Il sindaco di Minturno rifiuta il coordinamento provinciale dicendo di non avere gli stimoli. Ma poi accetta di entrare nel Coordinamento nazionale. E si crea una patente politica 'alta' con cui trattare da una posizione di forza alle amministrative in cui sarà in lizza.
«Me ne vado ….non ne vado… Ma sì resto!». Al sindaco di Minturno Gerardo Stefanelli l’essere stato a lungo assistente parlamentare del senatore formiano dell’Udc Michele Forte è servito. Anche ad imparare come si riesce a dire tutto ed il suo contrario: quello era il mondo politico delle convergenze parallele.
Non tentenna: non è indecisione. È strategia: mettere in un frullatore gli avversari. Per farli agitare nella fase in cui a Minturno sono iniziate le manovre per la campagna elettorale di primavera, Covid-19 permettendo. Stefanelli inseguirà il bis con una coalizione al momento a forte trazione civica. È in attesa di sapere se il Partito Democratico lo sosterrà di nuovo, dopo che ne è uscito polemicamente lo scorso anno. (Leggi qui Stefanelli renziano non piace al Pd, Esposito va di cucito).
Il ‘gran rifiuto’ di Stefanelli
Giovedì scorso il sindaco aveva partecipato ad una video chat. E senza peli sulla lingua, aveva opposto un “gran rifiuto” ad Ettore Rosato, il vice presidente della Camera che è anche coordinatore nazionale di Italia Viva.
«Io coordinatore provinciale di Iv a Latina? – aveva risposto Stefanelli –. Ho perso l’entusiasmo dei primi tempi. Andate a cercare altrove. Ho altro da fare. E non ho il tempo, in questa fase di restrizioni sanitarie, di fare politica negli altri 32 comuni pontini. Ho l’obbligo di rivincere le elezioni amministrative nel mio comune». (Leggi qui Da Italia Viva a Italia Spenta Stefanelli: “Non ho più l’entusiasmo”).
Questo rifiuto del primo ed unico sindaco renziano della provincia di Latina ha colto di sorpresa. Lo ha fatto nel momento in cui a Stefanelli si proponeva di diventare il successore del dimissionario Renato Archidiacono. E di affiancare alla guida di Italia Viva in provincia Elisa Giorgi, “on line” insieme all’ex deputato Federico Fauttilli. Più la componente dell’assemblea nazionale, la formiana Cesira D’Urgolo.
Questo ‘no’ era apparso come un tentativo elegante di Stefanelli di cambiare aria e casacca. E comunque di non avere a che fare politicamente né con Federico Fautilli né con Elisa Giorgi.
“Morirei per te, Matteo”
Poche ore dopo avere detto di sentirsi senza entusiasmo, sabato ad ora di pranzo, ha ricevuto sul suo telefonino un messaggio whattsapp. Di chi? Di Matteo Renzi in persona.
«Ti metto in direzione nazionale?». Gli chiedeva il senatore di Rignano sull’Arno.
Stefanelli non ha battuto ciglio ed in trenta secondi gli ha risposto: «Si, con te sino alla morte».
Il sindaco di Minturno sapeva di dover dare “in tempo reale” una risposta all’ex premier e segretario nazionale di Italia Viva. In quei minuti in collegamento remoto Italia Viva stava dando vita al suo comitato nazionale. Comitato che, composto da 50 iscritti, è l’organo di organizzazione e di indirizzo politico. E «dà esecuzione al progetto politico definito dal Congresso».
Stefanelli sulla via di Rignano
Stefanelli come Paolo di Tarso sulla via di Rignano? «Si, è vero, sono stato colto di sorpresa. Se Matteo Renzi, che non sentivo da due settimane, ti scrive cosi all’improvviso significa che ha considerazione e stima nei miei riguardi».
«Essere stato nominato componente del comitato nazionale di Iv è cosa diversa. Diversa dall’accettare una guida del partito in una partita lunga e complessa come la nostra. E’ senz’altro un incarico diverso che non richiede un impegno costante».
E Stefanelli per dire sì al Senatore di Rignano avrà letto e riletto tante volte l’articolo 9 dello Statuto di Iv. Proprio laddove, oltre a specificare la sua composizione, sottolinea una cosa. Che cioè il Comitato Nazionale dura sì in carica 4 anni ma è convocato almeno due volte all’anno dai Presidenti nazionali. Due volte di cui una “per l’approvazione del rendiconto d’esercizio…”.
Insomma il “Politburo” Renziano fondamentale ha un senso solo per approvare il bilancio del partito. Nulla di più. Stefanelli era quello che cercava, da giorni. Un incarico senza grosse responsabilità ed impegno. Per avere ancora un cappello da mettere in testa, una protezione politica da beneficiare in vista del prossimo voto amministrativo. Un abito da indossare, dunque, sufficiente – sempre in prospettiva elettorale – a dialogare. Con chi?
Un Signore verso il Comune
A sinistra con il Pd e a centro con le articolazioni di Forza Italia. Articolazioni che a Minturno e Scauri hanno il copyright dell’avvocato Massimo Signore.
Ufficialmente si chiama “Moderati per Minturno” e vi fanno parte i consiglieri d’opposizione Maurizio Faticoni e Maria Di Girolamo.
Un fatto è certo: Stefanelli sino alla prossima settimana non si muoverà da Italia Viva. Cioè da un Partito che nel sud pontino non è mai decollato. A differenza di quanto è avvenuto nel nord della provincia e soprattutto a Latina capoluogo. Anche qui si voterà per il comune la prossima primavera. Tuttavia le ambiguità sono tante e tali che hanno spinto Stefanelli a rifiutare l’incarico di coordinatore provinciale lasciato libero ormai da mesi dall’avvocato Renato Archidiacono.
Una su tutte: la responsabile comunale di Latina Celina Mattei è anche consigliera comunale di Latina Bene Comune. Questo mentre l’altro coordinatore cittadino di Iv, Giorgio Fiore non vuol sentir parlare di sostenere di nuovo la candidatura a sindaco di Damiano Coletta.
Latina ambigua, Minturno no
Stefanelli sa che alcune spine quanto prima dovrà affrontarle (in attesa di sapere se potrà contare sul Pd) nel tentativo di succedere a se stesso. Soprattutto in rapporto agli avversari candidati a sindaco.
Il primo è l’avvocato Pino D’Amici. Avvocato che da un letto dell’ospedale “Dono Svizzero” di Formia dove è stato ricoverato per un check up ha definito un rapporto. Rapporto con un web social media manager.
Lo ha fatto per lanciare un guanto di sfida al primo cittadino in carica. «Controlli superati con successo. Pronti a ripartire. Iniziate a tremare».
Oppure un secondo post con un testo evidenziato su una bella foto panoramica di Minturno e sullo sfondo il mare del Golfo. «In periodi come questo mi sento fortunato ad essere cittadino minturnese. Posso godere del mare, della montagna e del calore delle persone splendide che mi sono vicine».
D’Amici attendeva la consacrazione politica di Fratelli d’Italia che non è arrivata. Questo benché abbia formalizzato la sua adesione al tesseramento 2021.
Un ‘fratello mancato’ ora civico
Al momento guida un contenitore civico. Contenitore in cui c’è il monopolio elettorale di tanti “mister preferenze” del passato e trapassato remoto del centro destra minturnese. Si va dall’ex sindaco Pino Sardelli agli ex assessori Vincenzo Fedele e Livio Pentimalli. Passando attraverso il consigliere Fausto La Rocca. Basta? Assolutamente no. In considerazione di quanto sta avvenendo nella porzione di rettangolo di gioco riservato sempre al centro destra aurunco.
Stanno flirtando da tempo Lega e Fratelli d’Italia. A muovere le fila sono per il Carroccio l’ex consigliere regionale di Forza Italia Romolo del Balzo. Per il partito di Giorgia Meloni il vice coordinatore regionale Enrico Tiero. Hanno deciso di giocare in assoluto relax la loro partita che dovrà spostarsi giocoforza sul tavolo provinciale a Latina. La candidatura comune a sindaco dovrà uscire al termine di un confronto.
Confronto che vede in lizza il consigliere comunale del carroccio Massimo Moni e l’ex sindaco azzurro Aristide Galasso per FdI. Un patto segreto, assolutamente pacifico, è stato raggiunto. La nomination che sarà esclusa un minuto dopo lavorerà per quella prescelta.
Colpaccio di Del Balzo: Graziano jr
Del Balzo intanto ha messo a segno un importante colpo sul mercato. Riguarda Nicolò Graziano, sino a qualche tempo coordinatore provinciale dei giovani di Forza Italia. Nonostante goda della stima del senatore Claudio Fazzone, ha dovuto cedere alle sirene del “Romoletto” della politica provinciale. Per lui ci sarà un posto nella lista della Lega con una certa elezione a consigliere.
Nicolò è il nipote dell’ex sindaco (socialista e di Forza Italia) di Minturno Paolo Graziano. Grazie a lui ha cominciato a respirare nel palazzo municipale di piazza Portanova aria di politica e di incarichi. Questo nonostante fosse poco più di un bambino. Da “Zio Paolo” arriveranno tanti voti alla Lega.
Ed è questa la principale preoccupazione per il sindaco Stefanelli. Altro che il comitato nazionale di Italia Viva.