Consiglio a non finire, quasi da perdere i sensi

A Ceccano oltre quattro ore vibranti di Consiglio comunale prima dell'approvazione del bilancio di previsione. Non tutta la maggioranza, per un "lieve malore", vota a favore della contestata esternalizzazione del servizio tributi. Ma poi vota compatta un bilancio in cui l'opposizione accentua le storture. Il sindaco Caligiore: «Non è una città allo sfacelo».

Marco Barzelli

Veni, vidi, scripsi

Ben dodici punti all’ordine del giorno dopo l’approvazione dei verbali della seduta precedente. A Ceccano un Consiglio fiume da metà mattinata, per oltre quattro ore, venerdì approva il Bilancio e di tutti gli atti propedeutici. Ancor prima di colpi sopra e sotto alla cintura c’è da registrare una contestazione dell’opposizione: l’indisponibilità di tutti i documenti in deposito o sull’Albo Pretorio online. Ma è saltato da giorni per un blocco nazionale dei servizi in cloud.  

Le ultime variazioni di Bilancio portano fino allo storico stadio “Dante Popolla”: per via dei ritardi nel completamento del campo sintetico. Ma è l’esternalizzazione del servizio tributi a scaldare definitivamente l’atmosfera. Nonché l’inserimento di un nuovo funzionario in uffici tecnici comunali in cui si contano sempre meno impiegati e operai.  

Politicamente parlando, però, non passa inosservata la temporanea defezione di un consigliere della maggioranza di Centrodestra: proprio prima del voto per l’affidamento in concessione del servizio di accertamento e riscossione delle tasse comunali. È Alessio Patriarca, esponente del Gruppo Indipendente nato da parziali ceneri della Lega locale. Si parla di un lieve malore, niente che gli faccia perdere i sensi quando si vota per il Bilancio. (Leggi qui Patriarca da Caligiore con Gizzi: «Priorità alla Cultura»).

«La Segretaria scherzava»

La Segreteria generale, davanti alla contestata indisponibilità delle carte, si riserva di effettuare una verifica. La consigliera Mariangela De Santis, della civica Nuova Vita (filo Pd), la incalza: «Il regolamento dice che tutti i documenti necessari devono essere resi disponibili almeno dieci giorni prima. Ce li veniamo anche a prendere da soli, ma fateceli trovare».

La tutrice giuridica dell’ente allora risponde: «Gli uffici verranno richiamati all’ordine, ci scusiamo». Una risposta che appare seria all’opposizione di Centrosinistra, ma ridipinta scherzosa dal sindaco di FdI Roberto Caligiore.

«La Segretaria, dall’alto della sua ironia – interpreta il segretariese – ha chiesto scusa per mettere fine a una discussione ridicola, visto che la documentazione era reperibile da giorni e non è stata richiesta». La minoranza, però, controbatte all’unisono che «non è di certo la prima volta che non possiamo disporre della documentazione prima del Consiglio».

Variante per il campo sportivo

Il consigliere Diego Bruni (Sport) sullo sfondo dello stadio Dante Popolla di Ceccano

Allo Stadio Popolla, dopo le operazioni di scavo, sono emersi grandi massi di pietra e rischi strutturali per la tribuna principale. La Giunta Caligiore, pertanto, ha approvato una variante in corso d’opera per il completamento del campo sintetico. Non comporta maggiori costi, perché al livellamento sono stati destinati 15mila euro derivanti da economie di gara e fondi per gli imprevisti.

Ma allunga ulteriormente i tempi di realizzazione dell’opera che gode di un finanziamento regionale di 450mila euro e una compartecipazione comunale di oltre 100mila euro. Il cantiere era stato aperto a luglio e la data di fine lavori era prevista entro quattro mesi. Invece si è arrivati fino a fine anno e la delibera prevede che si terminerà verso giugno prossimo: a fine campionato.

Il consigliere Diego Bruni, delegato allo sport e capogruppo della lista Caligiore Sindaco, assicura invece che resta un mese e mezzo di lavori: «Salvo maltempo, pronto a fine gennaio». Sarebbe così pronto quantomeno per i gironi di ritorno che attendono le due squadre cittadine. Ora costrette a giocare altrove le partite casalinghe: il Ceccano 1920, primo nel campionato di Promozione, ad Arce; e l’Omnia Ceccano Academy, in zona playoff in Seconda Categoria, a Supino.

«Campi sintetici inquinanti»

Emanuela Piroli, consigliera d’opposizione (Il Coraggio di Cambiare)

«Ogni progetto è anticipato da indagini geologiche – così l’oppositrice Emanuela Piroli, Il Coraggio di Cambiare, filo Pd -. Gli accertamenti sono stati evidentemente svolti in maniera non corretta e superficiale. Non sono contenti né le squadre né i tifosi ceccanesi. Oltretutto, dal 2030 i campi sintetici dovranno essere dimessi per le loro microplastiche inquinanti».

La smentisce Bruni: «Verrà smantellato appena il 22% dei 2.900 campi sintetici fatti in Italia, quando arriveranno a fine vita, non quelli con i più moderni granuli polimerici». L’opposizione aveva già detto No al campo sintetico. Non lo dimentica il consigliere Fabio Giovannone, già calciatore del Ceccano.

«Ho anche trecento presenze con quella maglia – esterna il capogruppo de La Mia Ceccano, filo FdI -. Il campo in erba naturale era pietoso da quando il Ceccano giocava ancora contro il Frosinone (oltre vent’anni fa in Serie D, Ndr). Ora questo progetto che dimostra quanto teniamo alla città e al calcio ceccanese. Voi non lo volevate questo campo e ora vi lamentare dei ritardi nel farlo».     

«I soldi non li caccia Righini»

Giancarlo Righini (Foto: Sara Minelli © Imagoeconomica)

Pasquale Bronzi, capogruppo di Fratelli d’Italia, si scaglia contro l’opposizione: «Dite che lavorate per il bene di Ceccano, ma votate contro per partito preso. Non è arrivato nessun finanziamento quando il “vostro” Pd governava la Regione, eccetto quello portato direttamente da Giancarlo Righini». Dal portafoglio a disposizione dell’allora consigliere regionale d’opposizione, oggi assessore al Bilancio con il Centrodestra.

Andrea Querqui, Il Coraggio di Cambiare filo Pd, avrebbe preferito altro. «Ben 550mila per il solo rifacimento del manto sintetico – esterna -. Sarebbe stato meglio un campo in terra battuta in modo da destinare gli altri soldi all’agibilità dello stadio. Anche perché non è che i soldi li tira fuori Righini o Fratelli d’Italia, ma li cacciano fuori tutti i contribuenti».

A quel punto viene interrotto da Alessandro Savoni, presidente del Consiglio in quota FdI. E sbotta: «Questi sono atteggiamenti da fascisti, ma tanto non vi offendete se vi dicono fascisti, visto che il sindaco Caligiore disse così in un passato Consiglio e dovrebbe vergognarsi». Torna allora in pressing Giovannone: «Per un campionato dilettantistico serve un campo in erba naturale o sintetica. Se vinciamo il campionato, il Ceccano dovrebbe riandare a giocare altrove un’altra volta. Ma poi è inconcepibile la terra battuta quando piove».

«Terra? Ma d’ che stam’ a parlà?»

Riccardo Del Brocco, assessore all’ambiente (Grande Ceccano, filo FdI)

L’assessore Riccardo Del Brocco, leader della Grande Ceccano e dirigente provinciale di FdI, lo schernisce: «Mette paura chi pensa a un campo di terra battuta anni Ottanta, ma di sicuro fa chiarezza su chi rappresenta la modernità. Ma d’ che stam’ a parlà?». Non è escluso che i due si ritroveranno sfidanti alle Elezioni Comunali 2025 per la carica di Sindaco.

Si arriva così all’esternalizzazione del Servizio tributi. Prima della votazione, mentre di accende lo scontro, il consigliere indipendente Alessio Patriarca si allontana dai banchi della maggioranza. «Si è sentito poco bene», si sente dire.

Si sente molto meglio dopo una sospensione della seduta di un quarto d’ora per una mini-riunione. Torna in Aula consiliare e alla fine vota per il Bilancio. Ma dopo aver preso le distanze da un provvedimento tanto contestato dall’opposizione.

«Più recupero dell’evasione»

Roberto Caligiore, sindaco di Ceccano

Il sindaco Caligiore, che detiene la delega a Bilancio, premette: «Le tasse le devono pagare tutti per una questione di equità fiscale. L’esternalizzazione servirà a dare un’ulteriore accelerazione al recupero dell’evasione, all’accertamento e alla riscossione di Imu e Tari per mantenere gli equilibri di bilancio. Il Comune fa cassa, ma per dare maggiori servizi ai cittadini. Non ha risorse umane e strumentali per andare oltre l’attuale 70% di recupero dell’evasione».

La consigliera De Santis, però, tira fuori la giurisprudenza: «La Corte dei Conti ha ribadito che l’esternalizzazione del servizio tributi è fonte di danno erariale se non per assenza di una struttura organizzativa oggettivamente in difficoltà. Eppure l’Ufficio tributi è sempre stato funzionale ed efficiente. Andiamo a esternalizzare qualcosa che fa ormai parte della comunità».

Querqui, di seguito, ricorda precedenti e future esternalizzazioni: pubblica illuminazione, mensa scolastica, ora il servizio tributo e, ormai “congelata” per accertamenti anticorruzione, la ventura ondata di strisce blu. «Noi non ci stiamo – tuona il già candidato consigliere regionale del Pd -. Se un cittadino non è ancora riuscito a farlo ma vuole pagare, dovrete rispondere che non dipenderà più dal Comune. Al limite richiedere un’attività di supporto all’ufficio, ma si dismette un virtuoso circuito di riscossione che ha evitato il solito ricorso all’anticipazione di cassa».

«Solo il 15% dei Comuni esternalizza»

Una veduta di Ceccano

Prosegue la consigliera Piroli: «Soltanto il 15% dei Comuni italiani esternalizza questo servizio, quindi è evidente l’inopportunità della scelta amministrativa. Ma nessuno in maggioranza dimostra alcun senso critico». Non tutti, visto il temporaneo malore di Patriarca.

Emiliano Di Pofi, all’opposizione con il Psi, parla di disservizio: «Così il Comune si allontana dai cittadini, specie gli anziani, che non avranno più un punto di riferimento. Si sa che l’Imu è autodeterminata, ma togliete qualcuno che aiuti anche a compilare i moduli. Tutto per colpa di chi le tasse non le paga». Soprattutto la scarsa riscossione ha portato a un disavanzo ultramilionario di amministrazione. Il Comune ha ancora un deficit di sei milioni di euro da ripianare, non ha chiesto più prestiti in banca ma non arriva più a fine anno con le risorse finanziarie.

Visto che dal 2020 ha già dovuto accantonare due milioni e mezzo per colmare il buco creato quantomeno negli ultimi quindici anni: tanto dal Centrosinistra del passato quanto dall’odierno Centrodestra. Per via della bassa capacità di riscossione, che porta a farsi anticipare i soldi dalle banche per pagare le spese correnti. Trend invertito da quando la Corte dei Conti ha ordinato il piano di riequilibrio finanziario. (Leggi qui E la Corte bussò al Castello dei… conti).

«Ceccano non benissimo col Pnrr»

I consiglieri d’opposizione Andrea Querqui, Emanuela Piroli e Mariangela De Santis

Da un punto all’altro fino ad arrivare al Documento unico di programmazione (Dup) e al Bilancio di previsione triennale. La consigliera De Santis affonda subito il colpo: «Ceccano non è andata benissimo con il Pnrr». Tra i dieci più grandi Comuni ciociari, infatti, è risultata la città con meno investimenti sul territorio. Ma anche quella in cui il Comune ha ottenuto meno fondi per progetti propri. 

Da qui la questione dell’ultima variazione del fabbisogno di personale. Nei due uffici tecnici, i settori “Lavori pubblici” e “Urbanistica”, sono andati in pensione due impiegati ma è stato assunto un nuovo funzionario. Si è preferito ripescare nella graduatoria concorsuale degli istruttori direttivi invece che in quella degli istruttori tecnici: invece di un “applicato”, un altro dirigente. Ora si contano cinque funzionari e sette impiegati, anche perché la ripescata era già impiegata.

Argomenta la De Santis: «Avete incrementato l’orario lavorativo ai part-time, ma questo piano delle assunzioni mostra un bipolarismo amministrativo. In generale, abbiamo ben dieci funzionari sugli undici potenziali, mentre sono coperti 29 dei 34 posti da impiegato. Ci sono già figure professionali adeguate, ma manca la manodopera».  

Contrastanti visioni di città

Emanuela Piroli, membro dell’assemblea nazionale e della segreteria provinciale del Pd, vede un problema di fondo nel Dup. «Manca una visione di città, c’è un elenco improvvisato delle poche cose fatte e delle tante ancora da fare. C’è, tra le altre, una nostra interrogazione in materia di sicurezza pubblica. Ceccano è diventata la città dei roghi di auto e dei furti in abitazione, senza dimenticare la microspia trovata nell’auto del sindaco Caligiore, rispetto alla quale non ha ancora informato o rassicurato la cittadinanza».  

Ha tirato fuori la lista delle mancanze: «Da “quelli di prima”, che tanto criticate, avete ereditato un teatro (il cineteatro Antares, Ndr) che fa la muffa. Ricordo che loro lo riempivano di eventi e manifestazioni. Ma è sparito anche il progetto di ristrutturazione di Castel Sindici, mentre la biblioteca comunale è ormai diventata un deposito di libri impolverati. Stadio Popolla a parte, le strutture sportive sono abbandonate e degradate. Poi la sanità, che non è un vostro problema, e mai una commissione in materia».                

Bronzi, capogruppo di FdI, difende la maggioranza: «Pensa che siamo emeriti incapaci e sparge letame anche su chi si è fatto il cosiddetto per il bene della città. Non riconoscete tutto il bene che facciamo e, anche rispetto al Pnrr, non ci possiamo paragonare agli altri grandi Comuni proprio per colpa del Centrosinistra del passato». Che si è appena riunito con il Centrosinistra del presente. (Leggi qui La pazza idea del Centrosinistra unito alle elezioni).

Spuntano anche altri Conti

Giulio Conti, segretario del Pd Ceccano

Daniele Massa, consigliere di Fratelli d’Italia, si trincera dietro le “sue” politiche giovanili. «Sono inserite nella Missione 6 del Pnrr e abbiamo ormai tutto pronto anche per il Consiglio comunale dei giovani. Arriverà dopo un evento come “Spazio Giovani” con le eccellenze della città. Ormai alla terza edizione, avrà un taglio più istituzionale. E poi la partecipazione al premio “Città italiana dei giovani”, dove non avevano mai sentito Ceccano, che oggi vanta anche un sito dedicato alle politiche giovanili e 24 volontari di servizio civile, anche digitale, invece di zero».  

Giancarlo Santucci, capogruppo della Grande Ceccano (filo FdI), parla della “sua” digitalizzazione a proposito del tema sicurezza. «La maggioranza si assume le responsabilità e l’opposizione sa soltanto criticare a prescindere, visto che continua a sostenere che le telecamere di videosorveglianza siano inesistenti e invece sono state ormai aggiustate e funzionano tutte e 37».

Poi il retroscena riguardante Giulio Conti, segretario del Pd Ceccano, presente tra il pubblico in fermento. «Mi sta “minacciando” – ha rivelato Santucci – dicendo che andrà a raccontare in giro che ho votato un bilancio inaccettabile». Rincara la dose Querqui. Tira fuori la vicenda di oltre dieci mezzi comunali (tra cui ex scuolabus) non revisionati e inutilizzabili, ma ancora con copertura assicurativa e bollo. «Ho richiesto l’importo esatto, ma sono sicuramente decine di migliaia di euro sprecate, quindi non credo proprio che la vostra sia una gestione oculata».

«Non è una città allo sbaraglio»

Federica Aceto, vicesindaco e assessora ai servizi sociali

Federica Aceto, vicesindaco di FdI e assessora a servizi sociali e associazionismo, rammenta l’abbattimento delle barriere architettoniche in varie strutture comunali. E poi replica: «La visione della città dobbiamo darla noi che la rappresentiamo, invece voi battete sempre su dieci cose negative. Non è una città allo sbaraglio, le forze dell’ordine sono sempre presenti e al servizio della comunità».

Accoglie la proposta di una Consulta per le associazioni, fatta dalla consigliera Piroli, ma con una postilla: «Abbiamo portato avanti con Diego Bruni l’evento “Sportivamente” e hanno partecipato quaranta associazioni di diverse discipline e tantissime persone. Di certo, non ci siamo mai tirati indietro davanti al dialogo, questo è uno degli esempi tangibili e veri». La Piroli controreplica: «Non ci rassegniamo a dover assistere ai complimenti che vi scambiate in ogni Consiglio. “Sportivamente” è un bell’evento ma isolato, non vedo continuità».

Infine, le piccate conclusioni di Caligiore: «Dipingere una città invivibile non è un buon servizio alla cittadinanza, noi facciamo parlare quest’estate in cui a Ceccano è venuta tanta gente a divertirsi e non hanno di certo trovato una città allo sfacelo. Rispetto al Pnrr, non tutti i Comuni sono uguali e si considerano anche i fondi investiti da altri enti. Eppure in certi Comuni ancora non partono i lavori, mentre noi siamo riusciti a ottenere l’extra del 10% che altri ancora attendono a fronte dei rincari. Noi abbiamo preso fondi adatti alle nostre caratteristiche». (Leggi qui Cantiere turbo: goduria precoce, senza preliminari).