“Donarelli candidato”. Ma lui: “Sono indisponibile”. Fi e FdI nel caos. E pure la Lega

Elezioni a Sora: FdI e Forza Italia sul nome del commercialista Sandro Donarelli. Che in serata gela tutti: "Non sono disponibile a tornare”. Tavolo regionale del centrodestra nei prossimi giorni per decidere. Caschera conferma l'appoggio a De Donatis

Maurizio Patrizi

Rem tene, verba sequentur

Il nome c’è. O meglio c’era. Doveva essere proposto al tavolo del centrodestra come candidato sindaco alle elezioni della prossima primavera a Sora. Si chiama Sandro Donarelli. Di professione è commercialista, dal 1997 al 2001 è stato consigliere comunale di opposizione in quota Alleanza Nazionale, durante l’Amministrazione di Enzo Di Stefano. Ma non se ne farà niente. Perché in serata è arrivata la doccia gelata: “Ringrazio tutti ma mi preme confermare la mia assoluta indisponibilità a tornare in politica”.

L’accordo sul suo nome era stato raggiunto da Fratelli d’Italia e Forza Italia. Talmente concreto da essere pronti a portarlo in maniera congiunta al prossimo incontro con la Lega. Che negli ultimi giorni del 2020 aveva detto invece di essere pronta a sostenere un bis per il sindaco uscente Roberto De Donatis (leggi qui 2021 con il botto: Ernesto Tersigni si candida a sindaco).

L’aspetto più rilevante è un altro. A prescindere dal “No grazie” arrivato in tarda serata i vertici Provinciali e Regionali di Forza Italia, Fratelli d’Italia e Lega hanno fissato un punto comune da cui non si torna indietro. Cioè, il centrodestra andrà unito alle urne: a Sora ci sarà un candidato sindaco unitario.

L’iniziativa di Forza Italia

Vittorio Di Carlo con Claudio Fazzone e Rossella Chiusaroli

Forza Italia e Fratelli d’Italia ci hanno lavorato durante le feste di Natale appena trascorse.

I rumors dicono che è stata Forza Italia ad individuare il nome di Donarelli. E che è stato il commissario azzurro Vittorio Di Carlo ad attuare il pressing per convincerlo. Rivelano che, a prescindere dalle novità della sera, nelle prossime 48 ore ci sarà un tavolo del Centrodestra a Latina. Lì verranno esaminate le questioni delle candidature: quella a sindaco di Latina, la strategia da attuare a Formia dove sta per partire la procedura di scioglimento. E anche la candidatura unitaria a sindaco di Sora.

La manovra congiunta di Forza Italia e Fratelli d’Italia mette con le spalle al muro la Lega. Perché? Il principio stabilito nei giorni scorsi dai big regionali è che se c’è un accordo locale si va in quella direzione, e ci si va tutti insieme.

Indiscrezioni da Latina dicono che in presenza di un’intesa FdI – FI su Sora potrebbe arrivare anche il placet del coordinatore regionale della Lega Claudio Durigon. Che a quel punto potrebbe chiedere un bilanciamento sul capoluogo pontino.

Il problema Caschera

Lino Caschera, Luca Di Stefano, Pasquale Ciacciarelli

Un asse unitario determinerebbe qualche problema ai neo leghisti di Lino Caschera. È il consigliere comunale storicamente vicino al consigliere regionale Pasquale Ciacciarelli ed ha seguito il suo percorso politico: da Forza Italia a Cambiamo e da qui alla Lega. Ha fatto il suo ingresso sul Carroccio da pochi mesi, ribaltando gli equilibri numerici interni. E determinando l’uscita dello storico capogruppo Luca Di Stefano: per quattro anni all’opposizione di De Donatis. Mentre Caschera ed i suoi stavano al governo con De Donatis.

Prima di Natale Caschera ha detto si ad un De Donatis bis. Che tra quarantott’ore rischia di essere sconfessato da Claudio Durigon e Nicola Ottaviani.

La Lega di Sora schierata su De Donatis dovrà decidere a questo punto se restare o meno nella Lega.  

I contrasti interni al Partito di Salvini già nelle scorse settimane avevano rallentato la marcia verso l’accordo unitario. Il Partito è spaccato. C’è l’ala storica e c’è l’ala entrata con Ciacciarelli / Caschera. L’abbraccio al sindaco aveva provocato l’indignazione dei vertici provinciali ed il ritiro del comunicato stampa di adesione. Comunicato sostituito con un altro in cui sostanzialmente si rimandava la scelta del candidato sindaco al tavolo di coalizione.

Lino sta sempre con Roberto

Roberto De Donatis, Lino Caschera, Massimiliano Bruni

E’ di poche parole Lino Caschera. E soprattutto non cambia idea. Né posizione. Di certo non gli si può rimproverare la mancanza di coerenza.

Raggiunto telefonicamente da Alessioporcu.it lui non si scompone. A proposito dell’imminente tavolo a Latina, candidamente afferma: «Non so nulla. Non mi ha detto niente nessuno. Quindi non metto becco». Stavolta parlando rigorosamente a titolo personale.

E aggiunge: «Il Partito prima di decidere dovrebbe parlare con la Lega di Sora». Poi, alla domanda, cosa farebbe nel caso in cui a Roma avessero già deciso, non si sbilancia. Ma coglie l’occasione per ribadire la sua posizione. E per rinnovare la sua fedeltà a Roberto De Donatis: «Ho già espresso la mia posizione. Qualora le cose cambiassero valuteremo strada facendo».    

A creare ancora più caos sul Carroccio è stata la notizia diffusa da Alessioporcu.it il primo gennaio: la candidatura dell’ex sindaco Ernesto Tersigni con il benestare del senatore della Lega Gianfranco Rufa.

Un nome che aggrega

Alberto La Rocca, Massimiliano Bruni, Vittorio Di Carlo

L’ingresso del nome di Donarelli al tavolo delle trattative cambierebbe gli equilibri. Perché riscuote consensi ad ampio raggio. Oltre ai due Partiti di Centrodestra (Forza Italia e Fratelli d’Italia) avrebbe dalla sua anche una componente di area di Centrosinistra. Area rappresentata dall’ex assessore Bruno La Pietra. Ma non solo. Su questo nome c’è già la convergenza di una vasta platea di professionisti, imprenditori e mondo dell’associazionismo.

Sandro Donarelli ha fatto esperienza politica sia comunale che provinciale. Ma al tempo stesso è fuori della politica da circa 20 anni. Il che crea un mix particolare: esperto, competente, ma come nuovo.

Sono indisponibile

Il ribaltamento di fronte arriva a sorpresa in serata. Con un messaggio sulla pagina Facebook di Sandro Donarelli. Sulla quale il professionista scrive: “Non sono molto loquace sui social ma questa volta devo!

Sono certamente lusingato dal fatto che sia stato fatto il mio nome da alcuni amici e, con mio umano piacere, condiviso anche da altri. Ringrazio tutti ma mi preme confermare l’assoluta mia indisponibilità nel tornare in politica, anche in ambito amministrativo come quello della mita città dove sono nato e dove vivo da sempre!. Grazie ancora”.

Non c’è spazio per equivoci. Forza Italia e Fratelli d’Italia si trovano all’improvviso senza assi e senza carte da giocare. Soprattutto con un tavolo nel quale rivedere i giocatori: la disponibilità di Sandro Donarelli infatti era stata confermata e garantita a FI e FdI da un esponente delle associazioni. Che ha assicurato anche il proprio sostegno: economico e politico. I fatti ora dicono altro.

C’è chi assicura “E’ un no recuperabile”. Se anche tornasse indietro ora, non sarebbe più credibile.