Il neo eletto coordinatore provinciale Luigi Maccaro e le convergenze etiche e politiche con Buschini e Fantini. Grazie a Polo Ciani e ad una collaudata formula sociale. Che Cassino vuole esportare.
Un salto indietro di un secolo. Centouno anni fa per la precisione: don Luigi Sturzo supera il divieto imposto dal Papa ai cattolici, gli aveva ordinato di non fare politica, boicottando il Regno d’Italia che aveva osato invadere Roma. Un salto in avanti d’un secolo, 99 anni dopo quel 1919 si tiene una riunione a Roma nell’auditorium Seraphicum. Lì il 6 ottobre 2018 nasce Democrazia solidale nasce. A benedirla ci sono Paolo Gentiloni (ex presidente del Consiglio dei ministri) Andrea Riccardi (già ministro e fondatore della Comunità di Sant’Egidio), Mario Giro (ex vice ministro degli Esteri e della Cooperazione Internazionale).
Il coordinamento nazionale quel giorno viene affidato a Paolo Ciani Consigliere regionale del Lazio. A quell’assemblea viene invitato Luigi Maccaro, storico direttore della comunità Exodus di cassino. Lo chiamano in virtù della lunga amicizia tra Exodus e la comunità di Sant’Egidio.
Durante il viaggio di rientro a cassino Luigi Maccaro sente al telefono don Antonio Mazzi: il sacerdote che diresse l’opera don Calabria e fondò Exodus già sapeva tutto. Gli diede il via libera per lanciare Demos a Cassino.
Il via libera del Don
Don Mazzi e Andrea Riccardi si incontrano di frequente. Lo fanno per confrontarsi sui cambiamenti della società italiana e sul ruolo della società civile in un’epoca così difficile. Maccaro chiama gli amici di sempre, organizza qualche riunione.
Poi il 25 gennaio successivo, presso una sala del ristorante Civico sociale, presente il coordinatore nazionale Ciani, viene ufficializzata la costituzione del circolo di Demos Cassino.
Se qualcuno, quel giorno, avesse detto a Luigi Maccaro che lui non avrebbe avuto però tutto il tempo da dedicare al neonato Partito, perché sarebbe diventato assessore ai Servizi Sociali del Comune di Cassino, lui sarebbe scoppiato a ridere. Perché al governo della città, ancora agli inizi del 2019, c’era il centrodestra di Carlo Maria D’Alessandro e Mario Abbruzzese. Con più di qualche fibrillazione, ma nessuno credeva davvero alle elezioni anticipate.
Quando il 19 febbraio 2019 i dissidenti hanno staccato la spina all’amministrazione D’Alessandro, Maccaro non ha perso però un minuto di tempo. E ha iniziato subito a lavorare, pancia a terra, per costruire la lista di Demos. (Leggi qui Tre per la candidatura: Maccaro, Salera e Grieco).
La preda più ambita
Anche se il Pd ed altre forze del centrosinistra avrebbero fatto a gara per avere in lista il direttore della comunità Exodus di Cassino. Maccaro, invece, ha iniziato a lavorare alla sua lista. A Demos. Ed è stato il primo a chiedere che il candidato del centrosinistra venisse scelto con il metodo delle primarie. Poi candidandosi lui in prima persona.
Demos è stata una delle marce in più per Enzo Salera, ha portato una ventata di aria fresca. Nonostante dai detrattori venisse derisa come un “mezza lista”. Questo perché Maccaro anziché mettere dentro tutto e il contrario di tutto pur di arrivare a 24 candidati ha voluto una lista identitaria. A costo di non completare le caselle disponibili.
La sede e la casa di Willy
Simbolica anche la scelta della sede. Non al centro della città, con vetrina a benficio degli elettori. Ma nel quartiere San Bartolomeo, a sottolineare la scelta prioritaria di prendersi cura delle periferie, geografiche ma soprattutto esistenziali. Lo stesso quartiere dove Maccaro, oggi Assessore, si appresta ad inaugurare “La casa di Willy”, il centro di aggregazione giovanile pensato per dare una presenza istituzionale in un quartiere-dormitorio.
Le amministrative di Cassino, come noto, si sono infatti concluse con la vittoria di Enzo Salera. Demos portò in dote i 900 voti utili ad arrivare a quel ballottaggio che lasciò indietro Petrarcone per appena 260 voti. A Demos si deve anche il No, senza se e senza ma, quando si tratto di definire il perimetro della coalizione. C’era la possibilità di allargarla fino ad accogliere esponenti delusi dal governo di centrodestra dopo averne fatto parte. È il caso degli ex assessori Tullio Di Zazzo e Franco Evangelista. Maccaro fu inflessibile: o noi o loro. Ebbe ragione.
L’assessorato e i successi
Da 18 mesi guida l’assessorato alle Politiche sociali, l’avamposto dell’amministrazione comunale nel rapporto con i cittadini, soprattutto quelli che vivono i problemi più importanti in questo periodo di pandemia. E proprio sulla pandemia Maccaro ha dimostrato di avere stoffa.
Il pacchetto di iniziative denominato “Cassino Risponde” è stato riconosciuto dall’ANCI come una delle migliori buone pratiche a livello nazionale. In consiglio comunale siedono Alessandra Umbaldo e Bruno Galasso, la prima attiva sui temi dell’ambiente e del bilancio, il secondo sui temi culturali.
L’asse Ciani-Buschini-Fantini
Ma dove vuole arrivare Demos? E come si pone nei confronti del Pd? Una domanda che sorge spontanea dopo che, nelle ore scorse, è stato costituito il coordinamento provinciale del movimento. Riunione che ha visto la partecipazione del presidente del Consiglio Regionale del Lazio Mauro Buschini e del Segretario provinciale del Pd Luca Fantini. Riunione che ha visto l’elezione di Luigi Maccaro come coordinatore provinciale. Perché ora che ha bruciato le tappe Maccaro vuole che il Partito sia strutturato anche sul territorio, non solo a Cassino.
«Demos sta dove sta il Partito Democratico. Era così nelle tumultuose amministrative di Cassino ed è così oggi in Regione. Cioè dove il presidente Mauro Buschini, sa che su certi temi che riguardano gli ultimi, le periferie, l’ambiente, il suo braccio destro diventa automaticamente Paolo Ciani». Lo ha raccontato sabato mattina alla conferenza stampa di presentazione del coordinamento provinciale di Demos.
E la sintonia fra Ciani e Buschini è immediatamente riflessa sul territorio provinciale nella collaborazione tra Fantini e Maccaro. Un percorso iniziato insieme quando Luca era il segretario dei Giovani Democratici del Lazio e la comunità Exodus di Cassino era per loro un punto di riferimento per la riflessione sulle politiche sociali.
Maccaro e Fantini si sono già sentiti per avviare subito il lavoro all’interno della coalizione di centrosinistra. Soprattutto per i Comuni dove si andrà a votare il perimetro è tracciato da una coalizione che a livello nazionale, regionale e provinciale ha i connotati ben chiari.
Il nuovo Coordinamento
Con Maccaro entrano nel coordinamento provinciale l’ex sindaco di Ceccano Manuela Maliziola, la vice sindaco di Villa Latina Silvia Tusei. Poi l’ex consigliere comunale di Frosinone Maria Grazia Baldanzi, Fabio Gervasio di Aquino e l’assessore di Morolo Clarissa Silvestri.
«Con semplicità e spirito di servizio – ha specificato Maccaro in conferenza stampa – proveremo ad essere una cosa. Cioè quel ponte per stimolare tante persone già impegnate nella società civile ad accettare la sfida della politica. Questo per contagiare le istituzioni con i valori della solidarietà, della giustizia sociale, del rispetto per l’ambiente, la salute e l’attenzione agli ultimi».
Se a Cassino sta funzionando, c’è da scommettere che il PD ha trovato un buon alleato anche per gli altri Comuni della provincia. E la presenza di Buschini e Fantini significa molto. Non è stato solo un fatto di cortesia. Piuttosto il segnale che la collaborazione al Consiglio Regionale è solida. E che la costruzione della coalizione di centrosinistra in provincia, al di là delle scadenze elettorali è una priorità.