Tutto il Question Time. Due ore di apparente discussione nel Consiglio Comunale di Frosinone. Ma il dibattito è ingessato. Servono domande più impegnative. E risposte più complete. Marzi sale in cattedra.
Anno nuovo, abitudini vecchie. Il primo Consiglio Comunale di Frosinone del nuovo anno è cominciato con il solito cronico ritardo di mezz’ora. Eppure aveva all’Ordine del Giorno solo argomenti che premevano ai Consiglieri: la seduta era interamente dedicata alle interrogazioni a risposta immediata in aula, il question time.
L’assemblea era stata convocata per le 19, i lavori sono iniziati alle 19.30. Ma non è stata questa l’unica vecchia abitudine subito rinnovata nell’Aula di Frosinone. Infatti la minoranza, anche questa volta, non è stata presente a ranghi completi; l’unico tentativo di cambio dal cliché è stata la volontà di mettere in difficoltà il sindaco Riccardo Mastrangeli e la sua Giunta. Se ci siano riusciti o meno dipende solo dal lato della curva dalla quale si assiste alla partita. Notano i presenti anche un’altra vecchia abitudine: qualche assessore è assente all’appello.
Marchiamoci da soli
C’è stato un tempo in cui nei campi di calcio alcuni attaccanti troppo sicuri delle proprie gambe e troppo abili per i poveri terzini messi a caccia dei loro stinchi, iniziavano a marcarsi da soli. Paradossalmente, il maggiore momento di difficoltà e di imbarazzo per la maggioranza Mastrangeli ieri è stato creato… dalla maggioranza stessa.
Nei panni del centravanti c’è il presidente d’Aula Max Tagliaferri. Forse abituato all’assenza di un vero contraddittorio ha iniziato ad incalzare lui stesso sia l’Assessore alla Polizia Municipale Maria Rosaria Rotondi (della civica Frosinone Capoluogo / Lega), sia lo stesso Comandante dei Vigili Donato Mauro.
Max Tagliaferri ha chiesto chiarimenti sui tempi dilatati dai problemi legati alle procedure sulla Privacy. Lo ha fatto con domande precise e perentorie: circa la competenza (Siamo sicuri che sia dell’ambiente?) e l’effettiva partenza (Mi dica quando?) del progetto delle Fototrappole in Città. È quello con cui si punta a scovare i cittadini che a Frosinone gettano i rifiuti come se la raccolta differenziata non esistesse. A Cassino qualche anno fa pensarono di realizzare il Calendario Zozzoni con una foto su ogni mese, presa dai più incivili incastrati dalle fototrappole mentre abbandonano i rifiuti. Lì ci fu un problema di privacy. Frosinone punta a risolverlo in partenza.
E interroghiamoci pure
Il tono del confronto tra Presidente d’aula e assessore è stato, a tratti, anche piuttosto polemico. Fin quasi a rasentare l’ “incidente diplomatico” tutto interno alla maggioranza. Poi, di fatto, rientrato.
Eventuali sviluppi sui rapporti politici (non sempre idilliaci) all’interno della maggioranza consiliare, si vedranno dopo le elezioni regionali del prossimo febbraio. Ma si percepiscono già ora. C’è da scommetterci.
Per il resto in apertura dei lavori, le interrogazioni alla Giunta sono state rivolte da un Consigliere che non ti aspetti: uno della maggioranza. Sergio Crescenzi (FdI). Ha chiesto di sapere quando verranno pagati gli stipendi ai dipendenti di alcune Cooperative.
Al Question Time c’è anche l’opposizione
E’ stata poi la volta degli interventi dei Consiglieri di opposizione, finalmente.
Quelli che, per logica e ruolo, avrebbero maggiore interesse, politico ed amministrativo, ad interrogare la maggioranza.
E’ intervenuto Claudio Caparrelli (Polo Civico) che ha chiesto di risolvere il problema delle deiezioni canine presenti in diverse strade del Capoluogo. Più incisivo Angelo Pizzutelli (Pd) al quale va riconosciuto che ha lanciato per primo l’assist al presidente d’Aula Max Tagliaferri per il suo intervento sulla vicenda delle fototrappole. “Ad oggi non si comprende ancora se siano state posizionate o meno” ha sostenuto. E proprio questo ha spinto il presidente Tagliaferri ad avviare l’interrogatorio asfissiante ad assessore e comandante.
Pizzutelli ha chiesto inoltre chiarimenti sull’ipotetico trasferimento del mercato del giovedì da Via Selva Piana (è vero o non è vero, perché è rimasto nascosto?), ricevendo rassicurazioni dall’assessore ai lavori Pubblici Angelo Retrosi (Lista Ottaviani). Che ad alcuni, a tratti, è parso piccato.
Altro quesito: sulla salvaguardia dei 14 lavoratori della società BWR che gestiva verde pubblico comunale (Nel nuovo bando non c è traccia della clausola di mantenimento delle suddette maestranze. Il dirigente al verde Frezza ha garantito che farà propria la sollecitazione.
Marzi sale in cattedra
Ha preso poi la parola l’ex sindaco Domenico Marzi (Lista Marzi). Anzi. È salito in cattedra. Con un intervento nel quale ha miscelato competenza amministrativa, conoscenza del Diritto, abilità retorica. (Leggi anche L’indecifrabile silenzio di Memmo Marzi).
Con sentenze di primo grado alla mano e riferimenti giurisprudenziali si è lanciato in un focus sui temi chiave per lo sviluppo della città. Soprattutto per i riflessi che potrebbero avere per le finanze del Comune e che per questo sono da monitorare. Si tratta dei debiti fuori bilancio. In particolare, quello che desta attenzione è il contenzioso da oltre 4 milioni di euro con la ditta Delta Lavori, per la vicenda del rifacimento del tratto urbano della Monti Lepini. Il Comune di Frosinone è risultato soccombente nel giudizio del tribunale Civile.
Si tratta di una vicenda molto, molto delicata, per il Comune, lo ha detto chiaramente anche l’assessore Fabio Tagliaferri (Fdi) che all’epoca dei fatti era titolare della delega ai Lavori Pubblici. Ha spiegato perché si è arrivati alla decisione della risoluzione contrattuale con la ditta.
E poi la Geaf
Marzi ha sollecitato poi a monitorare anche il contenzioso con la società di trasporti Geaf. Il Comune è stato condannato recentemente a pagare circa 400mila euro all’ex concessionario del servizio di trasporto urbano. In realtà la condanna è per l’ex dirigente del settore: ma il Giudice ha sentenziato che il Comune debba ridargli tutto. In ogni caso, alla fine della giostra, sempre il Comune dovrà pagare.
Cosa c’è da monitorare? La sentenza dell’altro giorno è di primo grado e potrà essere impugnata: non è quindi definitiva. Ma bisogna cominciare ad accantonare le somme per pagare nel caso in cui venga confermata. Cosa riguarda? Corrispettivi per il servizio svolto in nove degli anni tra il 1997 ed il 2014.
Inevitabile, infine, il riferimento da parte dell’avvocato, alla vicenda della discarica di Via Le lame, la cui vicenda giudiziaria si è conclusa con una sentenza di assoluzione per tutti gli imputati. (Leggi qui: La voglia di parlare male più forte di ogni legge).
Question, di tutto di più
Andrea Turriziani ha puntato i fari sulle mense scolastiche: “La Commissione di valutazione del servizio sembra ancora non essere stata istituita, come mai?”. E poi la situazione del bike sharing e del bando per l’acquisto delle bici elettriche: “Come mai nessuno ha partecipato al bando?”. Infine l’affidamento dei servizi di manutenzione alle cooperative: “chiedo che si fissi un incontro con i lavoratori attualmente in forza alla BWR a zero ore e quindi a zero reddito. E si verifichi la possibilità che siamo loro a lavorare con la nuova ditta che si aggiudicherà l’appalto”.
In sintesi. Il question time di ieri si è protratto per quasi 2 ore ma senza particolari sussulti, o spunti degni di nota. Il dibattito prova a decollare. Ma stenta. Da anni e non certo da ieri. Anche perché, per come è strutturato il question time, non consente di sviluppare le tematiche. Andrebbe ripensato se si vuole consente agli Assessori di fornire risposte articolate ed esaustive. Se invece deve essere una valvola di sfogo per le opposizioni sta bene così.
Di contro, però, bisognerebbe anche formulare domande impegnative, circostanziate e supportate da documenti. Quelle che mettono in difficoltà l’interlocutore. E questo non sempre accade nell’aula consiliare. Sia nelle risposte date degli assessori che nei quesiti rivolti loro dai Consiglieri.