La Cassino che ribolle fra politica e governo cittadino: Maccaro fa pace con la segretaria ma lancia ruvidi segnali di orgoglio a Salera. Ed Evangelista che chiede un regolamento sui beni confiscati alle male sventolando un'iniziativa del team D'Alessandro. E accentuando la 'latitanza' di Abbruzzese.
Da un lato scoppia la pace, dall’altro un nuovo scontro. L’assessore alla Coesione Sociale del Comune di Cassino Luigi Maccaro ha sotterrato l’ascia di guerra nei confronti del Segretario comunale. Lo ha fatto dopo che la dottoressa Rosanna Sanzone, dirigente ad interim del settore dei Servizi Sociali, ha alzato il telefono per chiarire i diverbi con l’assessore. Una lunga chiacchierata che ha contribuito a riportare il sereno, nonostante la divergenza di vedute su alcune importanti questioni. In ogni caso dal punto di vista amministrativo la strada appare in discesa. Anche perché da lunedì dopo una lunga assenza farà ritorno in Comune anche il funzionario del settore, Pasquale Matera. (Leggi qui Piccole grane crescono: ora c’è quella di Luigi Maccaro).
Questione risolta, dunque? Da un punto di vista squisitamente tecnico sì. Nel senso che si riaccenderanno i servizi di Cassino Risponde, saranno erogati con regolarità i buoni spesa. E poi riprenderanno alcuni servizi importanti come quello dell’assistenza a scuola ai disabili per il tramite del Consorzio dei servizi sociali.
Restart tecnico, ma non è quiete
Quello che invece resta aperto è il fronte politico. In che senso? Nel senso che Luigi Maccaro nelle ultime settimane ha aperto più di un fronte. Quello più “rumoroso” è stato certamente quello tecnico e, appunto, il suo diverbio con la segretaria. Ma ha iniziato anche a far valere il suo peso politico. Luigi Maccaro da poche settimane è stato eletto coordinatore provinciale di Demos, il movimento fondato dal consigliere regionale del Lazio Paolo Ciani, che è molto vicino al Pd. Non è un caso che al “battesimo” del coordinamento fossero presenti anche il presidente del Consiglio Regionale Mauro Buschini ed il segretario della Federazione provinciale del Pd Luca Fantini. (Leggi qui Il patto per gli ultimi che Demos rinnova con il Pd)
Luigi Maccaro ha fatto capire all’interno della maggioranza che Demos è una forza politica a tutti gli effetti. Che lui non è solo un tecnico prestato alla politica. Che i suoi consiglieri dopo 18 mesi hanno superato la fase del noviziato. In questa fase va letta l’indiscrezione riportata da Alessioporcu.it e da nessuno smentita secondo cui nei giorni caldi della battaglia Maccaro avrebbe spiegato al sindaco di non aver paura, eventualmente, a togliere il sostegno alla maggioranza.
“Luca parla anche con me…”
Intendiamoci: non è stato un ricatto. E in ogni caso Salera anche senza Demos avrebbe ugualmente la maggioranza.
Ma è il dato politico, quello che conterebbe. Per Salera sarebbe quasi come perdere due consiglieri del Pd. Anche per questo il sindaco in primis si è attivato per riportare la pace tra l’assessore e la segretaria. Demos sta costruendo le basi per allargarsi e già guarda alle prossime amministrative.
Spiega Maccaro: «Con Luca Fantini ci siamo già sentiti per avviare subito il lavoro all’interno della coalizione di centrosinistra. Soprattutto per i comuni dove si andrà a votare il perimetro è tracciato. Lo è da una coalizione che a livello nazionale, regionale e provinciale ha i connotati ben chiari».
Non è un caso che rimarchi i connotati: è stato lui, a Cassino, a pretendere che nella coalizione non ci fosse alcune ex amministratore di centrodestra. Anche se, ironia della sorte, proprio il diverbio con la segretaria gli ha fornito l’occasione per siglare la pace con Franco Evangelista.
Le impronte di Carlo Maria
Il capogruppo della Lega ha intanto presentato una mozione per quel che riguarda i beni confiscati alla criminalità. In uno di questi nascerà il Palazzo della Cultura. Quei beni furono ottenuti dal Comune durante l’amministrazione D’Alessandro e l’ex sindaco lascia la “firma” sulla mozione presentata da Evangelista (e non da Michelina Bevilacqua).
Lo fa quando Evangelista scrive: «La precedente amministrazione per la prima volta nella nostra città ha firmato, congiuntamente al Ministero dell’Interno, apposito decreto. Questo nella persona del sindaco Carlo Maria D’Alessandro e con il supporto della giunta comunale di cui ero componente. Decreto di assegnazione dei beni confiscati alla criminalità organizzata acquisendoli al patrimonio del nostro comune».
E poi? «Allo stato attuale il Comune di Cassino non ha adottato un regolamento di gestione dei beni confiscati alla criminalità organizzata». Per questo la mozione presentata impegna «il sindaco e l’intero consiglio comunale. Li impegna a fornire idoneo ed urgente atto di indirizzo, al dirigente preposto alla gestione del patrimonio, di predisporre idoneo regolamento comunale. Regolamento da approvare preventivamente nella specifica commissione consiliare. E quindi a non procedere ad alcuna assegnazione prima che sia stato predisposto, discusso ed approvato il suddetto regolamento».
Le mani di D’Alessandro
La “gestione” D’Alessandro in Consiglio tra le fila dell’opposizione è sempre più evidente.
Sarà questo uno dei fronti sui quali si concentrerà il centrodestra dopo le prossime elezioni comunali di primavera. Lo scollamento tra l’ex sindaco ed i vertici locali e provinciali dei Partiti è sempre più evidente. Si tratta di una manovra con la quale Carlo maria D’Alessandro intende regolare il conto in sospeso con Mario Abbruzzese. Lo ritiene responsabile in qualche modo della caduta anticipata della sua amministrazione.
Sulla questione, nei mesi scorsi ha già iniziato a mettere mano il coordinatore provinciale della Lega Nicola Ottaviani. Mettendo in chiaro con D’Alessandro un aspetto: la divisione del centrodestra è un regalo ad Enzo Salera ed al suo centrosinistra. (Leggi qui Caro Mario, caro Carlo: la via di Ottaviani per l’unità).