Top e Flop, i protagonisti del giorno: 1 giugno 2021

Top e Flop. I fatti ed i protagonisti della giornata appena conclusa. Per capire cosa è accaduto e cosa ci attende nelle prossime ore

Top e Flop. I fatti ed i protagonisti della giornata appena conclusa. Per capire cosa è accaduto e cosa ci attende nelle prossime ore

TOP

GIORGIA MELONI

Giorgia Meloni a Quarta Repubblica

Ha voluto far capire e pesare che nel centrodestra l’ultima parola sulla candidatura a sindaco di Roma ce l’ha lei. E lo ha fatto nel salotto di Nicola Porro a Quarta Repubblica, lanciando la designazione di Enrico Michetti. Per inciso, pare  che Giorgia Meloni si sia convinta dopo aver studiato (letteralmente) un sondaggio che dà Michetti avanti di 3-4 punti. (Leggi qui Via libera da Giorgia su Rete4: è Michetti il candidato).

In ogni caso la presidente di Fratelli d’Italia ha detto: “Ci sono dei profili che non sottovaluterei. E direi che anche un certo accanimento della sinistra, in questi giorni, per esempio sul professor Michetti, tradisce un nervosismo. Forse anche loro si rendono conto che la partita non è così facile, soprattutto se metti in campo qualcuno che ne sa più di loro su come si risolvono i problemi della Capitale. Michetti è un avvocato amministrativista: è per intenderci quello che i sindaci chiamano per risolvere i problemi dei Comuni. Chi è che mi può salvare? Michetti…”.

Poi ha aggiunto: “Michetti  è uno che ha un curriculum con cui mi devo confrontare. Lei si ricorda di Pulp fiction il film di Tarantino? Si ricorda di “Io sono Wolf, risolvo i problemi”. Ecco, Michetti risolve i problemi dei sindaci. Domani ci rivediamo per le amministrative. Sono d’accordo che bisogna tirare velocemente dei nomi, io ho chiesto la convocazione di questo tavolo da tempo, abbastanza inascoltata. La metto facile: io voglio vincere. Lei mi chiede di Roma? Sì. Allora, guardi, io sono ottimista: se vogliono vincere anche gli altri del centrodestra e credo di sì, io sono ottimista”.

Non è l’imprimatur definito, ma uno scatto sì. Solo con il via libera della leader di Fratelli d’Italia si può procedere per la candidatura a sindaco della Capitale.

Io sono Giorgia.

MARIO ABBRUZZESE

Mario Abbruzzese

Le dimissioni da consigliere comunale di Cassino coronano uno stato di grazia politica notevole. (Leggi qui Abbruzzese cede il seggio a Di Mambro: senza contropartite).

Ricapitoliamo. In qualità di “mentore” ha dato al consigliere regionale del Carroccio Pasquale Ciacciarelli gli input giusti per scalare rapidamente le posizioni nella Lega. E la contemporanea presenza di Matteo Salvini e Claudio Durigon alla presentazione del suo libro ha dimostrato che Abbruzzese ci ha visto giusto. (Leggi qui E Salvini andò al Tempio di Adriano a benedire Ciacciarelli).

Poi ha colto al volo l’iniziativa di Giovanni Toti della nascita di Coraggio Italia. L’ha colta nel senso che lo spazio che si può aprire al centro è notevole. E infatti lui resterà lì.

Le dimissioni da consigliere comunale di Cassino (che favoriscono l’ingresso in aula di Carmine Di Mambro) sono un capolavoro. Intanto perché gettano le basi per l’allargamento del centrodestra. Poi perché creano comunque uno spazio importante per una persona come Di Mambro. Lui, l’ex presidente del Consiglio regionale, non ha fatto un passo indietro per ottenere impegni a futura memoria. Si è messo in gioco senza chiedere nulla in cambio. Poi si vedrà.

La politica nel sangue.

GIOVANNI ACAMPORA

Giovanni Acampora (Foto: Valerio Portelli / Imagoeconomica)

Guardare la sua agenda per credere. In soli sette giorni c’è segnato: il confronto con il commissario alla formazione del Consorzio Industriale del Lazio Francesco De Angelis, ieri il confronto con l’assessore regionale alla Transizione Ecologica Roberta Lombardi (uno dei pilastri del Movimento 5 Stelle in Italia); al 4 giugno ha segnato un appuntamento a Venezia con il sindaco Giuseppe Brugnaro (quello che con Giovanni Toti ha creato Coraggio Italia) e con l’ex premier Giuseppe Conte. In quello stesso giorno Giovanni Acampora sarà protagonista al Salone della Nautica di Venezia del confronto sulla Transizione Ecologica.

Se qualcuno pensava che la nuova Camera di Commercio Latina-Frosinone fosse solo un carrozzone ha già strappato gli appunti e ricominciato la pagina: è una delle protagoniste nella ripresa del Paese. Ed il suo presidente Giovanni Acampora ne è del tutto consapevole. Gli incontri di questi giorni hanno un comune denominatore: sono allo stesso tempo strettamente operativi e fortemente politici, in pratica si parla con quelli che contano e si pianificano cose concrete. Dal livello territoriale per salire a quello regionale ed arrivare fino a quello nazionale.

Il sistema industriale della provincia di Frosinone ad esempio ha bisogno di infrastrutture per essere competitivo: da qui il confronto con Francesco De Angelis; l’intero Basso Lazio ha bisogno di agganciare il treno dell’evoluzione Green come insegnano i progetti realizzati da Francesco Borgomeo in Ciociaria e l’interessamento per Nalco nel Pontino; l’ottava Camera in Italia per peso economico ha cose da dire su scenari nazionali. (Leggi qui Borgomeo annuncia: «Pronti ad acquisire la Nalco»).

il Sud Lazio ora ha una potenzialità industriale ed economica estreme, non ha interlocutori politici che siano all’altezza ma è un problema condiviso con larga parte del Paese. Giovanni Acampora lo ha compreso tra i primi ed ha intenzione di agire: quando la politica se ne accorgerà, scoprirà d’essere in ritardo.

Camera (terza) e Commercio

FLOP

GIUSEPPE CONTE

Alla fine magari otterrà comunque la leadership (formale) del Movimento Cinque Stelle. Ma a questo punto l’ex premier Giuseppe Conte dovrebbe iniziare a chiedersi se ne vale la pena.

La notizia l’ha data La Repubblica. Così: “In attesa del pronunciamento del Garante per la Privacy – chiamato dal M5S a dirimere la controversia con Rousseau relativa al trasferimento dei dati degli iscritti – il progetto Conte stenta a decollare anche dal punto di vista finanziario. Solo una settantina di parlamentari M5S su 237 (162 deputati più 75 senatori) ha pagato i mille euro chiesti dal reggente Vito Crimi per iniziare a riempire le casse del Neo-Movimento e avviare, così, la rifondazione targata Giuseppe Conte. In pratica solo il 33% dei parlamentari ha aderito al progetto Conte prima della sua presentazione ufficiale. Questo dato si riferisce agli eletti che hanno provveduto ad effettuare i bonifici entro il 30 di aprile e i cui versamenti sono stati pubblicati oggi, come previsto dalla legge, entro il 31 maggio, sul sito del Movimento 5 Stelle”.

Giuseppe Conte non può tornare indietro, ma è evidente che i colonnelli pentastellati gli stanno facendo capire che sarà durissima. Mentre la “guerra” con Davide Casaleggio rischia di logorarlo.

Anatra zoppa.

IANNARILLI-PAVIA

Antonello Iannarilli

Cinque anni fa la loro divisione spalancò la porta del successo a Giuseppe Morini. Condannando il centrodestra alla sconfitta. Adesso la situazione è diversa, ma fino ad un certo punto.

Ad Alatri sono già in campo come candidati a sindaco Maurizio Cianfrocca (centrodestra) e Fabio Di Fabio (Pd). Ma il quadro non è completo. Enrico Pavia sembra intenzionato a scendere in campo come esponente di una coalizione civica. Ma deve sbrigarsi se vuole provare a recitare un ruolo.

Antonello Iannarilli ha definitivamente capito che la candidatura alle regionali sarà complicata perché non sostenuta dal senatore Massimo Ruspandini, commissario provinciale di Fratelli d’Italia. Di conseguenza ha solo una carte da giocare: far capire di contare  ancora nella sua roccaforte, Alatri.

Pure per lui però vale il discorso fatto per Pavia. Non c’è molto tempo a disposizione. Ma c’è pure un’altra considerazione da fare: ad Alatri Antonello Iannarilli può dire la sua. A patto che si concentri sulla candidatura a sindaco però. Cioè non dando la sensazione che è uno strumento di pressione per giocarsi le carte vere in un altro contesto.

Tentennanti.