandato ma gli hanno dato tre minoranze, composte dal centrosinistra che lo ha sostenuto, dal centrodestra frammentato che gli stava contro, dal Movimento 5 Stelle.

Agli avversari di Nicola Zingaretti sarebbe stato sufficiente far saltare l’approvazione dei conti. E fine della storia. La realtà è che non c’è un’opposizione a Nicola Zingaretti. C’è un’opposizione al Centrosinistra, che è cosa diversa. La decisione di far tenere le fila in Aula a Mauro Buschini nasce anche da questa esigenza: è un tattico di vecchia scuola, permeabile a tutto ma inossidabile, capace la volta scorsa di farsi rieleggere all’unanimità alla guida della impossibile Commissione Bilancio (tranne il M5S che disse ‘proprio non possiamo’)

 

L’emendamento Tpl

Cardiogramma ed analisi del sangue perfette all’anatra zoppa stanno scritte su quanto accaduto nelle ore scorse. (leggi qui Dalla diarrea di Cangemi alle Province di nuovo sui bus: la seduta di Bilancio in Regione)

Forza Italia ha ritirato l’emendamento che applicava una delle norme dei decreti su Roma Capitale. È quello che consentiva ad Atac di andarsi a prendere direttamente dallo Stato la sua quota dei soldi sul Trasporto Pubblico Locale.

Lo prevede una norma. Allora perché Mauro Buschini ha iniziato a correre come un tarantolato tra i banchi di maggioranza ed opposizione per abortire quell’emendamento? Preoccupato per la sorte dei fondi con cui coprire i costo delle Circolari nelle province?

Solo in parte. la realtà sta più in fondo ed è più politica. Il capogruppo Dem si è fatto due conti e guardando lontano ha capito che su quell’emendamento Zingaretti rischiava di finire sotto.

Perché? I consiglieri del Movimento 5 Stelle non potevano non votare quell’emendamento, anche se proposto da Forza Italia: perché sarebbe andato a fornire una sana bombola di ossigeno all’azienda dei trasporti capitolina, togliendo un problema alla loro sindaca Virginia Raggi.

Quindi, Buschini ha fatto due conti: Forza Italia vota il provvedimento perché lo ha presentato, il M5S lo vota perché serve alla sindaca, Fratelli d’Italia e Lega lo votano perché altrimenti sono quelli che tengono a galla Zingaretti.

Dalle file di Forza Italia, dove tutto sono fuorché scemi, dopo un po’ d’ammuina in aula hanno ritirato il documento.

Che non gli era scappato in un momento di troppa enfasi. Ma lo avevano presentato tanto per ricordare all’anatra che se corre è grazie al gioco degli equilibri costruito da zar Nicola.

 

I problemi urologici

Già il giorno precedente l’anatra aveva incassato un altro certificato di ‘Sana e robusta costituzione fisica‘.

Era accaduto al momento di votare il Documento di Economia e Finanza Regionale. A conti fatti il centrosinistra non aveva i numeri: troppi presenti in aula (Tre pipì urgenti e il Bilancio passa in Regione). Ma come per magia sono scomparsi in tre: un consigliere di Fratelli d’Italia è stato convocato da Giorgia Meloni per discutere della formazione del nuovo Governo. I due del gruppo Misto si sono asserragliati nelle loro stanze.

Scatenando l’ironia del consigliere Sergio Pirozzi, preoccupato per le loro condizioni urologiche e temendo la presenza di un virus intestinale.

Ricevendo però nelle ore scorse la risposta velenosa di Giuseppe Cangemi: «prostata in regola e niente diarrea. Ero in ufficio, vi bastava chiamarmi».

Tanto quanto quella dell’altro assente Claudio Cavallari ai suoi ex colleghi della Lega: «Vogliono far cadere Zingaretti? Iniziassero a restituirgli le poltrone che si sono presi».

 

Chiaro che sono tutti a tenere in piedi il governo regionale. Lasciando anche molte tracce.

 

La buca per Nicola

C’è una sola buca nella quale Nicola Zingaretti può inciampare. È quella che si inizierà a scavare con il governo Gialloverde che è stato annunciato ieri sera e che giurerà oiggi pomeriggio.

Un governo con Lega e Movimento Cinque Stelle non può permettersi una Regione Lazio che funziona, va avanti, ottiene una maggioranza e governa, senza nemmeno dover aspettare tre mesi.

Per loro la Regione Lazio rischia di essere un problema. Che si risolve in un modo rapido: facendo mancare i numeri.