Caschera non va con la Lega. Il prezzo alto di Gerardi: passare all’opposizione

Il matrimonio non si fa: Caschera non passa con la Lega. Che gli chiedeva di andare in opposizione. Facendo così cadere automaticamente il sindaco Roberto De Donatis. Il documento del 2016 che impedisce moralmente di uscire agli ex Forza Italia

Maurizio Patrizi

Rem tene, verba sequentur

Il consigliere delegato alle Manutenzioni del Comune di Sora Lino Caschera non seguirà Pasquale Ciacciarelli nella Lega. Troppo alto il prezzo che gli si vorrebbe far pagare: Francesca Gerardi per il suo ingresso pone come condizione il passaggio all’opposizione con Luca Di Stefano. Che Caschera non farà. Ed ecco anche perché l’Amministrazione De Donatis non cadrà. Non per mano di Caschera o Mosticone: spunta il documento del 2016 alla base dell’accordo sulla Piattaforma Civica. In calce ci sono dieci firme. Tra cui quella di Ciacciarelli.

Il grande gelo

Francesca Gerardi © Imagoeconomica / Benvegnu’ Guaitoli

Muro contro muro. Rapporti molto freddi, ormai, fra la Lega e il capogruppo consiliare di Cambiamo, Lino Caschera. A Sora, dopo l’ingresso di Pasquale Ciacciarelli nel partito di Salvini, molti credevano che fosse scontato anche il passaggio dello stesso Caschera. Ma le condizioni poste dalla coordinatrice provinciale Francesca Gerardi sono proibitive: o Caschera passa in opposizione insieme agli altri esponenti della Lega oppure resta dove sta e non entra.

Con i numeri che reggono attualmente il sindaco Roberto De Donatis, il passaggio di Caschera con l’opposizione significherebbe automaticamente far cadere l’Amministrazione.

Su questo aspetto Lino Caschera era stato chiarissimo sin da subito. Citando l’esempio del tiro alla fune: se lui ed i suoi fossero entrati nella Lega avrebbero formato un gruppo di tre persone schierate in maggioranza; tre persone tirano molto di più del solo consigliere leghista Luca Di Stefano che è in opposizione. Con il tiro alla fune avrebbero vinto loro. E questa figura retorica ha ispirato nei giorni scorsi anche l’incontro fra Caschera e Di Stefano, nello studio del commercialista Filippo Porretta, del gruppo dirigente della Lega a Sora. (leggi qui Le tre mosse che rivoluzionano il centrodestra).

La telefonata di Francesca

Luca Di Stefano © AG. IchnusaPapers

 Al consigliere comunale Luca Di Stefano è stato proposto di passare fra i banchi dell’Amministrazione. Lui ha detto no. Poi l’onorevole Gerardi ha impartito ai suoi regole ferree e molto tassative con una telefonata di 17 minuti. La cui sostanza è prendere le distanze da Caschera. Che si sarebbe concretizzata con l’ordine di scuderia di non vedersi nemmeno per un caffè al bar. Una metafora, ovviamente, per far comprendere a che punto sono arrivate le cose. E che Luca Di Stefano nella Lega è blindato.

Ora Lino Caschera, superata la fare delle trattative ormai naufragate, esce allo scoperto. Non entra nella Lega e non si costituirà alcun gruppo consiliare. Anzi rilancia:  invita di nuovo il gruppo leghista sorano a fare un’esperienza amministrativa in maggioranza.

A questo punto la domanda è spontanea. E forse anche un po’ scontata. Come mai Caschera non segue il suo mentore politico Pasquale Ciacciarelli?

Seguano me

E’ la Lega che deve seguire me – la seria risposta del delegato comunale alle Manutenzioni – perché ci troviamo bene con i ragazzi della Lega a Sora. Ed è giusto che vengano a fare un percorso con noi in maggioranza e un’esperienza amministrativa che sicuramente li porterà a crescere politicamente”.

Roberto De Donatis e Lino Caschera

Un posizione chiara quella di Lino Caschera, almeno quanto quella di Luca Di Stefano. Lo stesso che nel passato aveva impedito che nella Lega entrassero Antonio Lecce e Simona Castagna. Avevano creato il gruppo consiliare “Noi con Sora” che fra l’altro è rimasto attivo fino a quando, verso metà novembre del 2019, hanno aderito a Fratelli d’Italia e ufficializzato la nascita del relativo gruppo consiliare. Anche allora si voleva che Luca Di Stefano passasse in maggioranza. E anche allora se ne fece nulla.

Il copione

Stavolta sembra ripetersi lo stesso copione. Con Lino Caschera e Pasquale Ciacciarelli che non staccheranno mai la spina all’Amministrazione De Donatis. Non solo perché attualmente non c’è alcun motivo per farlo. Ma anche e soprattutto in ossequio a un patto programmatico che lo stesso Roberto De Donatis nella primavera del 2016 stipulò con il partito di Forza Italia, allora rappresentato proprio da Lino Caschera, Pasquale Ciacciarelli e Alessandro Mosticone.

Un documento programmatico che ha tutto l’aspetto del più recente e famigerato patto di fine mandato. I contenuti sono, in larga parte, gli stessi. (leggi qui De profundis per De Donatis: la piattaforma civica non c’è più)

Fu sottoscritto nella primavera del 2016 presso il Bar Tempio, in viale Barca San Domenico. Erano presenti dieci persone, con tanto di foto ricordo e rispettivi autografi. Nell’ordine da sinistra compaiono: Eleonora Petricca, Maurizio Tomaselli, Alessandro Mosticone, Giacomo Iula, Pasquale Ciacciarelli, Roberto De Donatis, Vittorio Di Carlo, Antonio Lecce, Lino Caschera e l’allora segretario cittadino Giancarlo Baglione.

Il testo

Testo accordo Forza Italia 2016

Si legge fra l’altro nel documento del 2016:   

L’architetto Roberto De Donatis, promotore e garante della Piattaforma Civica Siamo Pronti Sora 2016, ufficializza il raggiungimento di un accordo programmatico amministrativo con la compagine politica di Forza Italia in vista delle prossime elezioni. L’intesa viene fondata sulla condivisione dei seguenti punti programmatici, i quali saranno la stella polare di ogni scelta politica e amministrativa“.

Segue l’elenco delle opere fra cui spiccano Sora città fluviale, una scuola dell’artigianato, il potenziamento della “Ambiente Surl” (non si parla però della fusione con la farmacia comunale), trasparenza amministrativa attraverso la digitalizzazione di tutte le procedure permettendo l’accesso ad ogni servizio, anagrafico, tributario, urbanistico, con un semplice clic nel portale trasparente del Comune di Sora. E ancora riqualificazione dell’area ex Tomassi attraverso la realizzazione della città della scuola, risoluzione del contratto con Acea, rilancio del commercio attraverso l’istituzione di una cabina di regia per promuovere un grande progetto di marketing territoriale, mobilità sostenibile con la redazione del Piano urbano del traffico, creazione di uno sportello soprattutto per giovani e disoccupati e di un centro di aggregazione giovanile, istituzione dei comitati rionali.

Il documento si concludeva con l’impegno ad inserire quei punti all’interno del programma amministrativo del candidato sindaco. In cambio, Forza Italia si impegnava ad ammainare il simbolo.

I patti si strappano, questo no

Spesso in politica i patti si sottoscrivono solo per avere qualcosa da strappare. Volendo, si potrebbe dire la stessa cosa anche per questo. Ma c’è un elemento ad impedirlo a Mosticone, Caschera e Ciacciarelli: è il motivo per cui non faranno cadere l’attuale esecutivo. Nonostante l’evidente dissenso del consigliere Alessandro Mosticone, concentratosi maggiormente contro la gestione diretta della farmacia comunale ma anche a fare da argine al dilagare di Fratelli D’Italia.

Forza Italia a Sora nel 2016

Non possono tirarsi indietro perché quello che vene chiesto oggi per tenere in piedi l’attuale maggioranza sono sostanzialmente le stesse cose che chiesero loro per fare parte della coalizione.

Una nota di colore politico: quella foto del 2016 al Tempio di Sora è la prova tangibile di cosa resta di Forza Italia a distanza di tre anni. Oggi Pasquale Ciacciarelli è passato a Cambiamo con Lino Caschera per poi approdare alla Lega; il coordinatore cittadino è diventato Vittorio Di Carlo che succede a Serena Petricca; Alessandro Mosticone ha abbandonato i Partiti e formato il gruppo consiliare Reset (come a voler dire: tutto da rifare). Antonio Lecce è passato a Fratelli d’Italia. Nella foto manca Mario Abbruzzese: idealmente era dietro alla macchina fotografica, era lui a tenere unito il gruppo. Oggi nemmeno lui è più nel fronte di Silvio Berlusconi.

Sic transit… anche a Sora.