I protagonisti del giorno. Top e Flop del 31 luglio 2020

Top e Flop. I protagonisti della giornata appena conclusa. Per capire meglio cosa ci attende nelle prossime ore

GIOVANNI TURRIZIANI

Per nessuno è semplice individuare il proprio successore. E convincere tutti gli altri a convergere su di lui. Il presidente di Unindustria Frosinone lo ha fatto avendo individuato da tempo Miriam Diurni come prossimo Numero 1 dell’associazione di via del Plebiscito.

Turriziani
GIOVANNI TURRIZIANI

Ieri la base associativa, consultata in videoconferenza dai tre saggi, ha dato il via libera. A settembre Miriam Diurni sarà eletta nel solco della continuità. Dando futuro ad un progetto iniziato con Maurizio Stirpe, proseguito con Arnaldo Zeppieri, Marcello Pigliacelli e poi Davide Papa ed ora con Giovanni Turriziani.

In questi anni hanno saputo rendere Unindustria protagonista di ogni tipo di processo decisionale in questa provincia. Non era scontato e neppure semplice. E la sensazione è che in autunno, prima di salutare definitivamente, Giovanni Turriziani possa piazzare l’ultimo colpo: magari sul Sin della Valle del Sacco e l’avvio concreto della bonifica.

Dinastia Unindustriale

FRANCESCO DE ANGELIS

Come sopra. Ma va sottolineato che il leader del Pd centra questi risultati ormai da decenni. Nelle prossime ore Luca Fantini verrà eletto Segretario Provinciale del Partito Democratico di Frosinone. In modo unitario, con tutte le componenti schierate su di lui. Non succedeva da tempo.

FRANCESCO DE ANGELIS

Quando Francesco De Angelis a novembre aveva proposto questa strada bisogna riconoscere che nessuno ha fiatato per rispetto del suo carisma: ma in diversi avevano dubbi. Ed in segreto hanno elaborato Piani B.

Alla fine però il Compagno Frank ha tenuto duro, ha lasciato la sua componente fuori, ha fatto sfogare avversari ed alleati interni. Ed ha condotto il Partito sull’unica posizione che conta davvero. La sua.

Luca Fantini arriverà alla Segreteria esattamente come fece Mauro Buschini tanti anni fa. Sempre con Francesco De Angelis in regia.

Lo chiamavano Unità

ENZO SALERA

Nella vita solo chi ha le spalle larghe può permettersi di ingranare la retromarcia o imboccare un’inversione a U. Il sindaco Enzo Salera nelle ore scorse lo ha fatto. E su un tema di non secondaria importanza: la richiesta di dichiarare Cassino città devota a Maria Assunta. Un argomento che sta dividendo i fedeli e l’amministrazione. (leggi qui Lite sui Santi: il sindaco prepara la retromarcia. «Se divide, a Cesare ciò che è di Cesare»).

Enzo Salera Foto © Roberto Vettese

L’abilità politica di Enzo Salera non sta tanto nell’avere imboccato la via del ritorno sui propri passi. Ma nell’avere indicato, così facendo, la giusta strada ad un’intera città. Che si sta dividendo come se la Madonna e San Benedetto fossero due squadre di calcetto sulle quali fare il tifo.

Aprendo alla possibilità di tirare fuori il Comune dalla discussione, per lasciarla interamente all’ambito ecclesiastico, Enzo Salera ha detto alla città che deve smetterla di discutere su temi dei quali non ha né competenza né cognizione.

Saper tornare indietro è da persone mature, saper indicare la strada ad un’intera colletttivtà è da leader.

Il sindaco Camerlengo

FLOP

MATTEO SALVINI

L’Aula del Senato ha dato l’autorizzazione al processo per l’ex ministro dell’Intero e leader della Lega. Va subito detto che Matteo Salvini a questo appuntamento ci andrà sfoggiando i panni del martire. E che nel breve periodo (leggi: elezioni Regionali) sicuramente ne otterrà un beneficio per le percentuali della Lega.

Matteo Salvini

Ma c’è un altro aspetto, che riguarda le dinamiche parlamentari. Ogni qualvolta Matteo Salvini deve giocare in Aula, perde. E siccome l’Italia è ancora una Repubblica parlamentare questo è un fattore destinato a pesare moltissimo nel lungo periodo. Specialmente se davvero si dovesse arrivare a varare una legge elettorale proporzionale, con la quale le maggioranze si costruirebbero in Aula, cercando di mettere d’accordo più Gruppi.

Un elemento sul quale il leader leghista dovrebbe riflettere molto. Specialmente perché all’interno del Centrodestra c’è una certa Giorgia Meloni che invece i meccanismi parlamenti li padroneggia.

Mò basta Mojito

MATTEO RENZI

Questa volta ha votato per l’autorizzazione a procedere nei confronti di Matteo Salvini. Ormai il leader di Italia Viva è un terno al Lotto nel verio senso della parola. Fra l’altro è proprio per questo che nelle ercentuali dei sondaggi scende inesorabilmente, dal momento che non è più riconoscibile da tempo per l’elettorato di centrosinistra.

Matteo Renzi © Imagoeconomica / Livio Anticoli

Naturalmente nel centrodestra hanno sempre continuato a scegliere gli originali (Silvio berlusocni, Matteo Salvini e Giorgia Meloni).

L’ex segretario del Pd, al contrario di Salvini, è maestro delle tattiche e delle strategie di Palazzo. Prima o poi però alle urne si tornerà ed in quel momento inizieranno le dolenti note.

Caleidoscopico