Navarra, il “self-made man” con la passionaccia per il calcio

A distanza di 17 anni dall’addio al Frosinone, l’imprenditore di Ferentino diventa presidente del Livorno acquisendo la maggioranza delle quote societarie da Aldo Spinelli. La storia di un industriale che si è fatto da solo e da sempre in campo come giocatore e dirigente. Dai primi successi con la squadra della sua città fino al prestigioso club labronico che cercherà di rilanciare dopo la retrocessione in serie C.

Alessandro Salines

Lo sport come passione

Rosettano Navarra e il calcio. Il calcio e Rosettano Navarra. Una passionaccia che da sempre scorre nelle vene del vulcanico imprenditore di Ferentino. Da quando calcava i campi con buona tecnica e tanta tigna. E quindi faceva strano, molto strano, vederlo lontano da un mondo che per diverse stagioni lo ha visto protagonista nel bene e nel male. Il richiamo della foresta alla fine è arrivato. Forte e chiaro. E così Navarra torna in pista. A 63 anni e dopo oltre tre lustri dall’addio al Frosinone rientra in gioco nel mondo del calcio. E lo fa in grande stile. Ieri è diventato presidente del Livorno, retrocesso in serie C ma club blasonato e con una storia di tutto rispetto. Fondato nel 1915, vanta 29 campionati di serie A, una partecipazione alla Coppa Uefa e 27 tornei di B. Prende il testimone di uno dei dirigenti storici del calcio italiano, ovvero Aldo Spinelli che ha guidato il club amaranto per 21 anni dopo aver presieduto anche il Genoa. 

Pieni poteri
Aldo Spinelli. Foto © Scarpiello (Imagoeconomica)

Navarra ha acquisito la maggioranza delle quote societarie (21 per cento). Il resto è nelle mani di un gruppo d’imprenditori (i piemontesi Silvio Aimo, Angelo Corniglia e Umberto Aimo e il romano Mauro Ferretti) riuniti sotto l’ombrello della Banca Cerea. Lo stesso Spinelli continuerà ad avere il 10 per cento ma senza ruoli decisionali. Navarra invece ha avuto ampi poteri e non poteva essere altrimenti conoscendo il suo carattere determinato. «Ho piene deleghe e un buon rapporto con gli altri imprenditori – ha detto in una delle prime interviste rilasciate al portale livornotoday.it – Non ci sarà bisogno di discutere su ogni situazione e farò il mio dovere insieme a tutti i collaboratori». Il programma sarà triennale e l’obiettivo è quello di riconquistare quanto prima la serie B. L’orgoglio e l’ambizione di Navarra sono una garanzia.

Il personaggio-Navarra
Rosettano Navarra

Rosettano Navarra è un imprenditore  di successo molto conosciuto non solo in Ciociaria. Insieme al fratello Bruno si occupa da oltre 25 anni della completa gestione dei rifiuti, dal trasporto sino al loro deposito finale, in pratica un vero e proprio global service. Negli anni ha costruito un impero, partendo dalla ditta individuale che aveva costituito nel 1979. Sacrifici, lavoro e fiuto per gli affari lo hanno premiato. Tanto che nel 1998 è nata la “Navarra Spa”, un moderno gruppo industriale che controlla altre società ed è proprietaria nella zona industriale di Ferentino della piattaforma di stoccaggio provvisorio e trattamento rifiuti. Schietto, sanguigno ed intraprendente, Navarra ci ha sempre messo la faccia in un settore insidioso come quello dei rifiuti. Pagando in prima persona.

Anche quando è inciampato si è sempre rialzato ed è ripartito più forte di prima. D’altronde la tenacia e le intuizioni del cosiddetto “self-made man” non gli sono mai mancati. Generoso e disponibile, non ha mai lesinato interviste o dichiarazioni. Risposte mai banali anche quando le domande sono scomode. Simpatico, pronto alla battuta, forse a volte troppo istintivo e diretto. Questione di carattere. A Livorno, dove ha interessi imprenditoriali, trova una città che gli somiglia. Sanguigna, schietta e dissacrante. Capace di appassionarsi fino al midollo ma anche orgogliosa e ruvida se si sente presa in giro. L’empatia reciproca sarà fondamentale almeno agli inizi ma poi la differenza la faranno come sempre i risultati.

Dal Ferentino al Livorno: le sfide di Navarra

Il calcio è la sua grande passione. E’ stato un buon giocatore ed ancora si diletta con gli amici sui campi di calcetto. Di recente ha fatto parte anche della squadra delle vecchie glorie del Frosinone. Dal campo alla scrivania il passo è stato naturale. La sua avventura da presidente è cominciata nei primi anni ’90 con il Ferentino. Partendo dalla Promozione ha condotto la formazione della sua città fino in serie D, vincendo anche un titolo italiano juniores. Anni d’oro per il club amaranto (ironia della sorte gli stessi colori del Livorno). Poi è stato patron del Fano e della Vis Pesaro in serie C. Esperienze che lo hanno forgiato, anche se il grande impegno profuso non è stato ripagato dai risultati.  

Nel 1999 ha rilevato il Frosinone appena retrocesso in D. Nel giro di due anni lo ha riportato tra i professionisti, restituendo dignità ad un club e ad una tifoseria che non meritavano di giocare nei dilettanti. Oltre alla promozione, il suo Frosinone nel 2000-2001 ha vantato la miglior difesa di tutti i campionati dalla serie A alla D con soli 16 gol subiti.  Dopodichè nel 2003 è uscito di scena cedendo lo scettro a Maurizio Stirpe. Per 17 anni Navarra è rimasto fuori dal calcio anche se in più di un’occasione ha dato il suo contributo come sponsor a varie società come il Sora, il Fondi, la Ternana e soprattutto il Ferentino che continua a sostenere. Oggi il suo ritorno in prima fila al Livorno. 

Operazione-rilancio

Rosettano Navarra vive il calcio in maniera molto viscerale. Per certi versi è un presidente vecchio stampo. Presente e decisionista ma anche pronto ad assumersi tutte le responsabilità quando le cose vanno male. Ha la fama di mangia-allenatori e quando deve fare una scelta non guarda in faccia nessuno. Conosce i meandri del calcio e sa muoversi agilmente. E’ stato lo scopritore dell’ex centrocampista di Fiorentina e Sampdoria Angelo Palombo che a 17 anni lo ha lanciato nel professionismo con la maglia del Fano. Come anche del tecnico Stefano Sanderra, in panchina nel Frosinone che fu promosso in C. A Livorno dovrà rilanciare una squadra alla quale la terza serie sta a dir poco stretta. Il capoluogo toscano tra l’altro ha grandi tradizioni nello sport e quindi niente scherzi. Tanti i campioni nati in riva al Tirreno. Ben 500 le medaglie olimpiche, mondiali ed europee targate Livorno

Navarra però ha le idee chiare e darà tutto se stesso per la causa amaranto. Ma altresì è consapevole che lo aspetta un compito a dir poco arduo. «Sono felice di aver concluso l’operazione e iniziamo subito a lavorare per il Livorno – ha detto sempre a livornotoday – .Ho alle spalle 12 anni nel mondo del calcio e quindi non voglio esaltarmi più di tanto. C’è tanto da fare e già da domani sarò in sede per iniziare questa nuova avventura. Ho ambizioni di fare bene e anche la città ha delle aspettative che non vanno sottovalutate. Noi cercheremo di fare il massimo con un programma triennale ambizioso»

Rosettano Navarra e il calcio. Il calcio e Rosettano Navarra.